Bocconcini fritti di riso basmati e gamberi

Tanto tanto tempo fa, o almeno in quello che il mio cervello registra come tanto tempo fa anche se in realtà sono passati nemmeno 3 anni, il progetto iFood stava incominciando a diventare una realtà e in contemporanea le Bloggalline, il gruppo al quale mi aveva presentato la Sandrina e del quale ero entrata orgogliosamente a far parte, partoriva l’idea che ci ha portate in seguito a questo.  Per chi non avesse voglia di cliccare sul link, l’idea era di contribuire nel nostro piccolo con un progetto di solidarietà che è partito come calendario e che si è poi trasformato in libro. Lavorare a questo progetto è stato bellissimo e ricordo il periodo con immenso piacere nonostante la mia naturale ansia da prestazione perché sia le ricette che le foto dovevano passare il test di qualità per poter essere inserite. Quando il nostro libro, Il gusto della terra è uscito, la soddisfazione è stata immensa. C’è stata la presentazione al Salone del libro di Torino dove ci siamo ritrovate tutte per festeggiare e poi un evento notturno molto glamour ai Docks Dora; una pubblicazione curata davvero con tutti i crismi, anche a livello editoriale, con una prefazione di Luca Montersino da lacrimoni e un’impaginazione delle ricette assolutamente stupenda con richiami cromatici per suddividerne  i vari gruppi. Le ricette sono state volutamente studiate utilizzando ingredienti economici e di largo consumo, in gran parte provenienti da coltivazioni di paesi in via di sviluppo ma nonostante questo i piatti proposti non risultano mai banali e poi sono di facile realizzazione anche se dall’aspetto del piatto finito non si direbbe. Per tutta la durata del progetto avevamo l’ordine assoluto, ovviamente, di non far trapelare sul blog quella che sarebbe stata la ricetta di ognuna di noi. Una volta uscito il libro però avremmo potuto pubblicarla ma io ho rimandato e rimandato e rimandato; il motivo era che, come molte altre di noi, ho dovuto fare e rifare più volte i Bocconcini fritti di riso Basmati e gamberi per esigenze di foto e non ne potevo davvero più.  La scorsa settimana però mi è tornato in mente questo erano buoni ed anche il fatto che alla fine non ne avevo mai pubblicato la ricetta quindi eccola qua, liberamente ispirata alle frittelline del Ristorante Da Lorenzo di Forte dei Marmi. Spero vi piacciano almeno quanto sono piaciute a noi ?

Bocconcini fritti di riso basmati e gamberi

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Bocconcini fritti di riso Basmati e gamberi
Porzioni
bocconcini
Ingredienti
Per la besciamella:
Per la panatura:
Porzioni
bocconcini
Ingredienti
Per la besciamella:
Per la panatura:
Istruzioni
  1. Fate bollire 130 grammi di acqua con poco sale.
  2. Una volta raggiunto il bollore unite all'acqua la nocetta di burro ed il riso Basmati, mescolate brevemente e coprite avendo cura di abbassare la fiamma al minimo.
  3. Cuocete per 10 minuti circa senza mai scoperchiare fino a fine cottura. Il riso cuocerà per assorbimento.
  4. Nel frattempo incominciate a pulire i gamberi eliminando il filo intestinale e risciacquandoli bene.
  5. Tritateli abbastanza finemente al coltello.
  6. In una padellino scaldate l'olio ed insaporitevi lo scalogno tritato finemente.
  7. Aggiungetevi i gamberi tritati, salate e pepate e cuocete molto brevemente.
Per la besciamella soda:
  1. In un pentolino fondete il burro a fuoco basso, unite la farina tutta in una volta stemperando velocemente con un mestolo di legno e quindi aggiungete poco per volta il latte bollente mescolando con una frusta. La besciamella si addenserà molto velocemente ma sempre a fuoco molto basso continuate a cuocere qualche minuto salandola e pepandola.
  2. Una volta pronta fate riposare almeno una mezz'ora protetta da pellicola trasparente per farla addensare ulteriormente. Io l'ho messa nel Fresco funzione Raffreddamento rapido ed in 10 minuti esatti era fredda.
  3. Trasferite il riso Basmati ormai cotto in una ciotola grande e aspettate che freddi. Io ho messo il Basmati a fare compagnia alla besciamella nel Fresco. Stesso tempo necessario per freddare.
  4. Una volta trascorso il periodo di raffreddamento unite al Basmati i gamberi tritati e la besciamella e mescolate usando le mani perché la besciamella a questa punto sarà molto soda.
  5. Tritate finemente il prezzemolo oppure se preferite, una parte di prezzemolo, una di salvia e poco rosmarino ed unite le erbe alla farina di semola.
  6. Preparate poi 3 piccole ciotole. In due di queste metterete la farina di semola con le erbe aromatiche e nell'altra delle uova sbattute; calcolatene circa 2. Salate leggermente sia la farina di semola che le uova.
  7. Con le mani bagnate formate delle piccole palline che poi passerete prima nella farina di semola, poi nell'uovo e come ultimo passaggio, nella seconda ciotola con la farina di semola in modo da fissare bene l'uovo.
  8. Friggete in abbondante olio bollente, d'oliva oppure di arachidi, asciugate i bocconcini su carta da fritto e servite immediatamente.
  9. Io ho cotto solo la metà dei bocconcini. L'altra metà li ho surgelati nel Fresco già impanati. Una volta surgelati li ho messi all'interno di un sacchetto e poi nel congelatore. Quando avrò nuovamente voglia di mangiarli mi basterà tirarli fuori e buttarli direttamente nell'olio bollente senza ulteriori passaggi. Questo è possibile con qualunque tipo di frittura e mi permette di preparare in grandi quantità, sporcare una volta sola ed avere una bella scorta senza ulteriori preparazioni se non scaldare l'olio. Una bella comodità, non vi sembra?
Recipe Notes

Un'ottima variante di questi bocconcini è rappresentata dalla versione senza Basmati. Aumentate semplicemente da 80 a 130 grammi il peso dei gamberi e una volta saltati con lo scalogno mescolateli con la sola besciamella. Il risultato saranno dei bocconcini molto più cremosi e assolutamente deliziosi.

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bocconcini fritti di riso basmati e gamberi

 

 

bocconcini fritti di riso basmati e gamberi
bocconcini fritti di riso basmati e gamberi

In collaborazione con Fresco Irinox

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Cupcakes al profumo di ananas e mojito

Dunque, questa volta parliamo di Cupcakes al profumo di ananas e mojito e anche questa volta arrivo a pubblicare il post per il Re-cake proprio all’ultimo ma ne è valsa la pena perché questi cupcakes sono davvero straordinari. A dirla tutta mi ero posta la domanda se una glassa di questa portata fosse un’idea saggia a 20 giorni dalla prova costume ma poi ho deciso che avrei ovviato al problema glassando solo alcuni dei cupcakes (quelli per le foto) e che avrei lasciato gli altri nature. Ho quindi diviso per 10 il peso degli ingredienti del frosting (salvo poi ripensarci e ri-moltiplicare per 2) e dopo aver sfornato e freddato i cupcakes, ne ho decorati 6 solamente. Ovviamente, per dovere di cronaca ne ho dovuti assaggiare subito due, con frosting e senza frosting e queste sono le mie personalissime conclusioni: 1) I cupcakes sono magnifici anche senza glassa (badate che non esagero) 2) Ovviamente con la glassa diventano paradisiaci 3) La prova costume si avvicina troppo velocemente!  Come risolvere? Ho trovato, credo, la soluzione ideale: si prepara 1/5 di glassa solamente e invece di gravare i cupcakes di quella magnificenza di ricciolo tutto ciccia e brufoli, se ne spalma solo un pochino su ognuno, una specie di calottina non troppo spessa che non sarà altrettanto bella visivamente ma che di certo rappresenta un ottimo compromesso. Con lo spirito e i sensi di colpa così placati ci siamo quindi potuti quindi godere questi tesorini senza troppe remore; i cupcakes profumano intensamente di ananas e sono moderatamente dolci quindi il frosting non li rende affatto stucchevoli e comunque la presenza del succo di lime e la menta sgrassano la copertura rendendola fresca e gradevole al palato. Davvero ottimi! Provateli e preparatene il doppio della dose quindi congelateli (con e senza glassa) e li avrete pronti in un attimo, sia da mettere nella snack box che in tavola quando vi verrà voglia di uno sfizietto. Mi raccomando, fatemi sapere se vi sono piaciuti. ?

Cupcakes al profumo di ananas e mojito

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Cupcakes al profumo di ananas e mojito
Tempo di preparazione 15 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Porzioni
Cupcakes
Ingredienti
Impasto cupcakes:
Frosting al mojito:
Tempo di preparazione 15 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Porzioni
Cupcakes
Ingredienti
Impasto cupcakes:
Frosting al mojito:
Istruzioni
Impasto cupcakes:
  1. In una ciotola piccolina mescolate la farina, il lievito ed il sale.
  2. In un'altra simile mettete invece lo yogurt, il succo di ananas (che io ho ottenuto con l'estrattore) e il rum.
  3. Nella vasca dell'impastatrice invece montate il burro con lo zucchero finché non otterrete un composto gonfio e spumoso.
  4. Aggiungete l'estratto di vaniglia e la scorza di lime
  5. Unite le uova una per volta e solo dopo che ognuna è ben amalgamata al composto.
  6. Aggiungete la miscela di yogurt e mescolate a bassa velocità.
  7. Unite la farina in due volte continuando a mescolare finché non otterrete un composto liscio.
  8. Riempite con il composto gli stampini da cupcakes accuratamente imburrati.
  9. Cuocete in forno preriscaldato a 180° per 15/18 minuti.
  10. Sfornate e fate raffreddare (a me sono bastati 10 minuti nel Fresco)
Frosting al mojito:
  1. Mettete il burro nella vasca dell'impastatrice e lavoratelo a media velocità per 2 minuti.
  2. Unitevi lo zucchero a velo e continuate a lavorare.
  3. Aggiungete il succo di lime, il rum se lo usate e le foglie di menta tritate finemente.
  4. Decorate i cupcakes ben freddi con il frosting e decorate con qualche fogliolina di menta.
  5. Conservateli in frigo.
Recipe Notes

Io li ho messi nell'abbattitore e li ho surgelati con la surgelazione delicata ma si congelano comunque bene e quando ci prende la voglia, basta una mezz'ora a temperatura ambiente perché siano pronti.

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Cupcakes al profumo di ananas e mojito

Cupcakes al profumo di ananas e mojito

 Cupcakes al profumo di ananas e mojito

Con questa ricetta partecipo al Re-cake #23. Questa la pagina Facebook

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Il pain rustique di Jeffrey Hamelman

È da molto tempo ormai che non compro più libri. Mi correggo subito: è da molto tempo che non compro più libri cartacei. Esattamente da quando ho comprato l’iPad o meglio, da quando pian piano si sono incominciate a trovare in vendita anche le versioni digitali della gran parte dei libri. So già cosa mi risponderanno i puristi: i libri digitali non hanno il profumo della carta stampata, il gesto dello sfogliare le pagine non è paragonabile al movimento che devi fare per passare di pagina in pagina su un dispositivo elettronico, il fascino della carta stampata è tutta un’altra cosa. Premetto che da quando ho imparato a leggere non ho più smesso, che da piccola l’unico modo per convincermi a fare una vaccinazione era promettere di comprarmi un libro, che leggevo all’adolescente quando ancora era in pancia, che ho fatto volontariato in biblioteca tanti tanti anni, che il mio sogno segreto è di farmi rinchiudere per un weekend nella Bodleian Library di Oxford con i suoi 39 km di scaffali di libri rari e che la mia idea di Paradiso in terra è una biblioteca, un libro in mano,  magari mentre fuori piove forte. Al di là del fatto che credo fermamente che la cosa importante sia comunque leggere, indipendentemente da come lo si fa, sarei quasi tentata di essere d’accordo su quasi tutte le obiezioni che mi vengono sollevate se non fosse per alcune considerazioni. La prima è di ordine ecologico e vi basti vedere la campagna sul sito di Greenpeace. C’è poi la considerazione pratica: mettete due persone su tre in famiglia che leggono una media per difetto di 4 libri al mese a testa (che diventano almeno una ventina a testa nei mesi estivi)  e capirete bene che a meno di non abitare in una casa con i libri al posto dei mattoni il problema è di quelli seri. Mettete poi la considerazione economica: in Italia i libri costano tanto e nonostante i digitali abbiano comunque un prezzo eccessivo rispetto ad altre nazioni europee (in Italia purtroppo la cultura non è per tutti), costano sempre meno rispetto ai cartacei. Lo so, mi direte, ci sono le biblioteche, ne parlavo appunto prima. Vero, non fosse che nel mio paese c’è una biblioteca così piccola che a 10 anni avevo già esaurito i libri da leggere e poi di libri in biblioteca te ne danno pochi per volta e dovrei andare come minimo una volta alla settimana a cambiarli. E poi volete mettere quando viaggiate? Quando partite leggeri e non potete portare con voi altro che un libro a causa dello spauracchio dell’eccedenza del peso della valigia? Se al posto di quell’unico libro mettete un lettore, di qualunque genere, la vacanza è assicurata. Io nel mio iPad ho 1.600 libri e li porto sempre con me. Leggo in coda, mentre aspetto l’adolescente fuori da scuola, dal parrucchiere e trovo che questa libertà sia meravigliosa. Tra l’altro, avete presente quando ci capita uno di quei libri con un numero di protagonisti tipo i protagonisti del Trono di spade? Quei libri nei quali ti devi disegnare l’albero genealogico per riuscire a ricordarli tutti? Con la funzione ricerca testo è un attimo risalire a dove si è già letto quel nome e lo stesso si può fare con qualunque parola vogliamo ricercare. E cosa c’entra questo con il Pain rustique di Jeffrey Hamelman? C’entra perché tutto quello che ho scritto sopra non vale per i libri di cucina. Per me i  libri di cucina vanno toccati, sfogliati, ci si fanno annotazioni, ci si mettono bigliettini per ricordarsi le modifiche, devono insomma avere quell’imprescindibile aria di libro “vissuto” che ne testimonia il valore sul campo. Ed infatti i libri di cucina continuo a comprarli e questo, Bread di Jeffrey Hamelman è uno dei libri che mi hanno dato più soddisfazioni. Hamelman ha 30 anni di esperienza nel campo della panificazione ed oltre ad essere il Bakery Director della King Arthur flour, ha insegnato per molti anni alla famosissima French Pastry School, insieme ad un mio altro guru, Jacquy Pfeiffer (queste brioche e questa torta sono sue). La tecnica di Hamelman nel Pain rustique è di usare il poolish, un pre-impasto che serve a facilitare la lievitazione, rende il pane molto profumato e digeribile e consente di limitare l’uso del lievito. La ricetta non presenta molte difficoltà e necessita di poca lavorazione proprio grazie al poolish. Nei tempi di lievitazione il Fresco, l’abbattitore della Irinox, mi ha aiutata alla grande anche perché Hamelman è molto preciso sulle temperature e col Fresco, grazie alla funzione Lievitazione, ho potuto impostarle esattamente come da sue istruzioni. Una volta sfornate le due pagnotte le ho immediatamente freddate con la funzione Raffreddamento rapido per un quarto d’ora e poi una l’ho surgelata con la funzione Surgelazione delicata che è specifica proprio per alimenti quali pani e dolci; la pagnotta rimasta l’ho affettata e ce ne siamo mangiate subito due fette con la crema al cioccolato. Si sa, al pane fatto in casa non si resiste..

Il pain rustique di Jeffrey Hamelman

 

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Il Pain Rustique di Jeffrey Hamelman
Tempo di preparazione 15 ore
Tempo di cottura 35 minuti
Tempo Passivo 14 ore
Porzioni
pagnotte
Ingredienti
Ingredienti Poolish:
Ingredienti impasto finale:
Tempo di preparazione 15 ore
Tempo di cottura 35 minuti
Tempo Passivo 14 ore
Porzioni
pagnotte
Ingredienti
Ingredienti Poolish:
Ingredienti impasto finale:
Istruzioni
Poolish:
  1. In una ciotola media mettete l'acqua e scioglietevi lievito aiutandovi con una frusta. Unite la farina e mescolate finché non otterrete una pastella fluida e liscia.
  2. Coprite la ciotola con pellicola trasparente e fate riposare dalle 12 alle 16 ore. Il poolish dovrebbe maturare ad una temperatura stabile di 20° circa. Io ho messo la ciotola nell'abbattitore e dopo 10 ore era pronto.
Impasto finale:
  1. Il procedimento a questo punto prevede l'autolisi (vedi nota sotto). Mettete nella vasca dell'impastatrice i secondi 500 g della farina, l'acqua e tutto il poolish senza aggiungere per il momento né sale né lievito.
  2. Usando la velocità minima mescolate grossolanamente l'impasto, coprite con la pellicola trasparente e fate riposare dai 20 ai 30 minuti.
  3. Alla fine di questo periodo di riposo cospargetelo con il sale ed il lievito e lavorate qualche minuto a velocità media (il tempo di lavorazione dell'impasto dipende dal tipo di impastatrice che usate). L'impasto dovrebbe risultare elastico ma abbastanza morbido. La temperatura finale dovrebbe essere di circa 24°.
  4. Coprite di nuovo e fate lievitare per 70 minuti. Ogni 15 minuti circa ho fatto una serie di pieghe come potete vedere nel video che ho messo nelle note a margine. Le pieghe vi permetteranno di dare struttura ad un impasto abbastanza idratato che altrimenti, una volta messo in forno, rischierebbe di collassare appiattendosi.
  5. Spolverizzate di farina la spianatoia, rovesciatevi l'impasto con delicatezza e dividetelo in due mantenendo la forma data dal taglio.
  6. Capovolgete le due pagnottelle su di un telo da lievitazione spolverato di farina, infarinate leggermente e coprite con pellicola trasparente.
  7. Ora l'impasto avrà solo bisogno di una ventina di minuti finali di lievitazione a 24°. Io ho messo di nuovo nell'abbattitore Fresco.
  8. Nel frattempo preriscaldate il forno a 230° circa e se possedete una pietra refrattaria inseritela.
  9. Capovolgete le pagnotte sulla pala infarinata oppure su di una teglia, praticatevi un taglio o due, spruzzate il forno con acqua per produrre vapore ed infornate.
  10. Spruzzate di nuovo quindi cuocete per circa 30-35 minuti, la prima metà con modalità statica e la seconda metà del tempo in modalità ventilata.
  11. Aspettate religiosamente che il pane si sia freddato completamente prima di assaggiarlo ?
Recipe Notes

Per calcolare la corretta temperatura dell'acqua leggete qua sostituendo ovviamente l'acqua al latte.

Se volete saperne di più sull'autolisi potete leggere questo articolo di Giorilli

Qui invece il link per vedere come fa le pieghe (holding) Hamelman

Questo tipo di impasto è molto semplice da gestire ma grazie al poolish dà grandi soddisfazioni. La mollica è profumata e cremosa, la crosta sottile ma croccante. Noi, a parte i tradizionali affettati, ci abbiamo fatto dei toast con cipolle caramellate e taleggio e non abbiamo rimpianto alimenti ben più aristocratici..

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Il Pain rustique di Jeffrey Hamelman

 

In collaborazione con Fresco Irinox

 

Porto questo mio pane alla mia Sandrina, per la raccolta Le ricette itineranti, subentrata a Panissimo purtroppo andato in pensione ?

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mini donuts alle mandorle, pesche e mirtilli

 

L’estate si avvicina con una velocità che a pensarci bene fa battere il cuore forte perché come ogni anno c’è chi si è lasciato cogliere impreparato, ingannato dalle condizioni atmosferiche che piuttosto che alla stagione calda facevano pensare all’inverno. E invece no, ecco che siamo di nuovo qua, a preoccuparci troppo tardi dei kg in più e a cercare invano nel guardaroba qualcosa che li nasconda. L’alimentazione della famiglia ne risente di conseguenza, l’adolescente abituato a ben altri piatti si vede portare in tavola solo pasta al pomodoro, bresaola, spinaci e insalate, il frigo è pieno di yogurt e poco altro. Addio ai cartocci di panna fresca, ai budini al cioccolato, ai formaggi francesi: l’estate sta arrivando e il panico dilaga. Nonostante questo triste appuntamento, rifletto un attimo e mi rendo conto che bisogna pur continuare a cibare chi, come l’adolescente, non ha alcun problema di maniglie dell’amore e nonostante il suo metro e 91 a oggi, resta pur sempre un individuo in crescita ma posso permettermi di preparare pasticceria francese, servirla e non assaggiarla? Come farei ad essere certa della ricetta, a pubblicarla convinta di aver presentato qualcosa che può dare soddisfazione anche allo stomaco oltre che all’occhio? Ecco quindi che mi sono messa alla ricerca di ricette che potessero soddisfare lo sweet tooth del ragazzo (ed anche il mio) senza mettere a rischio la mia già traballante impresa e tra le ricette che ho scovato, c’è questa, della bellissima (e magrissima mannaggia a lei) Lorraine Pascal. Questi mini donuts sono buoni buoni, golosi, irresistibili quanto gli altri ben più carichi di grassi e soddisfano il gusto senza farne notare troppo la quasi lighticità. Il problema è riuscire a contenersi, ecco quindi che ho scelto invece della porzione friand che consigliava lei, dei mini donuts che sono talmente minuscoli che per farsi davvero del male bisognerebbe mangiarne almeno 10. Mi sono presa anche altre libertà sulla ricetta come per esempio sostituire il profumo del cardamomo a quello della cannella che odio e la farina di farro alla semplice farina comunque grazie a Lorraine perché questi mini donuts alle mandorle, pesche e mirtilli sono davvero ottimi. Da provare ?

 

mini donuts alle mandorle, pesche e mirtilli

 

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Mini donuts alle mandorle, pesche e mirtilli
Con questi mini donuts profumatissimi e pieni di frutta che si preparano davvero in un attimo e che potete personalizzare con la vostra scelta di frutta, riuscirete a soddisfare la voglia di dolce senza eccedere in calorie. Congelateli appena freddi ed avrete una scorta sempre pronta sia per la snack box dei vostri bambini che per chiudere in dolcezza il pasto insieme ad un caffè
Tempo di preparazione 15 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Porzioni
mini donuts
Ingredienti
Tempo di preparazione 15 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Porzioni
mini donuts
Ingredienti
Istruzioni
  1. Preriscaldate il forno a 180°.
  2. Imburrate leggermente gli stampini (se non aveste gli stampini per i mini donuts potete usare quelli per i muffin aumentando di 5 minuti il tempo di cottura).
  3. In una ciotola capiente mettete lo zucchero a velo, la farina di mandorle, la farina di farro, il lievito, il cardamomo ed il sale.
  4. In una ciotola più piccola montate gli albumi insieme ai semi della vaniglia solo fino a che non assumeranno l'aspetto della schiuma nella vasca e non a neve come per le meringhe.
  5. Versateli al centro della ciotola con gli ingredienti secchi insieme al burro fuso e all'olio e mescolate brevemente.
  6. Aggiungete le mezze pesche ed i mirtilli incorporandoli con delicatezza nell'impasto e riempite gli stampini per 2 terzi.
  7. Cuocete per 13-15 minuti o comunque finché non assumeranno un bel colore dorato.
  8. Nel frattempo sciogliete il miele in due cucchiai di acqua bollente e appena i mini donuts saranno cotti usatelo per spennellarli sul lato bucato.
Recipe Notes

In caso voleste congelarli, aspettate che siano completamente freddi quindi metteteli su di una teglia protetta da carta forno e mettete la teglia nel congelatore (io nel Fresco funzione surgelazione delicata). Dopo un paio d'ore, quando non rischierete più che si appiccichino gli uni agli altri, trasferiteli in un sacchetto e finite di congelare.

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English version

Ingredients:

100 g icing sugar, sifted

75 g ground almonds

125 spelt flour

3 tsp baking powder

1/3 tsp cardamom powder

Pinch of salt

6 eggs whites

Seeds of 1 vanilla pod

50 g unsalted butter, melted plus some to grease the tin

25 g vegetable oil

3 tinned peach halves (chopped into small cubes)

Blackberries

3 tbsp honey

How to:

Preheat the oven to 180°C, (Fan 160°C), 350°F, Gas Mark 4.

Spray a mini donuts tin with butter (or a muffin tin).
Toss the icing sugar, ground almonds, flour, baking powder, cardamom powder and salt in a large bowl.

In another bowl, whisk up the egg whites and vanilla seeds until they just start to become frothy (not like meringue, but just like bubble bath)

Pour this into the centre of the dry ingredients along with the butter and oil and mix everything together using as few stirs as possible.

Gently fold the peach pieces and blueberry through and divide the mixture among the mini donuts tin holes.

Pop the cakes into the oven to bake for 15 minutes (20 if you are using a muffin tin) until golden on top.

Credits to: Lorraine Pascale. “A Lighter Way to Bake”

 

mini donuts alle mandorle, pesche e mirtilli

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pane nero piemontese con noci e fichi secchi

Quando questo mese per il consueto scambio ricette tra Bloggalline si è trattato di scegliere una tra le ricette del blog di Elena, Con un poco di zucchero, mi sono resa conto che non sarebbe stato un compito semplice; Elena infatti ha aperto il suo blog nel lontano 2008 e quindi le ricette sono tantissime. Mi sono sentita piccina piccina con le mie 150 ricette e spiccioli e poi le sue ricette mi piacevano tutte e non riuscivo a scegliere. Alla fine la sorte ha scelto per me perché dovendo partecipare ad un corso fotografico, questo, volevo portare dei panini da fotografare e la ricetta del pane nero piemontese con noci e fichi secchi mi è sembrata perfetta per l’occasione. Questo pane nero così diverso da quello della mia tradizione che è il tipico pane toscano, quello sciocco, per intendersi, mi è piaciuto da morire ed ha scalato la classifica personale dell’adolescente sorpassando i panini alla zucca che detenevano il primo posto da anni. La ricetta del pane nero piemontese con noci e fichi secchi non è difficile ma è piuttosto lunga e con l’utilizzo di lievito madre; come spiega Elena infatti, questa è una ricetta tradizionale della Valle Vigezzo e si sa che quando si usavano i forni in comune di pane se ne preparava in grandi quantità e di conseguenza c’era la necessità di farlo durare più a lungo possibile a lungo. Il lievito naturale garantiva al pane una conservabilità di settimane ma non tutti gli appassionati di panificazione lo usano a causa dei tempi di attesa piuttosto lunghi, quindi metto anche il link della versione con il lievito di birra per chi non disponesse di tempo ma volesse comunque godere di questo pane davvero ottimo. Nonostante l’evidente superiorità del pane a lievitazione naturale, preferisco comunque un pane preparato in casa con una buona farina, poco lievito di birra e magari una maturazione in frigo, alla maggior parte del pane che trovo al supermercato. Grazie ancora ad Elena per la ricetta e a Jessica e Valeria che hanno ideato lo scambio ricette.

pane nero piemontese con noci e fichi secchi

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Pane nero piemontese con noci e fichi secchi
Tempo di cottura 20 minuti
Porzioni
panini
Ingredienti
Tempo di cottura 20 minuti
Porzioni
panini
Ingredienti
Istruzioni
Per la pasta vecchia:
  1. Preparate la pasta vecchia almeno 10 ore prima impastando 100 gr di farina forte, 100 gr di farina debole, 100 ml di acqua tiepida e 4 gr di lievito di birra.
Per il trattamento della farina:
  1. 10-12 ore prima dell’impasto finale impastate le due farine integrali con l’acqua (a circa 50°) , in cui avrete sciolto il sale e lo zucchero e poi lasciate riposare coperto a temperatura ambiente.
Per la pasta madre:
  1. Ho rinfrescato la pasta madre per 3 volte facendo l'ultimo circa 10 ore prima di mettere mano all'impasto finale utilizzando metà farina forte e metà farina di segale integrale.
Impasto:
  1. Prima di procedere all'impasto tagliate noci e fichi secchi a pezzettini e fateli saltare brevemente in una padella insieme alla noce di burro.
  2. Lavorate la pasta madre, la pasta vecchia, le farine integrali, le noci e i fichi per circa 10 minuti nell'impastatrice. Fate riposare l'impasto per circa 1 ora coperto (io nell'abbattitore Fresco con funzione camera di lievitazione a 26°) quindi formate i panini, copriteli con pellicola trasparente non a contatto e fateli lievitare per circa 2 ore e 30 (io nel Fresco a 26° per 1 ora e 30 circa).
  3. Una mezz'ora prima della fine della lievitazione preriscaldate il forno a 200°.
  4. Quando la dimensione dei panini sarà raddoppiata, infornateli con vapore per 10 minuti e poi continuate la cottura senza vapore per altri 10 minuti.
Recipe Notes

Se al posto dei panini voleste fare una pagnotta, il tempo di cottura si aggirerebbe intorno ai 40 minuti circa.

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pane nero piemontese con noci e fichi secchi

 

Porto anche questo mio pane alla Sandrina, per la raccolta Le ricette itineranti, subentrata a Panissimo purtroppo andato in pensione ?

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