dado vegetale granulare biologico e senza glutine

Appartengo ad una generazione cresciuta a panna Chef e dado. Per quanto strana possa sembrare oggi la cosa, il tanto demonizzato glutammato di sodio ai miei tempi era un ingrediente che si usava praticamente in ogni piatto, insieme alla panna Chef, come appunto dicevo. Ricordo come fosse ieri i must dell’epoca: tortellini panna, prosciutto cotto e pisellini, le penne all’arrabbiata e le penne alla vodka, il cocktail di scampi (leggi gamberi), il vitello tonnato, il risotto allo champagne (leggi spumante brut Cora), il filetto al pepe verde.. nella maggior parte di questi piatti la panna era l’ingrediente primo e il dado veniva subito dopo. Ricordo anche che non tutti mangiavano così infatti c’era sempre una nutrita schiera di compagne di scuola che volevano venire a pranzo a casa nostra proprio perché a casa loro il cibo era molto meno esotico. Effettivamente, dimenticandoci per un momento il fatto che la cucina anni 70/80 fosse molto grassa, va considerato il lato fortemente di rottura che ha rappresentato. L’Italia era in pieno boom economico, si incominciava a sentire la voglia di esterofilia anche per quel che riguardava il cibo e liberarci dei piatti della nonna doveva sembrare rivoluzionario e liberatorio così come lo era stato per le femministe bruciare in piazza i reggiseni. Pasta e fagioli? Oibò. Il ragù cotto 3 ore? Vecchi ed assurdi retaggi culinario-culturali e allora giù con l’insalata russa, le crepes francesi, il gazpacho spagnolo, l’importante era che non fosse italiano. Poi, ciclicamente (e meno male) tutto ritorna ed ecco che tutto quello che era assolutamente out come i legumi, le zuppe, la pasta diventa non solo un must ma addirittura una moda e allora tutti a mangiare quello che si mangiava quando non c’erano alternative e non solo: si incomincia a teorizzare che la dieta mediterranea allunghi la vita, sia un modello al quale gli altri devono guardare, ignorando che la dieta mediterranea, come osserva anche Bressanini qui, non è un modello reale dell’alimentazione  degli italiani o almeno non lo è da sempre. Nel mio caso, non mangiando carne, i legumi, le verdure e la pasta sono quello di cui mi cibo regolarmente ma anche utilizzando questo genere di alimenti effettivamente ogni tanto si sente la necessità di una spintina a favore del gusto; non ci dimentichiamo infatti che nelle cucine orientali l’umami, il gusto del glutammato, viene considerato il 5° gusto insieme al dolce, al salato, all’aspro e all’amaro. Io di solito compro il dado vegetale granulare al supermercato e costa un sacco di soldi. Autoprodurlo usando il forno di casa probabilmente verrà a costare la stessa cifra con la certezza però della materia prima utilizzata, ma è da quando l’abbattitore Fresco è entrato in casa mia che mi chiedevo se fosse possibile preparare il dado vegetale granulare usando la funzione della conservazione personalizzata. La temperatura massima raggiunta da Fresco sono i 75° quindi sapevo che ci sarebbe voluto più tempo rispetto al forno tradizionale ma avevo dalla mia l’enorme vantaggio del basso consumo dell’abbattitore che consuma 350 W rispetto ai 2200 W del forno. Ho così tentato l’esperimento, ispirandomi alla ricetta della mia amica Jess ed ora ho un bel vasetto di profumato dado che posso distribuire su insalate, sulle verdure, nei brodi e nelle paste senza dovermi preoccupare se veramente il glutammato faccia male o no alla salute. Voglio comunque spezzare una lancia se non a favore ma almeno mettendo un punto interrogativo a proposito del glutammato: come scrive lo straordinario Bressanini qui facciamo attenzione perché troppo spesso le leggende metropolitane che infestano l’informazione condannano questo o quell’alimento senza una reale motivazione.

dado granulare vegetale e senza glutine

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Dado vegetale granulare biologico
Avete mai acquistato del dado granulare bio al supermercato? Con questa ricetta non avrete più bisogno di comprarlo. Preparatelo, mettetelo in vasetti ed avrete la scorta per tutto l'anno. Scegliete le verdure che preferite, bio e di stagione, le erbe aromatiche più profumate ed avrete sempre a disposizione un insaporitore straordinario che vi permetterà di aggiungere quel pizzico di sapore in più alle vostre insalate, ai brodi, ai piatti di verdure.
Tempo di cottura 5 ore
Porzioni
barattolo da 1/2 lt
Tempo di cottura 5 ore
Porzioni
barattolo da 1/2 lt
Istruzioni
  1. Lavate le verdure e tagliatele a pezzettoni (alle carote, se bio, lasciate pure la buccia) Lavate anche le erbe aromatiche.
  2. Mettete le verdure, le erbe aromatiche ed i funghi secchi in un mixer.
  3. Tritate il tutto finemente.
  4. Trasferite in un tegame dal fondo spesso ed unite il sale marino integrale grosso.
  5. Cuocete a fuoco medio girando spesso fino a che le verdure non avranno perso tutta l'acqua grazie all'azione del sale e si saranno trasformate in una specie di crema. Stendete su di un vassoio coperto da carta forno cercando di non creare troppo spessore.
  6. A questo punto armatevi di pazienza perché le verdure dovranno asciugarsi in forno fino a diventare secche. Ci vorranno un pò di ore, 3 come minimo, a 100°. Io ho usato la bassa temperatura dell'abbattitore Fresco e precisamente i 75° e il dado è stato pronto in 5 ore e poco più.
  7. Vi accorgerete che il dado sarà pronto quando assumerà l'aspetto dei famosi cereali agglomerati. Fate riposare fino al giorno dopo o almeno finché non saranno freddi.
  8. Siamo alla fine. Frullate con un mixer fino ad ottenere la consistenza desiderata, che siano fiocchi oppure polvere. Io ho frullato fino a ridurre gli agglomerati in polvere. Il vostro dado vegetale si conserverà per circa 6 mesi all'interno di un barattolo di vetro.
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dado vegetale granulare biologico e senza glutine

dado vegetale granulare biologico e senza glutine

 

In collaborazione con Fresco Irinox

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Cheese flaounes

by burroemalla

Panini della tradizione pasquale cipriota ripieni di goloso formaggio e uvette

Anche questi cheese flaounes sono quasi fuori tempo massimo ma del resto questa è la mia normalità, al momento e prima lo accetto e meno ne soffro. I flaounes sono la proposta del re-cake di marzo, il re-cake #21, appuntamento al quale cerco di non mancare anche perché mi hanno fatto conoscere un mare di ottime ricette facenti ormai parte di diritto alle ricette di famiglia. Questi flaounes di cui non avevo mai sentito parlare, sono stati una vera scoperta. A parte il nome strano e impronunciabile, sono semplicemente dei panini che i cristiani ortodossi consumano il venerdì prima della Pasqua di Pasqua. Il sapore è ottimo, col ripieno di formaggio che contrasta a meraviglia con l’uvetta e di certo questa è una ricetta che sfrutterò di nuovo nei menù delle gite fuori porta a venire. Si consiglia di consumarli tiepidi per esaltarne il sapore ma noi non ce l’abbiamo fatta ad aspettare e li abbiamo mangiati ancora bollenti, appena sfornati; i pochi che sono avanzati li ho abbattuti immediatamente a 3° ma ne avevo messo da parte uno proprio per vedere come avrebbe superato la notte e mentre aspettavo che bollisse l’acqua per la pasta, oggi a pranzo, l’ho mangiato freddo e il flaouna ha superato la prova a pieni voti. Le forme dei cheese flaounes possono essere diverse infatti in rete si trovano numerosi video ma i miei, ad essere onesti, sembrano più che altro delle pardulas quindi se volete essere rispettosi della tradizione fino in fondo, vi consiglio di darci un’occhiata. Qui un video di Paul Holliwood dove si vede proprio la preparazione dei cheese flaounes.

Panini della tradizione pasquale cipriota ripieni di goloso formaggio e uvette

Panini della tradizione pasquale cipriota ripieni di goloso formaggio e uvette

 

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Cheese flaounes
Tempo di preparazione 30 minuti
Tempo di cottura 25/30 minuti
Tempo Passivo 2 ore
Porzioni
Flaounes
Ingredienti
Per l'impasto:
Per il ripieno:
Per la finitura:
Tempo di preparazione 30 minuti
Tempo di cottura 25/30 minuti
Tempo Passivo 2 ore
Porzioni
Flaounes
Ingredienti
Per l'impasto:
Per il ripieno:
Per la finitura:
Istruzioni
Per l'impasto:
  1. Sciogliete il lievito nell'acqua, aggiungete il latte e l'olio. Versate la farina in una ciotola capiente (o nella planetaria), fate la fontana e versate al centro i liquidi e il burro. Lavorate il tutto fino a ottenere un impasto omogeneo. Fate una palla e lasciatela riposare in una ciotola unta e coperta con della pellicola fino al raddoppio (ci vorranno un paio d'ore).
Per il ripieno:
  1. Preparate il ripieno grattugiando grossolanamente i formaggi. Metteteli in una ciotola e aggiungete le farine, i lieviti e l'uovo sbattuto. Conservate in frigo fino al momento dell'uso (se fatto il giorno prima i sapori si amalgamano meglio). Poco prima di utilizzare la farcia aggiungete anche la menta tritata e l'uvetta ammollata, ben sgocciolata e asciugata.
Per la formatura dei flaounes:
  1. Sistemate i semi di sesamo su un piatto. Trasferite l'impasto lievitato sulla spianatoia e dividetelo in 6/8 pezzi. Spianate ogni pezzo di pasta in un disco di circa 12 cm di diametro e dello spessore di circa 3 mm.
  2. Passate i dischi di pasta sul piatto con il sesamo in modo che i semini si attacchino sulla parte inferiore della pasta, mettete un cucchiaio abbondante di composto al centro e riportare i lembi di pasta verso il centro, sigillando bene i lati premendoli con i rebbi di una forchetta.
  3. Trasferite i flaounes su una teglia ricoperta di carta forno, spennellate con l'uovo sbattuto e distribuite ancora qualche semino, soprattutto al centro. Cuocere per circa 30 minuti a 180°, finché la pasta diventa dorata. Si possono servire i flaounes sia caldi che freddi, ma per me danno il meglio da tiepidi. Se avanzano potete tranquillamente riscaldarli, anche il giorno dopo.
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Panini della tradizione pasquale cipriota ripieni di goloso formaggio e uvette

 

Con questa ricetta partecipo al Re-cake #21. Questa la pagina Facebook

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Fresco e il feuilletage al cioccolato con buttercream e lamponi

Fresco e il feuilletage al cioccolato con buttercream e lamponi cioè come rendere easy e quasi veloce il procedimento della pasta sfoglia. I passaggi sono tanti ed i tempi di riposo sono lunghi quindi di solito opto per la ricetta veloce; questa volta però ho deciso di usare Fresco per il feuilletage al cioccolato con buttercream e lamponi  e quindi ho potuto permettermi di seguire la ricetta come da disciplinare proprio grazie all’abbattitore. Intanto devo fare outing: fino tre mesi fa non sapevo nemmeno che cosa fosse, un abbattitore, o meglio, la parola mi evocava solo nebulose immagini di macchinari giganteschi montati all’interno di pescherecci per la conservazione del pesce. Che esistesse un abbattitore per la casa lo ignoravo e se anche lo avessi saputo, non avrei mai pensato di desiderarne uno, io che del comprare tutto ciò che è novità, in cucina, ne ho fatto un’arte, come mi dice sconsolato il consorte. La svolta è avvenuta grazie all’Accademia di Montersino. In una delle sue puntate, il famoso pasticcere ha usato un abbattitore per uso domestico della ditta Irinox, il Fresco. Montersino ha lungamente dibattuto sul fatto che l’abbattitore domestico dovrebbe entrare a far parte di diritto della nostra cucina così come avviene già per il forno e del frigorifero. La serie di ragioni sia igieniche che pratiche che Montersino ha sviscerato in maniera molto precisa mi ha molto incuriosita e così mi sono messa a spulciare in rete e quello che ho letto ha cominciato a farmi rapidamente salire la scimmia. Il primo punto a favore di questo strumento è quello “salutistico/igienico. Molti di noi ignorano (io per prima) che un alimento tenuto un’ora ad una temperatura tra i 25° e i 35° cioè in pratica, a temperatura ambiente, subisce un invecchiamento pari a più di cento volte il tempo di invecchiamento che subirebbe se fosse conservato a 3° e questo in una sola ora. Ora ditemi: quante volte si torna dal supermercato, si vuotano le buste sul tavolo e si incomincia con calma a mettere le cose a posto? Quanto stazionano i nostri cibi su quel tavolo? E questo va sommato al tempo che hanno già passato in standby nel carrello e poi nel viaggio dal supermercato a casa. L’invecchiamento di un alimento a temperatura ambiente è dato principalmente dalla proliferazione batterica che è inesistente dai 90° ai 65° ma che a 65° inizia ed è al suo massimo tra i 37° e i 10°. Con i 3° del frigorifero la proliferazione batterica è molto lenta ma capite bene che se avete lasciato un alimento troppo a lungo sul tavolo, una volta che lo metterete in frigo la proliferazione lo avrà già attaccato ed ecco che la qualità del vostro formaggio o del vostro filetto sarà già inevitabilmente compromessa. Il secondo punto è la leggenda metropolitana che il vostro congelatore serva a congelare gli alimenti. Il congelatore serve a conservare gli alimenti congelati così come il frigorifero serve a conservare gli alimenti freddi ed introdurre al loro interno un alimento a temperatura ambiente o ancor peggio a temperature superiori,  interrompe la catena del freddo alterando la qualità degli alimenti già presenti all’interno e diminuendo drasticamente la vita del vostro elettrodomestico. C’è anche una postilla al secondo punto che è la seguente: quando si congela un alimento, le molecole d’acqua si trasformano in cristalli. Se l’alimento viene inserito a temperatura ambiente, il processo sarà molto lungo e le molecole d’acqua si trasformeranno in macro-cristalli che danneggeranno la struttura delle fibre. Quando si andrà a scongelare l’alimento, si perderanno i liquidi e questo provocherà un suo cambiamento di struttura ammorbidendolo e causando perdita di peso, nutrienti e sapore. Il Fresco serve proprio per ovviare ai problemi di cui sopra. Abbatte la temperatura in positivo (+3°) permettendovi di portare rapidamente gli alimenti (anche appena tolti dal fuoco o dal forno) alla temperatura di sicurezza di 3° bloccando così l’evaporazione (altra corresponsabile dell’invecchiamento del cibo), preservando qualità e fragranze intatti  e triplicandone la vita.  Abbatte poi la temperatura in negativo con freddo rapido a -18 (anche di cibi caldi) e grazie alla velocità con cui abbassa la temperatura, otterremo micro-cristalli che non andranno ad influire sulla qualità dei nostri alimenti. Una volta scongelati infatti noterete che non c’è alcuna perdita di liquidi, di consistenza né di peso e non avvertirete quell’orribile odore “di congelatore” che da sempre associo al cibo scongelato. Tutto questo è molto interessante, ho pensato, ma il consorte già mi guarda storto quando accendo il forno, figuriamoci l’abbattitore. Beh, anche questa obiezione è stata presto smantellata quando ho letto il consumo energetico del Fresco: 350w contro i 2200 del forno ad incasso, i 2000 del microonde, i 1800 del phon e i 1200 del ferro da stiro. Ma la resa definitiva c’è stata quando ho scoperto che il Fresco, oltre alle funzioni di abbattimento in positivo e in negativo, ha altre 5 funzioni che a Gennaio sono diventate ben 7:

-La surgelazione delicata: ideata per gli alimenti delicati come lievitati, focacce, patate al forno.

-La conservazione personalizzata: permette di mantenere a temperature definite alimenti con una conservazione particolare come per esempio i gelati (-10), la tartare (0°) o il cioccolato fuso (+40°)

-Lo scongelamento controllato: scongela l’alimento riportandolo esattamente alla condizione in cui era prima di essere surgelato. Ideale per carni, pesci, pane e dolci

-Il raffreddamento bevande: raffredda velocemente le tue bevande/vini di circa 1° al minuto permettendoti così di risolvere i problemi di spazio in frigo.

– La Cottura a bassa temperatura: Permette di cuocere lentamente a temperature tra 40° a 75° senza seccare o aggredire il cibo ed esaltando al massimo i sapori. Tecnica tra le più usate dai grandi cuochi.

-La Lievitazione naturale: mantiene una temperatura costante di 26° per un risultato sempre perfetto, d’estate come d’inverno.

-La Funzione piatto pronto: permette di lasciare un piatto di lasagne direttamente nel Fresco, che inizialmente si comporterà come frigo e provvederà poi a fartele trovare pronte e calde all’orario desiderato.

Le dimensioni sono molto contenute, più o meno quelle di un microonde infatti il Fresco è un abbattitore free standing che si posiziona con facilità e che grazie al suo aspetto molto gradevole sta bene in qualunque cucina. Da quando l’ho acquistato non è passato un giorno senza che lo usassi (e meno male che consuma poco) e non ne parlerei mai se non fossi assolutamente convinta della qualità e dell’utilità del prodotto. Fresco vi permetterà di portare in tavola una cucina sana e al tempo stesso di velocizzare i tempi. Sul sito di Fresco troverete una rubrica di ricette con Fresco, le Pillole di Fresco, dove sono pubblicate tante ricette con abbattitore che vi permetteranno di capire la reale praticità dell’abbattitore. L’importante, alla fine, come sempre ho professato tra queste pagine virtuali, è la possibilità di servire ai miei cari cibo fatto da me, con la massima attenzione alle materie prime, possibilmente bio e di filiera km 0; la farina la vado a comprare al mulino, la verdura direttamente all’azienda bio, la carne dal macellaio che ha le mucche dietro a casa, quindi sarebbe davvero un peccato vanificare tutti questi sforzi a causa della cattiva conservazione degli alimenti e grazie a Fresco ora riesco a mantenere al meglio tutto quello che cucino. Forse sarà una battaglia persa, forse non basterà, ma almeno tutto ciò che posso fare faccio, con la speranza che, anche se minima magari, ma una differenza alla fine la farà. Per mio figlio, per mio marito, per me..

Dopo tante parole ecco, finalmente, la ricetta ? La ricetta della feuilletage è di Christophe Felder ed è tratta da questo libro mentre la buttercream è liberamente ispirata a quella di Pierre Hermé

Fresco e il feuilletage al cioccolato con buttercream e lamponi

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Feuilletage al cioccolato con buttercream e lamponi
Croccante millefoglie al cioccolato con buttercream alla Nutella e lamponi
Porzioni
Ingredienti
Per la sfoglia al cioccolato:
Per la buttercream al cioccolato:
Per la meringa italiana:
Porzioni
Ingredienti
Per la sfoglia al cioccolato:
Per la buttercream al cioccolato:
Per la meringa italiana:
Istruzioni
  1. Per la sfoglia al cioccolato:
  2. Mettete su fuoco medio un pentolino contenente il burro e fatelo sciogliere quindi fatelo freddare (io ho abbattuto per 10 minuti nel Fresco). Setacciate la farina e il cacao all'interno della ciotola della planetaria. Versatevi l'acqua fredda, il burro e il fleur de sel. Mescolate a bassa velocità con il gancio per impastare finché l'impasto non comincerà a compattarsi e trasferite sul piano di lavoro ed appiattite cercando già di dare una forma quadrata. Coprite con pellicola alimentare e mettete in frigo almeno 2 ore (io 30 minuti nel Fresco). Passato il tempo di riposo infarinate il piano di lavoro e stendete l'impasto in un quadrato di spessore di 1 cm circa. Spolverizzate di farina gli 85 grammi di burro rimasti e stenderli con il matterello cercando di dare anche al burro una forma quadrata. Piazzate il burro al centro del l'impasto per la sfoglia in modo che gli angoli tocchino i lati del quadrato e poi ripiegate l'impasto sul burro come pieghereste una busta. Stendete con il matterello fino ad ottenere un rettangolo di 8-9 mm. di spessore. Piegate in tre, come una lettera, cioè portate 1/3 dell'impasto dall'esterno al centro e poi l'altro terzo esterno lo dovrà coprire a sua volta. Ora ruotate l'impasto a 90° orario in modo da avere di nuovo un lato aperto verso di voi. Stendete nuovamente con il matterello fino ad ottenere un rettangolo. Ripiegate nuovamente in tre come sopra. Coprite con la pellicola per alimenti e mettete in frigo per 1 ora (io 15 minuti nel Fresco). Ripetete l’intero procedimento (appiattitura con il mattarello, rettangolo, piegatura e riposo in frigo) altre 3 volte ruotando sempre di 90° e tenendo sempre un lato aperto verso di voi. Dopo l’ultimo giro di pieghe coprite nuovamente con pellicola alimentare e mettete in frigo fino al giorno dopo. A riposo avvenuto, trasferite l'impasto sul piano di lavoro e tiratelo fino a raggiungere uno spessore di circa un paio di millimetri , quindi arrotolatel la sfoglia sul matterello e spostatela su di una teglia coperta da carta forno. Bucatela con i rebbi di una forchetta e mettete in frigo. Preriscaldate il forno a 180° e prima di infornare coprite la sfoglia con carta forno ed appoggiatevi sopra una teglia in modo che non gonfi in cottura. Cuocete per 25 minuti circa quindi tirate fuori, portate la temperatura del forno a 220° e ripassate la sfoglia in forno per un’altra decina di minuti. Fate freddare brevemente quindi, usando un coltello da pane, tagliate la pasta sfoglia in rettangoli mono porzione della dimensione desiderata. Fate raffreddare completamente.
Per la meringa italiana:
  1. In un tegamino fate bollire l’acqua minerale e lo zucchero. Mettete l’albume nella vasca della planetaria con la frusta. Appena lo sciroppo raggiunge i 115° cominciate a montare l’albume fino a che non comincerà a montare. Quando lo sciroppo raggiunge i 121°, con la macchina in movimento, versate gradualmente lo sciroppo negli albumi e continuate a montare finché la meringa non sarà fredda, gonfia e lucida.
Per la buttercream alla Nutella:
  1. In un tegamino fate bollire il latte. Nella vasca montate i tuorli con lo zucchero finchè non saranno chiari e spumosi, quindi versatevi il latte caldo un poco per volta aumentando rapidamente la velocità. Riportate il composto nel tegamino e cuocete fino a raggiungere gli 85°. Togliete dal fuoco, trasferite in un contenitore di metallo infilato in un contenitore più grande contenente acqua ghiacciata (io nel Fresco pre-raffreddato per 10 minuti) Quando il composto sarà freddato, frullate qualche minuto con il mini-pimer. Nella vasca della planetaria sbattere il burro con la frusta finché non sarà cremoso. Setacciatevi il cacao e mescolate. Incorporatevi la Nutella. Versatevi un poco per volta la mistura fredda di latte e uova. Incorporate la meringa italiana con con movimenti dall’alto verso il basso per non smontarla.
  2. Sistemate davanti a voi, possibilmente su un tappetino di silicone, i rettangoli di sfoglia che userete come base. Riempite di buttercream una sac a poche con bocchetta media liscia e coprite con "palline" di buttercream l'intera superficie delle basi. Coprite delicatamente con altrettanti rettangoli di sfoglia, cospargete di cacao amaro e decorate con lamponi freschi.
  3. Sia la meringa che la buttercream potrebbero avanzarvi ma lavorare quantitativi troppo piccoli nella planetaria è un problema quindi meglio trovare utilizzi alternativi che rischiare.
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Fresco e il feuilletage al cioccolato con buttercream e lamponi

Fresco e il feuilletage al cioccolato con buttercream e lamponi

In collaborazione con Fresco Irinox

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occhi di bue rustici con pasta frolla all'olio e pistacchi e golosa marmellata di kumquat

Occhi di bue rustici con pasta frolla al pistacchio

Io e Claudia Primavera, l’autrice della ricetta di questi straordinari occhi di bue rustici, mamma del blog La pagnotta innamorata, siamo state di nuovo scelte dalla sorte. Lo scorso scambio ricette lei doveva fare una mia ricetta e questa volta io devo fare una sua, così ho scelto gli occhi di bue , una golosissima ricetta di biscotti di pasta frolla all’olio farciti di marmellata. È bella questa cosa dello scambio perché noi bloggalline siamo tante e non ci conosciamo tutte. L’unica occasione che abbiamo per incontrarci è ai raduni e dato che per ovvi motivi uno sceglie i raduni più vicini a casa, c’è una bella parte del gruppo che non l’ho ancora mai incontrata. Con alcune di queste, nonostante tutto, si è creato un legame comunque, e penso al mio angelo custode Ely, a Ketty e a Sara Drilli, oppure a Chiara che aspetto di abbracciare ormai da troppo tempo, quindi l’idea di Jess e di Valeria di mischiarci in modo che ognuna di noi debba scegliere la ricetta del blog di un’altra bloggallina ci permette di approfondire la conoscenza della bloggallina che ci è toccata in sorte. E come dicevo, a me è toccata Claudia. Il suo blog è molto ben fatto e ben strutturato diversamente dal mio, ad esempio, dove se non sbaglio c’è un unico piatto di carne ma come me ha tante ricette di lievitati e dolci (fa parte dello staff del Re-cake) e non è stato facile scegliere tra tutte le ricette che avrei voluto provare. Alla fine però ho accontentato l’adolescente, come sempre in questo così brutto periodo per lui e la sua scelta è caduta su una ricetta che Claudia ha ideato per l’MTC, gli occhi di bue rustici. L’adolescente nutre da sempre una passione quasi reverenziale per gli occhi di bue, sua prima scelta in pasticceria ma non glieli preparo spesso a causa della quantità che è capace di mangiarne. Questi qua di Claudia però sono senza burro e quindi mi sentirò meno in colpa quando gliene metterò due nello zaino per l’intervallo a scuola ?. Avevo già provato una frolla con l’olio con il solo risultato di un allagamento di olio nel frigo, fuoriuscito in maniera abnorme dalla pasta frolla ma questa volta la pasta è riuscita perfettamente e senza alcuna sensazione di unto all’assaggio. Questi occhi di bue rustici sono davvero ottimi, croccanti e il retrogusto di pistacchio è un tocco in più e se li proverete li amerete di certo. Grazie quindi a Claudia per la stupenda ricetta ❤️

occhi di bue rustici con pasta frolla all'olio e pistacchi e golosa marmellata di kumquat

occhi di bue rustici con pasta frolla all'olio e pistacchi e golosa marmellata di kumquat

Occhi di bue rustici con pasta frolla al pistacchio – La ricetta

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Occhi di bue rustici con pasta frolla al pistacchio
Tempo di preparazione 30 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Tempo Passivo 10 ore
Porzioni
occhi di bue
Ingredienti
Per la marmellata di kumquat:
Per la frolla all'olio e pistacchio (da Leonardo Di Carlo)
Per la copertura:
Tempo di preparazione 30 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Tempo Passivo 10 ore
Porzioni
occhi di bue
Ingredienti
Per la marmellata di kumquat:
Per la frolla all'olio e pistacchio (da Leonardo Di Carlo)
Per la copertura:
Istruzioni
Per la marmellata di Kumquat:
  1. Lavate bene la frutta e lasciatela a bagno in acqua fredda per circa 12 ore, cambiandola ogni tanto. Lavate la frutta, asciugatela bene e tagliatela a fettine sottili eliminando i semini. Mettetela in una pentola capiente e piuttosto bassa insieme allo zucchero e l’estratto di vaniglia e cuocete a fuoco basso fino a che non si sarà addensata (a metà cottura circa frullate con il minipimer). Trasferite in vasetti sterilizzati, chiudete con tappi ermetici, capovolgete immediatamente e fate raffreddare.
Per la pasta frolla:
  1. Nella ciotola della planetaria mettete l'olio di semi di mais, l'estratto di vaniglia, il sale e la buccia grattugiata di limone e mescolate con la frusta a K. Unite lo zucchero a velo e le uova e mescolare di nuovo fino a completo assorbimento. Aggiungete le farine e lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo. Avvolgete l’impasto in pellicola per alimenti e fate riposare in frigo per 10-12 ore. Trascorso il periodo di riposo, togliete la frolla dal frigo, lasciatela a temperatura ambiente per qualche minuto, poi infarinate il piano di lavoro e stendetene la metà fino ad ottenere una sfoglia sottile di 3-4 mm. Ricavate dei dischetti con l’aiuto di un coppapasta e disponeteli su una teglia foderata con carta forno. Stendete la frolla rimanente e ricavatene altrettanti dischetti, al centro dei quali realizzerete con l’aiuto di un coppapasta più piccolo dei buchi. Continuate fino a terminare tutta la pasta frolla. Cuocete in forno preriscaldato a 180°C fino a cottura (circa 15 minuti). Una volta cotti lasciar raffreddare completamente.
Montaggio degli occhi di bue:
  1. Quando i biscotti saranno freddati prendete il dischetto pieno, stendevi la marmellata sul lato che in cottura era a contatto con la teglia, sovrapponete il dischetto bucato esercitando una leggera pressione e mettere da parte. Continuare fino a terminare tutti i biscotti.
Copertura:
  1. Fondere il cioccolato bianco a bagnomaria oppure nel microonde facendo attenzione ad usare una potenza medio/bassa. Tuffate gli occhi di bue nel cioccolato bianco per circa 1/3, facendo poi solidificare su un foglio di carta forno. Aspettare che il cioccolato sia del tutto solido prima di servire.
  1. Si conservano in una scatola di latta.
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occhi di bue rustici con pasta frolla all'olio e pistacchi e golosa marmellata di kumquat

 

 

occhi di bue rustici con pasta frolla all'olio e pistacchi e golosa marmellata di kumquat

 

occhi di bue rustici con pasta frolla all'olio e pistacchi e golosa marmellata di kumquat

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Torta Kit Kat

by burroemalla

torta kit kat frontale

E anche l’intervento è andato. Non è stato facile accompagnare l’adolescente nella sua lettiga fino alla sala operatoria dove gli avrebbero praticato la spinale ma almeno l’ho lasciato che stava facendo ridere tutte le infermiere. “Sai mamma?” -mi ha detto quando si è risvegliato, -“tutti i medici avevano fatto il Classico”- Le due ore che ho passato chiusa in camera ad aspettare che tornasse sono state uno spazio temporale da fumetti Marvel, con il tempo che si dilatava e poi correva e poi rallentava di nuovo riavvolgendosi persino su se stesso ma si supera tutto e così è stato. Il recupero ha avuto quasi del miracoloso ma tornati a casa, su 3 piani e totalmente sola con lui dal mattino fino a sera, le cose non sono andate così bene ed il dolore che non aveva avuto prima ha chiesto il conto, tanto che ancora oggi, a distanza di 15 giorni dall’intervento, l’adolescente non riesce a fare più di 5 metri e passa dal letto al divano e dal divano al letto. Il blog è ovviamente rimasto congelato in attesa di tempi migliori insieme a me e a lui, avvolti in questa bolla che ci fa sentire distanti da tutto e da tutti. Cucinare cucino ancora. Ogni giorno cerco di inventarmi qualcosa che possa, se pur solo per il tempo di un assaggio, far tornare la felicità sul suo viso,  torte zuccherine ma anche piatti indiani che lui adora e pani profumati da spalmare con creme di cioccolato. Guardiamo buoni film, leggiamo ed aspettiamo che le cose passino e si stemperino piano piano. Tempo per fare foto non ce n’è, così ho deciso di pubblicare la torta del compleanno dell’adolescente che non avevo mai postato. Così come è stato per le red velvet, pubblico una torta di compleanno confidando che possa essere di buon auspicio e che in qualche strano modo possa aiutarci a tornare alla normalità. La ricetta è di Vale, maestra insuperata e di grande ispirazione che mi ha dato l’idea con la sua Torta Kit Kat e anche se anni luce dalla sua, la riuscita mi ha comunque soddisfatta e così è stato per l’adolescente ed i suoi invitati. Provare per credere ?

torta kit kat colorata con m&m e smarties

torta kit kat colorata con m&m e smarties

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Torta Kit Kat
Porzioni
Ingredienti
Per la quattro quarti:
  • 8 uova
  • 500 grammi farina (ritoccare in più o in meno in base al peso delle uova)
  • 500 grammi burro (ritoccare in più o in meno in base al peso delle uova)
  • 500 grammi zucchero (ritoccare in più o in meno in base al peso delle uova)
Farcitura e copertura:
Per la decorazione:
Porzioni
Ingredienti
Per la quattro quarti:
  • 8 uova
  • 500 grammi farina (ritoccare in più o in meno in base al peso delle uova)
  • 500 grammi burro (ritoccare in più o in meno in base al peso delle uova)
  • 500 grammi zucchero (ritoccare in più o in meno in base al peso delle uova)
Farcitura e copertura:
Per la decorazione:
Istruzioni
  1. Per l'impasto quattro quarti: Pesate le 8 uova con il guscio e pesate stessa quantità di farina, burro e zucchero. Montate con le fruste o con la frusta della planetaria il burro portato a temperatura ambiente con lo zucchero fino ad ottenere una crema, poi aggiungete le uova una per volta alternandole con cucchiaiate di farina già mescolata con i quattro cucchiaini di lievito setacciati. Versate l'impasto in una teglia circolare alta con diametro di cm. 24 unta di burro e spolverizzata di farina e cuocete a 200° per i primi 5 o 6 minuti, poi per 10 minuti a 180° e gli ultimi 25,30 a 160° (metodo Montersino). Sviluppandosi molto in altezza e non in larghezza, probabilmente ci potrebbe volere un pò di più ma come sempre dipende dal vostro forno. Se comunque allo scadere dei 30 minuti la torta non fosse cotta, prolungate di altri 10 minuti la permanenza in forno. Se non aveste una tortiera così alta e nemmeno un anello, potete dividere l'impasto in tre e cuocerlo in tre volte.
Farcitura e copertura:
  1. in una ciotola capiente mettete prima di tutto il mascarpone portato a temperatura ambiente. Usando un cucchiaio di legno lavoratelo fino ad ammorbidirlo bene. Solo allora aggiungerete la Nutella, un poco per volta ed incorporandola dal basso verso l'alto fino a che non otterrete una crema liscia e senza grumi. Riempite una sac a poche con parte della farcitura.
Decorazione:
  1. Mettete il primo disco di torta su di un'alzatina e usando la sac a poche ricoprite la superficie con la farcia di mascarpone e nutella. Sovrapponete con il secondo disco e ripetete l'operazione. Chiudete con il terzo e con l'aiuto di una spatola, ricoprite completamente la torta con la farcia. Decorate lateralmente con i Kit Kat e poi posizionare le praline e i biscotti. Riempite l'interno del cerchio formato dai biscotti con gli smarties e gli M&M.
  2. Stringete un bel fiocco colorato intorno alla torta e tenete in frigo almeno due ore. Servite a temperatura ambiente.
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torta kit kat colorata con m&m e smarties

torta kit kat colorata con m&m e smarties

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