Red Velvet cheesecakes

by burroemalla

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San Valentino non l’ho mai festeggiato, così come non ho mai festeggiato la festa della donna. Provo un senso di rifiuto al pensiero di dover celebrare una festa per l’amore o ancora peggio per il solo fatto di essere donna. L’amore o c’è o non c’è più, non ha bisogno di celebrazioni annuali ma necessiterebbe piuttosto di attenzioni quotidiane e in quanto alla donna andrebbe semplicemente rispettata in quanto essere umano esattamente come già succede all’uomo ma tutto questo è così retorico che quasi mi vergogno a scriverlo. Questo San Valentino però, nostro malgrado, una ricorrenza lo sarà infatti lo passeremo a Bologna perché la mattina seguente l’adolescente subirà un intervento di ricostruzione dei legamenti alari all’ospedale ortopedico Rizzoli ed è solo per questo motivo che associo queste tortine molto sanvalentinesche al 14: sono rosse e quindi di buon augurio. Questa è anche l’ultima ricetta che pubblicherò per un po’, temo, perché dopo l’intervento l’adolescente dovrà stare immobile a letto e mi dedicherò completamente a lui. Vi lascio con un’ultima considerazione: Se festeggiate San Valentino la ventunesima torta proposta da #re-cake2.0 è perfetta. Se invece come me non ve ne frega niente, preparatela per il piacere di mangiare qualcosa di eccezionalmente buono, come del resto lo sono TUTTE le proposte di Re-cake, di veloce perché si prepara davvero in un attimo e soprattutto di estremamente scenografico. Se vi avessi convinte, fatemi una cortesia: al primo morso dedicate un augurio al mio adolescente.

Grazie ❤

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Red velvet cheesecakes
Un cheesecake profumato di cioccolato e che rivela un cuore rosso a sorpresa. Buono come solo i cheesecakes sanno essere è anche molto bello da servire.
Tempo di preparazione 10 minuti
Tempo di cottura 45 minuti
Porzioni
persone
Ingredienti
Per la base:
Per la crema:
Tempo di preparazione 10 minuti
Tempo di cottura 45 minuti
Porzioni
persone
Ingredienti
Per la base:
Per la crema:
Istruzioni
Base:
  1. Mettete i biscotti e la farina di mandorle in un mixer.
  2. Frullate finché non otterrete un composto grossolano.
  3. Aggiungete il burro e frullate ancora, finché non si otterrà un composto ben amalgamato.
  4. Prendete 4 stampini ad anello da 10 cm di diametro.
  5. Ungeteli leggermente e rivestite il fondo di ciascuno con della carta forno.
  6. Suddividete il composto di biscotti negli stampi e premete con un cucchiaio per compattarlo sul fondo e sui bordi.
  7. Mettete in frigo per 30 minuti almeno, o finché non sarà ben freddo.
Crema:
  1. Mettete la ricotta, il formaggio cremoso e lo zucchero in un mixer e azionatelo per 2-3 minuti, finché non si otterrà una crema liscia e senza grumi.
  2. Aggiungete le uova e l’estratto di vaniglia e azionate il mixer per un altro minuto.
  3. Inserite per finire il cioccolato e il colorante e frullate ancora, finché non è tutto amalgamato
Assemblaggio e cottura:
  1. Ripartite il composto negli stampi e cuocete a 140° per 40–45 minuti o fino a quando la crema non si sarà rappresa ma sarà ancora leggermente morbida al centro.
  2. Fate raffreddare le tortine a temperatura ambiente quindi mettetele in frigo per 2-3 ore.
  3. Prima di servire i cheesecakes, spolverizzateli con il cacao amaro
Recipe Notes

In frigo si conserverebbero 3 giorni ?

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Con questa ricetta partecipo al Re-cake #20. Questa la pagina Facebook

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Canelés all’arancia

by burroemalla

 

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In verità dei canelés, che sono dolcetti tipici della zona di Bordeaux e un poco simili a dei mini soufflé, io ho preso solo la forma; nell’ultimo viaggio in Costa Azzurra infatti ho comprato i tipici stampini dei canelés ma non li avevo ancora usati quindi questa mi è parsa l’occasione giusta. Devo anche precisare che questa ricetta non è mia ma di Francesca Guglielmero, del blog Maccaroni Reflex. E perché mai pubblicare una ricetta non mia? Per il giochino #scambioricette all’interno del nostro gruppo, #bloggalline, perché pur facenti parte dello stesso gruppo, spesso non ci conosciamo e quale modo migliore per farlo dello scambiarsi ricette? E così ogni mese si mischiano tra loro i blog in modo che ognuna faccia la ricetta di una consorella e a me è toccata Francesca. Devo dire che ricette tra le quali scegliere, nel suo blog, ne ho trovate tante (ho anche preparato questo ed era spettacolare) ma poi mi sono decisa per la sua ciambella all’arancia perché sono sempre alla ricerca di ricette per lo snack box dell’adolescente che non contengano grassi eccessivi ma che siano comunque golose altrimenti non si vergognerebbe di certo a riportarmi la merenda a casa. La ciambella in questione da me poi trasformata in tanti canelés per praticità è sana, profumata, golosissima e bagnata al punto giusto. Dal momento che l’adolescente la prossima settimana si dovrà operare, ultimamente cerco di soddisfare la sua golosità senza brontolare troppo così ho anche ricoperto i dolcetti con un poco di glassa, che lui adora e che trovo più pratica per lo snack box dello zucchero a velo. Complimenti a Francesca e grazie anche da parte dello studente ❤️

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Canelés all'arancia
Tempo di preparazione 10 minuti
Tempo di cottura 20 minuti
Porzioni
dolcetti
Tempo di preparazione 10 minuti
Tempo di cottura 20 minuti
Porzioni
dolcetti
Istruzioni
  1. Preriscaldate il forno a 180° Mettete nella vasca della planetaria le uova e montatele con lo zucchero a velocità sostenuta finché non saranno diventate chiare e ben montate. Aggiungete il burro fuso, il succo e la scorza delle arance ed il latte. Mescolate bene quindi aggiungete la farina setacciata con l'amido, il lievito ed il sale. Amalgamate e poi aggiungete i semini della vaniglia. Imburrate le formine individuali che preferite e spartitevi il composto. Disponete le formine su di una teglia da forno. Cuocete per 15/20 minuti ma come sempre dipende dal vostro forno. Per la glassa di copertura mettete i succhi in una ciotola ed incorporate tanto zucchero a velo quanto ne prende. La glassa dovrà risultare coprente quindi densa ma liscia, non grumosa. Sfornate i dolcetti ancora tiepidi, appoggiateli su di una griglia e versatevi la glassa. Fate raffreddare e consolidare prima di consumare.
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caneles all'arancia

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Se devo essere onesta in casa mia si è sempre mangiato bene, come probabilmente nella maggior parte delle case italiane. Ho dei ricordi ben precisi di quando, da piccola, con mia madre e mia sorella passavamo il mese di giugno in montagna. Avevamo una minuscola casetta sull’Appennino,  esattamente tra la Toscana e l’Emilia Romagna. Oltre la nostra casa non c’erano altro che boschi quindi ogni gioco assumeva una dimensione fiabesca. Io e mia sorella girovagavamo tutto il giorno da sole, alla ricerca di mirtilli, lamponi e delle profumatissime fragoline di bosco, costruivamo tende indiane con i rami e coperte, cuocevamo i cardi sul fuoco anche se poi non li mangiavamo perché a nessuna delle due piacevano e soprattutto eravamo perennemente in caccia di porcini, rosselle e galletti che riportavamo a casa nei nostri cestini di vimini. Ricordo il gioco del riflesso del sole sulle foglie degli alberi, quello strano alternarsi di luce fortissima e ombra che rendeva il bosco un posto magico e misterioso, la paura che era un pò desiderio di imbattersi in un lupo, animali che ancora oggi ogni tanto scendono in quella zona, il profumo delle foglie quando le spostavamo per vedere se nascondessero qualche fungo, il luccicare dell’acqua del lago quando riempiti i cestini ci sedevamo a mangiare sui massi dondolando i piedi nell’acqua gelida. Quanto coraggio ci voleva per infilarsi nel letto, la sera e l’acqua del rubinetto al mattino era tanto gelata che faceva male ai denti. Le cose da fare, natura a parte, erano poche. Il cinema a Pievepelago, qualche viaggetto dal pastore che ci vendeva ricotta e ravioli freschi, la visita ogni due settimane alla biblioteca che per me rappresentava l’evento per eccellenza e che aspettavo contando i giorni alla rovescia. Restava tanto tempo libero e così io e mia madre pianificavamo il menù ogni settimana discutendo lungamente sui piatti da preparare. Io proponevo le cose che mi piacevano di più e venivo molto spesso accontentata anche perché mia sorella non mangiava praticamente nulla, beata lei, e quindi non era minimamente interessata a quello che le veniva posto davanti. Già a quell’età odiavo la carne e quindi i piatti che chiedevo erano per lo più pasta, sformati e torte. Era bellissimo alzarsi al mattino sapendo che a pranzo ci sarebbe stato qualcosa che mi piaceva tanto e mi godevo l’attesa almeno quanto il cibo. L’adolescente è cresciuto così e come saprebbe potuto essere altrimenti? Io faccio il menù ad inizio settimana, lo sottopongo alla sua approvazione e poi faccio la spesa di conseguenza ma nonostante questo, la prima cosa che mi chiede ogni giorno, appena salito in macchina davanti a scuola è sempre la stessa: “Cosa si mangia?” Fa anche le sue richieste, soprattutto per quello che riguarda colazione e merenda e si lamenta sempre del fatto che gli preparo un sacco di cose buone che però una volta pubblicate non appariranno mai più sulla nostra tavola. Per esempio i garlic breadsticks poverino me li chiede da quando li ho fatti la prima volta e ancora non ci ho messo mano. Nel complesso comunque questi figli di foodblogger sono fortunati, per la qualità, la varietà e l’originalità di quello che si vedono mettere davanti, tanto che a volte mi viene da pensare quanto sarà difficile il compito per le ragazze che se li prenderanno. Sarà dura superare le suocere ma per tutto questo fortunatamente c’è tempo ? Vi lascio con questi cappellacci che hanno un poco il profumo di quelle estati lontane..

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Cappellacci di patate e porcini con fonduta di taleggio
Porzioni
persone
Ingredienti
Impasto:
Fonduta:
Porzioni
persone
Ingredienti
Impasto:
Fonduta:
Istruzioni
  1. Per prima cosa mettete a lessare le patate intere alle quali avrete accuratamente lavato la buccia usando uno spazzolino. Mentre cuociono preparate l'impasto mettendo le farine e le uova nella vasca della planetaria. Incominciate a mescolare a vel. minima usando la K ed aggiungete l'acqua necessaria, dopo di che, appena l'impasto incomincia a compattarsi, sostituite la K con il gancio a spirale ed aumentate la velocità a 1. Impastate per 2 minuti e quindi aumentate la velocità a 2/3 per una trentina di secondi. Questo servirà a dare forza all'impasto. Fate riposare l'impasto per una mezz'ora coperto da una scodella. Preparate la farcia: tagliate finemente lo scalogno ed il prezzemolo e soffriggeteli brevemente in poco olio. Aggiungete i porcini che avrete scongelato, sciacquato e tritato grossolanamente. Salate, pepate e fate saltare a fuoco vivace per qualche minuto. Se avete lo schiacciapatate passate le patate ormai cotte senza togliere la buccia che resterà nello schiacciapatate e vi risparmierà le mani, oppure sbucciatele con attenzione e passatele immediatamente al setaccio. Mettetele in una ciotola, aggiungete il burro, il parmigiano grattugiato, i porcini, salate e pepate. Portate a bollore l'acqua in un tegame molto capiente e nel frattempo preparate la fonduta: Mettete il latte e la panna in una padella e fate riscaldare. Prima che arrivino ad ebollizione aggiungete il taleggio a pezzetti e mescolate fino a quando il formaggio non sarà completamente fuso. Togliete dal fuoco e continuate a mescolare per un poco. Salate l'acqua, cuocete i cappellacci, scolateli e versateli nella padella della fonduta con un cucchiaio dell'acqua di cottura e fate saltare brevemente. Servite cosparsi di timo fresco.
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treccia alle mele

E anche questo 2017 inizia esattamente come è finito il 2016 e cioè con la rotula di nuovo fuori posto, le stampelle, le corse su e giù per le scale tante, troppe volte al giorno per le mie ginocchia già tanto usurate. L’adolescente anche questa volta è riuscito a stupirmi perché questi adolescenti sono così: ad osservarli, perennemente con il cellulare, diventato ormai naturale estensione della mano e lo sguardo svagato perso in un mondo che noi adulti nemmeno riusciamo ad immaginare,  ti verrebbe da chiederti come faranno ad affrontare tutto quello che la loro generazione purtroppo si troverà davanti. E invece sentono e vedono tutto, con una sensibilità che quasi spaventa. E sono intelligenti, i nostri ragazzi e forti, anche se ancora non lo sanno;  così l’adolescente, quando la rotula gli é uscita di nuovo, ha fatto quello che aveva visto fare all’ortopedico al pronto soccorso nemmeno un mese fa: ha stretto i denti, chiuso gli occhi e ha dato un colpo all’osso rimettendolo in sede. È riuscito, in un contesto come quello di una palestra, con un cerchio di ragazzi intorno che lo guardavano spaventati e l’insegnante che non sapeva cosa fare, a ragionare e a valutare con freddezza che cosa avrebbe comportato aspettare che l’osso fosse rimesso a posto al pronto soccorso. E ha fatto la scelta giusta, con un coraggio che io non avrei mai avuto, né alla sua età né oggi che sono un’adulta. Ora siamo in attesa di sapere quando sarà possibile operarlo, abbiamo nuovamente diminuito gli impegni soprattutto se tra questi e l’adolescente ci sono troppi scalini di mezzo e passiamo il nostro tempo tra libri di greco e di latino, antinfiammatori e ghiaccio. E così le merende diventano occasioni per viziarlo un poco e il Re-cake di questo mese ha assolto magnificamente questo compito. Io non amo né mele né cannella che invece l’adolescente adora e così una treccia l’ho riempita da istruzioni e l’altra me la sono farcita con crema alla vaniglia. Tutte e due le versioni hanno superato ogni aspettativa, soprattutto se si considera che sono realizzate con impasto diretto e lievitazione relativamente breve anche diminuendo il quantitativo di lievito. Un’altra proposta di Re-cake da mettere tra le ricette preferite.

treccia-alle-mele

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Treccia svedese alle mele
Porzioni
trecce
Ingredienti
Per la farcia alle mele:
Per l'impasto:
Porzioni
trecce
Ingredienti
Per la farcia alle mele:
Per l'impasto:
Istruzioni
Farcia alle mele:
  1. In una terrina mescolate gli spicchi di mela con lo zucchero, il succo di limone, il sale e le spezie. Lasciate riposare a temperatura ambiente per 30 minuti. Scolatele raccogliendo il succo in una casseruola. Unite il burro e cuocete a fuoco medio, facendo bollire per circa 5 minuti ruotando la casseruola ma senza mescolare, fino a creare uno sciroppo. In un’altra terrina mescolate le mele con la maizena, quindi unite lo sciroppo.
Impasto:
  1. Riscaldate la panna acida al microonde fino a renderla tiepida. Aggiungete il burro alla panna acida, in modo che si ammorbidisca. Sciogliete il lievito nell’acqua. Aggiungete la panna acida con il burro, lo zucchero, le uova e 1/3 della farina. Mescolate fino a ottenere un impasto senza grumi. Continuate a impastare incorporando il resto della farina. Trasferite l’impasto su un piano di lavoro ben infarinato e impastate fino a ottenere un panetto liscio (ci vorranno circa 10 minuti). Mettete il panetto in una ciotola unta, coprite e fate lievitare in luogo tiepido fino al raddoppio, per circa un’ora.
  2. Riscaldate il forno a 180 gradi. Riprendete l’impasto e sgonfiatelo. Dividetelo in 2 parti uguali. Stendete ciascuna parte fino a ottenere un rettangolo. Suddividete la farcia alle mele sui 2 rettangoli di pasta, disponendola al centro e lasciando i bordi liberi. Incidete i bordi, quindi prendete le strisce di pasta e richiudetele verso il centro sovrapponendole e racchiudendo il ripieno, cercando di creare una treccia. Trasferite la treccia su una placca imburrata. Cuocete per 15-20 minuti o finché non è dorata. Completate con la glassa e le mandorle tostate. Note: per ottenere la glassa mescolate 1/4 di bicchiere di acqua con 4 cucchiai di zucchero a velo e un goccio di limone. Se non risultasse abbastanza densa aggiungete altro zucchero a velo.
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Con questa ricetta partecipo al Re-cake #19. Questa è la loro pagina Facebook

E porto la mia treccia dalla mia cara amica Elisabetta che questo mese ospita sul suo splendido blog Cakes and Co. , Panissimo #47, la rubrica mensile di lievitati ideata dalla Sandrina di Sono io, Sandra e da Barbara di Bread & Companatico

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I cavallucci di Siena

by burroemalla

i cavallucci

E anche quest’anno siamo arrivati al Natale. Mi sembra quasi che ci sia stata un’accelerazione nelle ultime due settimane, come se qualcuno avesse azionato il turbo e io invece fossi rimasta in prima o ancora peggio, in folle. Comunque ormai quel che fatto è fatto, i post programmati e che non hanno visto la luce, i regali che ho dimenticato di comprare, l’albero lasciato senza i fili dorati, le decorazioni della casa nemmeno iniziate. Il prossimo anno spero solo che non ci saranno situazioni di emergenza come in questo dicembre ma la sera della vigilia, se pur con qualche decorazione e luce in meno, ci sederemo ancora tutti insieme, stringendoci per farci forza a vicenda e alla fine, questa è l’unica cosa che conta.

                                                                                                                                                                                          Buon Natale ❤️

i cavallucci

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I cavallucci di Siena
I cavallucci sono uno dei dolci che non manca mai sulla tavola di Natale toscana. Poveri come tutti i nostri piatti eppure meravigliosamente equilibrati nel sapore fanno riflettere su cosa siamo riusciti a creare in cucina disponendo di quei pochi ingredienti.
Tempo di preparazione 30 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Porzioni
cavallucci
Tempo di preparazione 30 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Porzioni
cavallucci
Istruzioni
  1. Mettete al fuoco l'acqua con lo zucchero semolato, possibilmente in un pentolino d'acciaio. Mentre lo sciroppo arriva a temperatura rompete grossolanamente le noci e tagliate a quadratini i canditi. Preparate le spezie, l'ammoniaca in polvere, il sale, l'anice, il coriandolo e mettetele insieme alla farina all'interno della ciotola dell'impastatrice oppure in una grossa ciotola. Mescolate con la frusta a K oppure con le mani e quando la temperatura dello sciroppo raggiungerà i 115° versatelo al centro della ciotola e mescolate velocemente con la frusta a K o con un cucchiaio di legno. Appena l'impasto si sarà intiepidito impastate con le mani oppure continuate con la K quanto basta per ottenere un composto omogeneo. Formate dei rotoli di 5 cm di larghezza se non vi preoccupa il fatto di mangiare cavallucci così grandi tutti interi oppure fateli di 3 cm se volete limitare i danni. Passate i rotolini nel composto di zucchero a velo e farina e poi tagliateli a fette e dategli una forma tondeggiante. Premete il pollice proprio al centro abbastanza da lasciare un incavo e metteteli su di una teglia foderata con carta forno. Cuoceteli in forno preriscaldato a 130° per 15 minuti circa ma ovviamente dipenderà dalla dimensione dei vostri cavallucci. Attenzione perché appena estratti dal forno sembreranno molto morbidi ma raffreddando induriranno quindi non fateli cuocere troppo altrimenti non riuscirete più a mangiarli. Si conservano in scatole di latta oppure sacchettini di plastica per alimenti ma non dureranno abbastanza per doversi preoccupare troppo di quale sia il metodo di conservazione migliore.
Recipe Notes

Fondamentali per la riuscita della ricetta due cose: un termometro digitale e la velocità perché una volta che il composto si sarà raffreddato diventerà molto difficile dare la forma ai cavallucci.

La ricetta è della bravissima Patrizia del blog Andante con gusto

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i cavallucci

i cavallucci

 

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