Quando ho letto la ricetta del mese per Re-cake #14, la Persian Love cake, mi è naturalmente venuta in mente la mia amica iraniana Mahvash nonostante mi sia anche resa conto che non le ho mai visto preparare un dolce. Nei 6 mesi duranti i quali sono stata sua ospite, a Londra, ho ovviamente mangiato persiano quasi tutti i giorni, ad eccezione di quando lei, che era incinta, aveva voglia di cibo italiano o di quando suo marito ci portava a cena fuori. Ho scoperto così la cucina persiana che è una cucina straordinaria, ricca, raffinata. Nelle sue preparazioni si respirano secoli di storia e tradizioni e la cultura stessa riserva una grande importanza al cibo. Gli iraniani poi hanno un profondo senso dell’ospitalità, talvolta quasi eccessivo e le tavole imbandite quando c’è un ospite sono un vero spettacolo, a dimostrazione della considerazione che si nutre verso che si siede con noi. Più di tutto, quello che mi riporta alla mente quel periodo, i pomeriggi passati con lei spesso in cucina, è il profumo del Basmati cotto in acqua e ghee. Sciacquare il Basmati per il Chelo era un vero e proprio rito. Mahvash metteva dell’acqua fredda in una ciotola di vetro, vi rovesciava il riso e lo lasciava riposare per almeno un’ora, quindi cominciava a sciacquarlo passando le mani nell’acqua piano, a lungo, massaggiandolo; poi buttava l’acqua, ne metteva di pulita e ripeteva l’operazione, senza fretta, mentre mi raccontava episodi relativi alla sua vita in Iran ai tempi del regime dell’ayatollah Khomeini. Poi, quando il Basmati era finalmente pronto ed erano stati eliminati amido e eventuali presenze di talco, Mahvash metteva l’acqua al fuoco e vi scioglieva il ghee e il pregiatissimo zafferano iraniano che andavamo a comprare insieme in un negozietto di specialità persiane. Subito l’aria si riempiva del profumo del ghee ancora più forte di quello dello zafferano ed ecco che l’acqua colorata di un giallo intenso incominciava a muoversi ed era finalmente il momento di cuocere il Basmati; dopo la cottura sarebbe poi rimasto nella pentola su fuoco basso, con il coperchio avvolto in un canovaccio per assorbire l’umidità e trasformare il fondo nel golosissimo tadik, la crosticina di riso croccante che viene servita a parte prima di incominciare a mangiare. I suoi racconti erano terribili ma si rideva tanto e allora mi stupiva che una persona che aveva vissuto tali tragiche vicende potesse ridere, godere della vita come faceva lei. Solo invecchiando ho capito che i sorrisi e le risate più grandi sono proprio di chi ha sofferto molto e vissuto grandi difficoltà e le ha superate. Non è superficialità. È la vita che si prende la sua rivincita.
- Per la torta:
- 250 g di yogurt naturale
- 1 cucchiaino di lievito in polvere
- 6 uova
- 220 g di zucchero di canna
- 150 g di farina di mandorle
- 150 g di semolino
- 6 bacche di cardamomo
- 60 g di pistacchi tritati
- Un pizzico di zafferano
- 2 cucchiai di acqua di rose
- 100 ml di latte di mandorla
- Buccia grattugiata di un limone o arancia (io limone)
- Per lo sciroppo:
- Succo e scorza di un limone o arancia (io limone)
- 125 ml. di acqua
- 125 g di zucchero di canna
- 2 cucchiai di acqua di rose
- Se volete preparare voi stessi l'acqua di rose, il procedimento è molto semplice (a patto di non doverle comprare). Pulite con delicatezza i petali (non trattati) di 3 rose con un tovagliolino imbevuto d'acqua, poi metteteli in un tegamino con solo l'acqua strettamente necessaria a coprirli altrimenti l'acqua di rose risulterà troppo diluita. Appoggiate un piatto fondo sui petali, accendete il fuoco, chiudete col coperchio e fate sobbollire a fuoco basso per una mezz'ora. Mettete del ghiaccio sul coperchio per la formazione della condensa e poi raccogliete l'acqua sopra al piatto. Consumate entro 3-4 giorni (ricetta presa qua)
- Preriscaldate il forno a 180°.
- Schiacciate i semi di cardamomo e mettete da parte.
- Tritate grossolanamente i pistacchi e mettete da parte.
- In un tegamino piccolo mettete il latte, lo zafferano e scaldate brevemente e a fiamma bassa.
- Nella vasca della planetaria oppure in una ciotola usando,le fruste, sbattete le uova con lo zucchero almeno per 5 minuti. Otterrete una crema densa e molto chiara alla quale andrete ad incorporare usando una spatola di silicone e con movimenti dal basso verso l'alto, lo yogurt, la farina di mandorle, il semolino, il lievito setacciato, il cardamomo, la scorza di limone o arancia ed i pistacchi.
- Aggiungete al latte l'acqua di rose e poi unite il tutto al composto di uova mescolando sempre con la spatola.
- A questo punto dovete scegliere l'aspetto della torta e il conseguente stampo. Io l'ho usato da 20 perché volevo una torta alta ma se la volete bassa usatene uno da 24. Imburrate lo ed infarinatelo, versatevi l'impasto e cuocete per 45 minuti circa. Io ho cotto solo i primi 15 minuti a 180 e poi ho abbassato la temperatura a 170 ma dovrete basarvi sul comportamento del vostro forno.
- Mentre la torta cuoce preparate lo sciroppo, mettendo tutti gli ingredienti in un tegamino e portando ad ebollizione Fini a quando lo sciroppo non si sarà addensato. Ci vorranno circa 5 minuti.
- Quando la torta sarà cotta sfornatela e spennellatela con lo sciroppo,quindi guarnitela a piacimento con petali di rosa (anche brinati) e pistacchi tritati
- Per brinare i petali scegliete dei petali belli e grandi, spennellateli con albume d'uovo sbattuto da entrambi i lati e poi passateli nello zucchero semolato e fateli asciugare su di una griglia. Prima di essere usati dovranno asciugarsi per un giorno intero
Come dicevo sopra, con questa ricetta partecipo al Re-cake#14. Questa la pagina Facebook
Per la ricetta dell’acqua di rose il mio grazie a Mimma e Marta ❤️