Il Natale e gli abeti 2.0

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Come ogni anno anche questo dicembre abbiamo tirato giù dalla soffitta le innumerevoli scatole di addobbi natalizi ma con una novità: dopo una serie infinita di Natali in cui avevo addobbato un albero finto per ovvie ragioni, quest’anno già a novembre avevo deciso che l’adolescente avrebbe dovuto, almeno una volta nella vita, provare l’emozione di addobbare un vero abete, uno di quelli che appena entri in casa capisci subito che c’è, il profumo che ti entra subdolo nelle narici con la magica qualità di riportarti, per tutta la vita, col naso sollevato ad osservare le sue lucine con la stessa faccia speranzosa di quando avevi 5 anni.  Abbiamo scelto con cura le palline da appendere, le nuove, acquistate da quando c’è l’adolescente, insieme a quelle che mettevo sull’albero quando ero piccola; abbiamo acceso innumerevoli volte le luci per controllare che fossero distribuite bene, spostandole e rispostandole fino a quando non ci è sembrato che tutto fosse nel giusto ordine e quindi abbiamo finalmente iniziato ad appendere le palline. C’era la musica giusta, una compilation di Natale di quelle serie, con pezzi di Elvis, Bing Crosby, Aretha Franklin, insomma, l’atmosfera perfetta per sentire nel cuore, fin nel profondo del cuore, la straordinaria magia del Natale ed ero assurdamente orgogliosa di essere riuscita, una volta tanto, a fare l’albero da sola, senza aiuti. E mentre questa consapevolezza mi scaldava il cuore, l’adolescente si gira, si allontana un attimo dall’albero, lo guarda con aria schifata e poi sentenzia: “Questo è l’albero di Natale più brutto che io abbia mai visto. È storto, spelacchiato, le luci sono messe male, i rami non scendono quindi non riusciremo mai ad appendere la maggior parte delle palline, gli aghi mi hanno bucato mani e polsi lasciandomi tutti dei puntini rossi.. ma che ti è venuto in mente? Io rivoglio l’albero dell’anno, almeno era finto ma bello. Guarda, se dobbiamo avere un albero così brutto, meglio non averlo proprio” Ed ha incrociato le braccia rifiutandosi di proseguire. In effetti, a dirla tutta, a me qualche dubbio era anche venuto. Intanto, quando il consorte me l’aveva piazzato in soggiorno ed aveva tagliato il cordino che teneva sollevati i rami, questi erano rimasti sollevati come se fossero ancora legati, ma ero stata rassicurata dal parentado sul fatto che pian pianino i rami sarebbero calati permettendomi di attaccare le palline. E poi avevo notato che gli aghi erano strani, secchi e steccoluti, non quelli belli grassi e spessi che mi ricordavo e poi il profumo, che beh, un poco si sentiva, ma non mi faceva tornare subito bambina come mi ero immaginata. Ma la magia del Natale è più forte di queste quisquiglie e quindi ho proseguito imperterrita a provare ad attaccare le palline nonostante fosse un’impresa quasi impossibile con i rami che si ostinavano a rimanere verticali. “Ma dai, non importa se non è bellissimo. È il nostro albero. Nessuno ne ha uno uguale..” ho tentato di convincerlo. ‘E ci credo. Brutto così è difficile trovarne un altro” mi ha risposto e mi ha abbandonata per mettersi a giocare alla Play. Per cercare di salvare l’atmosfera che si stava irrimediabilmente guastando, sono corsa a chiamare mia sorella chiedendole aiuto almeno per quello che riguardava le luci e così sono arrivati lei, mio cognato e mia mamma. Mia sorella e mio cognato hanno provveduto a togliere completamente il filo delle lucine che io ero stata tanto orgogliosa di essere riuscita a mettere e in breve sono riusciti a dare al nostro albero un aspetto se non proprio normale ma almeno un po’ più vicino all’idea che abbiamo dell’albero di Natale. Mia madre invece se ne è stata un po’ lí zitta a guardare e poi ha sentenziato: “Non vorrei essere proprio io a dirtelo, ma mi sa che ti hanno venduto un abete tarocco”. Alla fine l’albero lo abbiamo dovuto addobbare con i guanti da giardiniere, tanto i suoi aghi pungevano e il giorno dopo avevamo tutti e due mani e polsi segnati da tanti puntini rossi che prudevano e bruciavano. Continua ad avere una forma strana, i suoi rami continuano ostinatamente a volgersi verso l’alto facendo cadere ogni tanto qualche pallina che non riesce a sfidare la pendenza ma lui resta lì, orgoglioso della sua diversità e ogni tanto, solo ogni tanto, riesce anche a farmi alzare la testa verso le sue lucine facendomi credere per un attimo di avere ancora 5 anni.

 

Qui di seguito ho messo un’idea di menù ovviamente vegetariano con qualche escursione etnica per la cena della vigilia o pranzo di Natale. Dateci un’occhiata e valutate. Per una volta, magari, potreste anche proporre un menù di tipo diverso, perchè no? Ricordo sempre che una vigilia sfidammo la tradizione mangiando cinese con immenso piacere di tutti a parte il consorte che lo odia e la suocera che ebbe feroci mal di stomaco (a sentir lei) fino a Capodanno ?

E siccome il Natale è la festa delle famiglie ed ognuno deve stringersi alla propria è probabile che non ci saranno altre occasioni di postare fino alla fine delle vacanze. Buon Natale quindi e peace and love a tutti voi ❤

 

Antipasto:

Aloo palak tikki

Bocconcini fritti di riso Basmati e gamberi

 

 

Primi piatti:

Cappellacci di patate e porcini con fonduta di taleggio 

Paccheri farciti con burrata e sauté di carciofi

 

 

Secondi piatti:

Bavarese lievitata con crema di ricotta e verdure saute

Goat cheese tomatoes and basil tart

Lenticchie di Castelluccio con pomodorini confit e gorgonzola

 

 

Pani speciali:

Grissini di semola alla confettura di cipolle

Garlic breadsticks

Stelle di farro con sidro e cipolle

 

 

Biscotti e cioccolato:

I Cavallucci di Siena

Paste di mandorla

Albero di Natale

 

 

Dolci:

Zuccotto toscano

Chocolate, almond and ganache pound cake

Crostata alle arance e ricotta montata

 

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8 comments

tizi 20 Dicembre 2017 - 11:06

a volte è bello cercare qualcosa di più autentico, a dispetto della comodità e di quella perfezione estetica fabbricata in serie che ormai la maggior parte di noi chiama bellezza. secondo me vale la pena avere un po’ di prurito e qualche bollicina rossa sui polsi per far vivere ancora vecchie tradizioni e tramandarle alle nuove generazioni, che magari sul momento non apprezzano ma poi crescendo si ricrederanno… vedrai!
le tue proposte per il menu natalizio sono sicuramente diverse dal solito e un po’ sopra le righe, eppure mantengono tutto il calore dei piatti di una volta. alla fine non importa se i sapori sono etnici o se la carne non c’è… si vede che sono piatti cucinati con il cuore e con tutta la cura di cui un buon pranzo di natale necessita! è una bella carrellata di tue ricette, alcune le ricordavo – come quei cappellacci che mi hanno fatto venire l’acquolina al primo sguardo, o alcune recake – altre invece vado a sbirciarle adesso… quell’alberino di mendiants è fa-vo-lo-so!!!
un abbraccio cara… e buonissime feste!!

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burroemalla 22 Dicembre 2017 - 9:26

Io sono assolutamente daccordo Tizi ma purtroppo l’adolescente ancora non ha la maturità per capire. Spero però che un giorno si ricorderà di quella giornata e sorriderà ripensandoci ? In quanto al resto invece,non saprò fare un albero decentemente ma almeno per quel che riguarda il cibo è cascato abbastanza bene (come ogni figlio di foodblogger) e non passa giorno che non me lo dimostri. La mia soddisfazione più grande? I suoi amici che settimane prima della sua festa di compleanno mi chiedono: “Con quali squisitezze ci delizierai quest’anno?” Parole testuali perché questi ragazzi del Classico certo sanno come parlare ?. Un abbraccio forte forte e buon Natale amica mia ?❤️
p.s. Certo che qualche volta potremmo anche incontrarci di persona io e te.. Mi piacerebbe tanto ?

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edvige 20 Dicembre 2017 - 15:21

L’albero di Natale doveva sempre essere vero vivo e fino a che ho potuto l’ho sempre acquistato personalmente. Un Natale mi sono ammalata e maritino – mai portato per gli alberi vivi – ha acquyisto uno bellissimo i primi finti sembrava vero. Poi con l’avvento della gatta avuta in eredità l’albero finto è rimasto ancora “vivo” oggi. Una volta non c’era il riscaldamente per cui gli alberi duravano poi invece poverini perdevano presto i loro ..aghi.
Gli addobbi però sono dalla mia infanzia in su e quindi almeno quelli. Ottimi i menù proposti grazie e buona serata.

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burroemalla 22 Dicembre 2017 - 9:30

E vedrai, cara Edvige, che il prossimo anno anch’io tornerò a bomba con il mio caro albero finto e le mie amate decorazioni vintage. Infatti, come dici tu, a parte il fatto dei rami storti, mi sa che l’abete 2.0 è defunto o prossimo ad esserlo. Ogni volta che lo sfioro c’è una cascata di aghi preoccupante ?
Buon Natale bella Edvige e grazie di essere passata qua ❤️?

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Emmettì 20 Dicembre 2017 - 16:49

Tesorina mia dolcissima, non potevi scrivere post più bello…
Ho i lucciconi agli occhi da tanto mi hai emozionata!
Tu mi dici sempre che ho gli occhi foderati di prosciutto, ma io ogni volta che vengo qui mi ritrovo con il cuore che palpita! Vuoi per la bellezza delle tue foto, vuoi per le tue ricette sempre golosissime e mai banali, vuoi per il tuo scrivere…
Questo albero di Natale è in assoluto il più bello di quelli che ho visto finora, perché dentro c’è il tuo cuore, e la tua bellezza!
Non fa niente che qualcosa è andato storto, e son certa che l’adoloscente lo amerà giorno per giorno! ♥
Grazie per aver condiviso questo momento della vostra famiglia e grazie per i tuoi auguri che ricambio con tutto il mio bene!
Un abbraccio stretto stretto dolcissima amica, ed un bacio a voi tutti!! :-*

p.s. ottimi suggerimenti per il menu delle feste! Io ho quel pane all’aglio che mi chiama da non so quanto tempo, ma faccio finta di non sentire perché so già come andrebbe a finire!!!!
:-DDDDDDDDDDD

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burroemalla 22 Dicembre 2017 - 9:34

Tesorina, l’adolescente forse lo amerà tra una ventina di anni, quando ci ripenserà, ora no davvero. Ogni volta che lo guarda scuote la testa ??? Però ha letto il post e rideva tanto da avere le lacrime agli occhi. Almeno questo ?
Buon Natale anche da qua ma sai già che disturberò il tuo prezioso tempo con una telefonatina veloce ??❤️

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Elisabetta 21 Dicembre 2017 - 15:47

Sai che a me l’alberello storto piace? Non sarà perfetto ma è fatto col cuore, e poi qualcuno, se non ricordo male, diceva che la perfezione non è di questo mondo, e di sicuro non l’ho è del mondo naturale.
Il menù natalizio alternativo poi è invitantissimo, lo zuccotto una favola, devo farlo anch’io prima o poi.
Tantissimi auguri di buone feste carissima un abbraccio

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burroemalla 22 Dicembre 2017 - 9:43

Col cuore è fatto, poco ma sicuro e anche a me piace e poi penso di non aver mai fatto nulla di perfetto ne tantomeno mai ambito alla perfezione quindi l’abete 2.0 mi rispecchia in pieno ma questo andrebbe fatto capire ad Edoardo ?
Ma quando ci si rivede amica mia? Magari o io, te e la Sandrina, anche solo per un caffè? Lei a gennaio dovrebbe avere le ferie e magari ci si riesce..
Intanto, nell’attesa, buon Natale e ci sentiamo per telefono ❤️?

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