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E anche questo mese sono lieta di partecipare al Re-cake 2.0. Il Re-cake è uno stupendo gioco grazie al quale, ogni mese, food bloggers e non si cimentano nella stessa ricetta, proposta dallo staff, avendo solo alcune personalizzazioni possibili. Il gioco ovviamente non si fa per vincere ma semplicemente per mettersi in gioco ed è bello vedere come partendo dalla stessa ricetta si riescano ad ottenere così tante variazioni. Le ragazze dello staff poi sono straordinarie nel trovare sempre ricette interessanti e difficilmente mi è capitato di saltare perchè la ricetta non era nelle mie corde; mi sono anzi ripromessa di andare a spulciare le ricette del Re-cake alle quali non ho partecipato perchè saranno di sicuro ottime. Il tema di questo mese sono i bagels, gli ormai conosciutissimi “panini con il buco”. I bagels li mangio da sempre, soprattutto salati, ma nel mio ultimo viaggio negli Stati Uniti e precisamente a San Diego, mi è capitato di provarli al cioccolato e devo dire che dolci sono quasi meglio che salati. E poi si prestano a innumerevoli variazioni, prima di tutto le farine che si possono usare e poi gli ingredienti per aromatizzarli, semi, cipolla, aglio,  formaggi, spezie. Anche la loro storia è altrettanto stimolante e spero di non far gridare allo scandalo dato che ormai i bagels sono stati sdoganati come cibo non specificatamente ebreo. Ho letto infatti un articolo interessante su Slate che come sua fonte cita il libro “The bagel: The surprising history of a modest bread” di Maria Balinska, giornalista della BBC. Il libro narra la storia del viaggio del bagel dalle tavole della Polonia del 17 secolo fino ai freddi stati dell’America, un susseguirsi di connessioni sorprendenti tra un modesto cibo di strada e secoli di storia polacca, ebrea ed americana, citando come antecedente al bagel il tarallo pugliese, ma attribuendo comunque alla versione bollita e poi cotta in forno la paternità polacca. Il bagel sarebbe poi stato importato negli Stati Uniti dagli immigranti che provenivano dall’Europa dell’Est tanto che nel 1900, nel Lower East Side di New York esistevano già 70 bakeries che li proponevano. Il successo dei bagel, al di là del sapore è probabilmente dovuto al fatto che la bollitura dona loro una crosta protettiva che gli permette di conservarsi a lungo e questo di sicuro rappresentava un valore aggiunto in tempi di miseria. La farcitura da me proposta è composta da foglie di spinacini, formaggio Brie solo perchè non ho trovato il Camembert e funghi porcini trifolati e per bagnare  un poco i bagel li ho spalmati di una crema di robiola, olio e timo. Non saranno i classici bagel con formaggio cremoso e salmone ma credetemi, sono comunque un’ottima alternativa.

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5.0 from 1 reviews
Bagels con Brie al profumo di porcini
 
Prep. time
Cook time
Total time
 
Burro e Malla:
Portata: Lievitato
Cucina: Polish
Porzioni: 6
Ingredienti
  • Per l'impasto dei bagels:
  • 200 g di farina integrale
  • 200 g di farina di farro
  • 50 g di farina da pane
  • 1 cucchiaino di lievito di birra secco
  • Un cucchiaio di zucchero
  • Un cucchiaino di sale
  • 280/300 g di acqua ma andate comunque a occhio perché come sempre dipende dalla farina
  • Un tuorlo
  • Semi di sesamo o di papavero
  • Per la farcitura:
  • 100 g di robiola
  • Un cucchiaio di olio
  • Un pizzico di sale
  • Qualche fogliolina di timo
  • 300 g di porcini congelati
  • Uno scalogno piccolo
  • Sale e pepe
  • Olio
  • Limone
  • 300 g di Brie/Camembert
  • Foglie di spinacini
Istruzioni
  1. Impasto:
  2. Mettete le due farine nella ciotola dell'impastatrice insieme allo zucchero, il lievito ed il sale ed incominciate a lavorare a velocità bassa incorporando poco per volta l'acqua a temperatura ambiente. Appena l'impasto si compatterà aumentate un poco la velocità ed impastate per circa 10 minuti. Mettete a riposare in una ciotola leggermente unta d'olio, coprite con pellicola trasparente o con un'altra ciotola e fate lievitare fino al raddoppio. Infarinate la spianatoia, pesate e dividete l'impasto in 6 parti uguali, fatene delle palline ed appiattitele leggermente. Il diametro dovrà essere di 7/10 cm. Mettete a lievitare su una teglia rivestita di carta forno. Praticate un buco con il dito, coprite e fate lievitare un'altra mezz'ora. Nel frattempo mettete a bollire una pentola bassa e larga con 3 litri d'acqua e due cucchiai di zucchero, abbassate il fuoco ed immergetevi i bagels tre per volta, cuocendoli mezzo minuto per lato. Mano a mano metteteli su di un canovaccio ad asciugare e preriscaldate il forno a 200°. Trasferite i bagels sulla teglia rivestita di carta forno, spennellate con l'uovo sbattuto e cuocete per circa 15 minuti o comunque finché non saranno dorati.
  3. Farcia:
  4. Preparate una crema con la robiola, l'olio e le foglioline di timo. Fate stufare in padella i porcini che avrete fatto scongelare e tagliato a dadini insieme allo scalogno tritato, poco olio, qualche fogliolina di timo, sale e pepe. Tagliate a fette il formaggio e lavate ed asciugate le foglie di spinacini. Aprite i bagel, spalmateli leggermente con la crema di robiola che serve solo per ammorbidire il pane, coprite con gli spinacini, una spruzzata d'olio, un poco di pepe e un goccio di limone. Mettetele le fette di formaggio, appoggiatevi la dadolata di porcini e sopra altri spinacini con olio, pepe e limone. Chiudete i bagel e serviteli subito, se possibile.

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English version:

Ingredients for the bagels

200 g wholemeal flour

200 g spelt flour

50 g all purpose flour

1 teaspoon dry yeast

1 tablespoon sugar

1 teaspoon salt

280/300 g water

1 yolk

Sesame or poppy seeds

To fill:

For the cheese cream

100 g cream cheese

1 tablespoon of oil

thyme

A pinch of salt

Other ingredients:

2 tablespoon of sugar for the boiling water

300 g porcini mushroom, frozen

1 small shallot

Salt and pepper

Extra virgin olive oil

Lemon juice

300 g Brie/Camembert

Spinaches for salads

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How to:

Mix together the flours, yeast, salt, sugar in your standing mixer bowl and start adding lukewarm water little by little, kneading at low speed. As soon as the dough will stay together increase the speed to medium and knead for 10 minutes. Transfer it to an oiled bowl, cover and leave until it double. Turn it onto a floured surface, weight the dough in 6 equal parts  and shape each other into a ball then flatten with the palm of your hand (7/10 cm diameter) and poke a finger into the middle of each roll. Leave to rest for another half an hour. Meanwhile bring a large pan full of water (3 lt) to boil. Add the sugar and turn down the heat to low and line a baking tray with parchment paper. Preheat the oven at 200°. Boil the bagels three at a time for about a minute flipping them after half of the time. Lift and put them on a waiting towel to dry, then transfer to a tray, brush with the beaten egg and cook for 15 minutes or until golden.

Cool on a rack.

Mix the cream cheese with the oil and few thyme leaves. In a saucepan saute the porcini (defrosted) with chopped shallot and oil, a bit of thyme, salt and pepper. Cut the cheese and wash and dry the spinaches. Open the bagels, spread them lightly with the cream cheese, cover with the spinaches, a bit of oil, pepper and a few drops of lemon juice. Add the porcini, the cheese slices and top with some more spinach, oil, pepper and lemon. Close the bagels and serve immediately.

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Come dicevo sopra, con questa ricetta partecipo al Re-cake 2.0 #10 di Febbraio

Ed è con enorme piacere che porto questo cestino di bagels dalle mie amiche svalvolate Emmettì, Silvia e Tammy del blog Un condominio in cucina, che questo mese ospitano l’ambito Panissimo #38, la rubrica mensile di lievitati ideata dalla Sandra di Sono io Sandra e Barbara di Bread and Companatico

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Dai fasti ridondanti della pasticceria francese ad una ricetta quasi monacale nel suo minimalismo ma del resto questo è un contest per il blog vegano della Mari, Cucina verde dolce e salata e quindi gli ingredienti dovevano per forza di cose essere diversi. Tutto questo però a riprova che vegano/vegetariano non vuol dire nè noia nè scarso appeal infatti, come sempre le ricette della Mari, nel suo blog dimostrano, le verdure ed i cereali sono golosi, ricchi, vari e permettono innumerevoli e sane variazioni sul tema. Il soggetto del contest era Una zuppa scalda cuore, per il terzo compleanno del suo blog e la mia proposta ha scaldato il cuore dell’adolescente scontroso ma purtroppo nulla ha potuto col cuore del consorte che si è rifiutato energicamente anche solo di assaggiare una cosa che contenesse carote. Va beh, ce n’è stata di più per noi due che invece le carote le adoriamo. Questa crema profumata di spezie è anche arricchita dalla quinoa, dalle numerosissime proprietà nutritive, (qui la troverete cucinata in versione etnica) che questa volta ho tostato invece di lessare per creare un maggior contrasto con la crema di carote. Un piatto buono, sano, assolutamente scalda cuore dopo il quale vi sentirete così bravi e morigerati che potrete anche permettervi un minuscolo eclair senza sentirvi assolutamente in colpa.

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Crema di carote speziata con ceci e quinoa tostata
 
Prep. time
Cook time
Total time
 
Burro e Malla:
Portata: Zuppe
Cucina: vegana
Porzioni: 2
Ingredienti
  • 400 g di carote
  • 50 g di ceci cotti
  • 1 scalogno piccolo
  • sale
  • pepe
  • olio
  • 50 g di quinoa
  • 500 g di brodo vegetale
  • Per l'olio speziato:
  • Un cucchiaio d'olio
  • ¼ di cucchiaino di coriandolo in polvere
  • ¼ di cucchiaino di garam masala
  • ¼ di cucchiaino di semi di cumino
  • Un pizzico di peperoncino
Istruzioni
  1. La sera prima sciacquate accuratamente i ceci quindi metteteli in una ciotola con il doppio del peso di acqua e lasciateli ammollare fino al pomeriggio. Buttate l'acqua e risciacquate ancora per eliminare bene l'acqua dove sono stati ammollati, quindi lessateli a fiamma bassissima e coperti insieme ad uno spicchio d'aglio. Aggiungete il sale solo a fine cottura altrimenti i ceci risulteranno duri.
  2. In un tegame medio rosolate in olio un trito di scalogno e poi unitevi le carote tagliate a fettine sottili, sale, pepe e peperoncino.
  3. Fate insaporire brevemente quindi unite il brodo vegetale bollente e fate cuocere scoperto e a media fiamma per 15 minuti o comunque fino a cottura delle carote. Mettete da parte un poco del liquido di cottura e frullate con un frullatore ad immersione aggiungendo eventualmente parte del liquido se ce ne fosse bisogno.
  4. Ora sciacquate bene più volte la quinoa con acqua fredda e poi, senza sgocciolarla troppo, mettetela in un tegame basso antiaderente e fatela asciugare su fiamma media mescolandola spesso. Appena si sarà asciugata aggiungete un mezzo cucchiaio di olio e poco sale e continuate a tostare per 3/5 minuti. Vi accorgerete che è pronta quando incomincerà a scoppiettare e rilascerà un intenso profumo di nocciola tostata. Mettete da parte e preparate l'olio speziato.
  5. In una padellino antiaderente scaldate l'olio ed aggiungetevi i semi di cumino. Appena cominceranno a scoppiettare unite il coriandolo, il garam masala ed il peperoncino e fate riscaldare quel tanto che basta per far rilasciare alle spezie il loro profumo. Non cuocete troppo altrimenti l'olio risulterà amaro.
  6. Versate l'olio speziato sulla quinoa e mescolate bene.
  7. Servite la crema di carote in ciotoline individuali mettendo al centro un mucchietto di quinoa e decorando poi con i ceci.
 

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Cream of carrots with spicy quinoa

Ingredients:

400 g carrots
50 g cooked chickpeas
1 small shallot
Salt
Pepper
Oil
50 g quinoa
500 g vegetable broth
For the spicy oil:
A tablespoon of oil
1/4 teaspoon coriander powder and 1/4 teaspoon garam masala
1/4 teaspoon jeera (cumin seeds)
A pinch of chilly powder

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The night before you want to cook the cream of carrots, place the chickpeas in a colander and rinse, then soak with at least two inches of fresh water and leave till the day after. Rinse from the water and transfer to a heavy pot, cover with at least two inches water and a garlic clove and cook over very low heat. Remember, while they cook, to check frequently not to run out of water. Add some salt only at the end of cooking. It will take time, so be patient. Heat the oil in a medium pan. Tip in the chopped shallot and cook for 2/3 minutes then stir in salt and pepper,  followed by the carrots, trimmed and sliced. Brown quickly on medium heat then cover with vegetable broth and cook over a medium heat for 15 minutes, until the carrots are soft.  Remove some of the broth and whizz the carrots with a stick blender until smooth using, if needed, some of the broth you have removed.  Wash the quinoa very well then place the wet quinoa in a non stick saucepan and heat on medium low. Quickly stir the quinoa  until it begin to toast. As soon as the water is assorted, stir in half tablespoon of oil, a pinch of salt and toast until it will pop and start to smell like nuts. The quinoa is done. Now prepare the spicy oil. In a small non stick saucepan heat a tablespoon of oil and stir in the cumin seeds and, as soon as they start to pop, the coriander, garam masala and the chilly powder. Cook quickly otherwise the taste will become bitter then pour the oil on the quinoa and mix well. Serve the carrot cream in small bowls with some quinoa and chickpeas on the top.

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Una zuppa scalda cuore. Il contest di Cucina verde dolce salata della mia amica Mari ❤️

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Finalmente, dopo quasi 3 settimane, torno a scrivere su questo blog troppo a lungo trascurato a causa dell’impossibilità sia di cucinare che di scattare foto. A dire la verità dovrei stare ancora a riposo ma andando le cose per le lunghe e non avendo ancora alcuna certezza di quando e se si sistemeranno, ho deciso che non potevo lasciare passare altro tempo e così eccomi, di corsa e con foto molto arrangiate, con una ricetta per San Valentino. Era già da un po’ che mi frullava per la testa l’abbinamento ricotta montata, marmellata e arance candite ma temevo risultasse troppo stucchevole. Questo finché non mi è venuto in mente di utilizzare una frolla al cacao ed ecco che la ricetta è diventata quella che volevo. Inizialmente ho anche provato a cuocerla già farcita ma poi ho preparato una seconda crostata cuocendo la frolla da sola ed aggiungendo da cruda la ricotta e secondo me il risultato è nettamente superiore. Il consorte ha preferito la prima versione ma lui non fa testo perché non ama i dolci, comunque potete scegliere. Diciamo che è un dolce a finale aperto, come certe storie nelle quali scegli tu la strada da prendere ed arrivi quindi ad una fine alternativa. Ad onor di cronaca devo dire che il là alla crostata me lo ha dato la ricetta della Ferber che ho letto dalla Valentina, una marmellata  che per la quantità di zucchero e la presenza di vaniglia è tanto buona che non sembra nemmeno una semplice marmellata. Volevo utilizzarla per un dolce e quando ho scoperto un negozio che vende una ricotta assolutamente straordinaria ho messo insieme le due cose ed ecco cosa ne è venuto fuori. La frolla è questa, di Knam e con la dose indicata ed uno stampo da 24, mi è avanzato un pochino di impasto che ho utilizzato per preparare dei biscottini che ho passato nello zucchero di canna e poi decorato con una minuscola quantità di crema di cioccolato. 7/8 minuti di cottura ed erano pronti. Molto molto buoni anche quelli devo dire, quindi ricetta messa subito tra i preferiti. Questa frolla è molto croccante, per cui se volete che la vostra crostata sia un poco più friabile, diminuite il tempo di cottura.

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Crostata alle arance e ricotta montata
 
Prep. time
Cook time
Total time
 
Burro e Malla:
Portata: Torte
Porzioni: 8
Ingredienti
  • 150 g di burro
  • 150 g di zucchero semolato
  • 1 uovo
  • 6 g di lievito chimico
  • 280 g di farina
  • 25 g di cacao di buona qualità
  • Mezza bacca di vaniglia
  • Un pizzico di sale
  • Per la farcia:
  • 150 g di marmellata di arancia
  • 400 g di ricotta mista
  • 150 g di zucchero a velo
  • Per le fette di arancia candite:
  • 1 arancia bio
  • 150 g di acqua
  • 125 g di zucchero
Istruzioni
  1. Mettete nella ciotola della planetaria (anche un mixer va bene) lo zucchero, i semini della vaniglia ed il burro ammorbidito a temperatura ambiente e lavorate con la spatola K fino a quando non saranno ben amalgamati.
  2. Unite l'uovo, mescolate, poi aggiungete la farina ed il cacao, il lievito ed il pizzico di sale.
  3. Impastate brevemente, quanto basta perché l'impasto risulti uniforme e quindi prendete un foglio di carta forno, adagiatevi la frolla, coprite con altra carta forno, stendete fino ad uno spessore di circa 5 mm utilizzando un matterello e poi trasferite in frigo almeno per un'ora.
  4. Nel frattempo preparate le arance candite. In un tegame largo antiaderente mettete lo zucchero e l'acqua e portate al bollore.
  5. Appena lo zucchero sarà completamente disciolto, aggiungete le fette di arancia che avrete tagliato abbastanza sottili (non troppo però, altrimenti in cottura si romperanno) e fate cuocere a fuoco medio/basso per 30/35 minuti.
  6. Toglietele dal tegame ed adagiatele delicatamente su carta forno.
  7. Preriscaldate il forno a 180°
  8. Togliete la frolla dal frigo e lasciatela riposare per circa 10 minuti.
  9. Imburrate una tortiera con i bordi lisci di 24 cm di diametro e rivestitela con la frolla aiutandovi con la carta forno. Fate aderire bene i bordi, bucate con l'apposito attrezzo oppure con i rebbi di una forchetta, rivestite di carta forno e coprite di fagioli secchi per non farla gonfiare in cottura.
  10. Cuocete per circa 20 minuti poi rimuovete la carta forno con i fagioli e cuocete ancora per 10/15 minuti e poi fate raffreddare.
  11. Spalmate all'interno della crostata uno strato sottile di marmellata di arancia.
  12. Nella planetaria con la frusta oppure con una frusta elettrica, montate per almeno 5 minuti la ricotta e lo zucchero a velo. Otterrete un composto molto simile alla panna montata.
  13. Riempitevi una sac a poche e colmate la crostata con cerchi di ricotta che andranno dall'esterno verso l'interno fino ad averla coperta completamente. Decorate con le fette di arance candite e conservate in frigo.
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English version:

Ingredients

Pastry:

150 g unsalted butter

150 sugar

1 egg

6 g baking powder

280 g all purpose flour

25 g good cocoa powder

Half vanilla pod

A pinch of salt

To fill:

150 g orange marmalade

400 g ricotta cheese

150 g icing sugar

For the candied orange slices:

1 orange, organic

150 g water

125 g sugar

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 To make the pastry  put the sugar, the vanilla seeds and the lukewarm butter in the standing mixer bowl and work with the K attachment until the ingredients won’t be well mixed. Add the egg, mix, then the flour, the cocoa, the baking powder and the salt. Try not to overwork the pastry then flatten it into a disc of 5 mm. using parchment paper on top and bottom and chill for at least an hour. In the meantime, in a medium skillet, combine the sugar with the water for the candied orange. Bring to boil, add the orange slices (not too thinly cut) and cook over low/medium heat for 30/35 minutes. Transfer the orange slice on a sheet of parchment paper and let them cool. Turn on the oven at 180°. Remove the pastry disc from the fridge and leave it per 10 minutes. Grease a 24 cm diameter tart tin and line it with the pastry. Pierce the pastry with the prongs of a fork, line it with parchment paper and fill with baking beans. Bake for 20 minutes then carefully remove the beans and parchment paper and return to the oven for 10/15 minutes, leave to cool then spoon with the jam. In the standing mixer whip ricotta cheese and icing sugar for at least 5 minute obtaining something very similar to chantilly cream. Fill a sac a poche and decorate the pastry  making circles from the outside to the inside until the tart will be completely covered. Decorate with the orange slices and serve. Will keep up to 3 days, chilled.

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Due anni fa, proprio oggi, nasceva il mio blog. Avevo spesso pensato di raccogliere le mie ricette come una sorta di diario che mio figlio avrebbe potuto sfogliare ricordandosi il piatto e l’occasione per cui era stato cucinato ma avevo sempre immaginato una raccolta cartacea. Questo fino a che non ho conosciuto Sandra, che mi ha travolta con il suo entusiasmo e la sua generosità. Curiosando come sempre sul web mi ero infatti imbattuta in un rubrica mensile, Panissimo, che proponeva dei pani splendidi. Non avevo ben capito come funzionasse perché era ospitato ogni volta da un blog diverso ma avevo scaricato innumerevoli ricette e mi era cascato l’occhio sull’avviso che anche chi non possedeva un blog aveva la possibilità di pubblicare una sua ricetta di pane inviandola ad un indirizzo mail lì riportato (questo il suo post) Io avevo appena cotto dei panini alla zucca e quindi avevo inviato la ricetta e le poche foto che avevo scattato con il cellulare, cosa che facevo da sempre con le ricette per non scordarmi di averle provate. Mi aveva risposto proprio lei, la Sandrina, ringraziandomi per la ricetta e chiedendomi perchè non avessi un blog. “Ma figuriamoci.. Non saprei da dove incominciare” le avevo risposto ma questo non aveva minimamente intaccato la sua convinzione. “Dai, non fare storie. Ti dò una mano io” e questo spettacolo di donna, oltre al lavoro, ai figli e al suo, di blog, si è messa a costruire il mio e pure su misura. Mi è stata vicina nei momenti nei quali entravo nel pallone e pure nei momenti di crisi che col blog non ci entravano nulla. Le nostre quotidiane conversazioni su Facebook erano un appuntamento che aspettavo con impazienza e quando, ad appena 10 giorni dalla nascita del blog c’è stata l’alluvione con tutti i problemi che ha comportato alla mia famiglia, lei c’era e mi ha addirittura scritto il post e queste sono cose che io non dimentico. Il compleanno quindi lo devo in gran parte a lei e a lei lo dedico perché mi ha dimostrato che esistono ancora persone che si danno agli altri senza calcoli, senza valutazioni, senza secondi fini e questo, ancora prima di tutto il resto è stato il suo dono più grande ❤️

La ricetta della pasta choux è del pasticcere francese Jacquy Pfeiffer. Non ho modificato in alcun modo le sue indicazioni perché non si può modificare ciò che è perfetto!

4.8 from 4 reviews
Paris-brest e compleanno del blog
 
Prep. time
Cook time
Total time
 
Cominciate preparando tutto quello che vi servirà in modo da non dover correre poi qua e là provocando rallentamenti nella preparazione della ricetta. Vi serviranno: Una bilancia 1 teglia foderata di carta forno sulla quale avrete disegnato un cerchio del diametro di 18/20 cm circa 1 casseruola media d'acciaio 1 spatola di gomma oppure un mestolo di legno 1 frusta Planetaria o mixer 1 sac a poche Preparate anche gli ingredienti e setacciate la farina
Burro e Malla:
Portata: Torte
Cucina: french
Porzioni: 10
Ingredienti
  • Per la pasta choux:
  • 125 g latte intero
  • 125 g acqua
  • 110 g di burro all'82 % di grassi
  • 5 g (1 cucchiaino) di zucchero
  • 2 g (1/4 di cucchiaino) di sale marino
  • 140 g di farina 00
  • 220 di uova intere (dalle 4 alle 5)
  • Egg wash:
  • 50 g di uova
  • 5 g di panna fresca
  • Una piccola presa di sale marino
  • Per riempire e decorare:
  • 400 g di panna fresca
  • 120 g di zucchero a velo
  • un baccello di vaniglia
  • granella di zucchero
Istruzioni
  1. Preriscaldate il forno a 200°
  2. Nella casseruola pesate il latte, l'acqua, il burro, lo zucchero ed il sale
  3. Mescolate con la spatola/mestolo e poi passate alla frusta.
  4. Accendete il fuoco e portate al bollore pieno quindi, una volta che il burro e lo zucchero saranno ben incorporati al latte, spegnete subito la fiamma perchè i liquidi non si devono assolutamente ridurre. Il burro dovrà essere completamente sciolto.
  5. Aggiungete la farina in una volta sola e cominciate immediatamente a mescolare velocemente con la frusta in modo da uniformare il composto. Il tutto dovrà durare 30 secondi
  6. Ora si dovranno cuocere le proteine della farina. Rimettete su fuoco medio, riprendete la spatola/mestolo e cuocete mescolando continuamente finchè il composto non si sarà asciutto (1 minuto circa). Si capirà bene perché comincerà ad attaccarsi al fondo ed emetterà una sorta di sibilo.
  7. Togliete dal fuoco e trasferite nella vasca della planetaria con la frusta K.
  8. Mescolate l'impasto a velocità media per 30 secondi e poi abbassate la velocità e cominciate ad aggiungere le prime 2 uova una per volta aspettando che ognuna sia incorporata prima di aggiungerne un'altra. Ogni volta, nel momento in cui aggiungerete l'uovo, abbassate per un momento la velocità al minimo per evitare di spruzzarvi. Fermate la planetaria, ripulite i lati e mescolate il fondo in modo da non avere impasto attaccato che poi non si mescolerà al resto.
  9. Aggiungete ancora due uova sempre usando la procedura usata precedentemente.
  10. Ora dovrete capire se la pasta choux è della giusta consistenza. Fermate la planetaria, togliete la vasca e la frusta K e staccate l'impasto dai lati mescolando nuovamente anche il fondo con la frusta K. Inserite la K nell'impasto. Quando la tirerete fuori l'impasto dovrà attaccarsi alla frusta creando una specie di V. Se non lo fa, dovrete aggiungere o un altro pochino di uovo oppure del latte tiepido ma un cucchiaino per volta altrimenti otterrete una consistenza troppo liquida e ad ogni aggiunta mescolate nuovamente e fate la prova della V.
  11. Una volta che l'impasto sarà della giusta consistenza riempiteci la sac a poche.
  12. Fate 3 giri sulla carta forno uno all'interno dell'altro e uno sopra per creare uno spessore, come si vede nel video che segue la ricetta e che ho preso in prestito.
  13. Spennellate di egg wash, cospargete di granella di zucchero e cuocete per 20 minuti circa, fino a quando la pasta choux non si sarà ben gonfiata e poi abbassate a 160 perché dovrà formarsi la crosticina che permetterà al Paris brest di mantenere la forma una volta estratto dal forno. Ci vorranno altri 35 minuti circa. Il Paris brest dovrà assumere un bel colore dorato e dovrà suonare a vuoto. Per riempirlo usate la fantasia. Io avevo idee molto precise perché da piccola adoravo i Paris brest monoporzione che si trovano in pasticceria e che sono cosparsi di granella di zucchero e riempiti di panna montata e visto che il compleanno è il mio, mi sono accontentata

Qui il video che mostra come dare la forma

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Anno nuovo sfide nuove ed ecco il Re-cake di Gennaio: il/la challah. Nemmeno a farlo apposta, perché questo pane non solo lo conosco ma mi riporta alla mente ricordi molto lontani. Durante il mio primo periodo a Londra, quando studiavo, avevo una stanza in affitto da una famiglia che abitava in una bellissima brick mansion in Edgware Road, proprio dove c’è stato uno degli attentati del 7 luglio 2005. L’accordo con la famiglia prevedeva l’uso della camera da letto, del bagno e della sala in comune con gli altri abitanti ed inoltre la colazione e la cena. Alla signora però evidentemente non stavo molto simpatica e quindi la mia colazione consisteva in uno yogurt regolarmente scaduto, mentre la cena prevedeva sempre bastoncini e pisellini lessati. Naturalmente con quel menù non sarei sopravvissuta a lungo e del resto nel mio contratto non era previsto l’uso della cucina, quindi a pranzo dovevo incamerare più calorie possibili e dovevo farlo senza la possibilità di riscaldare gli alimenti. Proprio vicino a casa c’era un bellissimo Safeway e là, ferma davanti al reparto Bakery, vidi per la prima volta questa stupenda treccia giallo oro cosparsa di semini neri. Spiccava distintamente in mezzo agli altri pani di forme e colori ben più modesti ed il sapore, una volta assaggiata, si rivelò una vera sorpresa. Profumata, sofficissima, leggermente zuccherata, scoprii che si sposava magnificamente con il salmone e così quello diventò uno dei miei pasti preferiti: challah, formaggio fresco e salmone affumicato. Poi tutto cambiò grazie alla mia amica Mahvash. Lei, giovane come me ma con una storia drammatica alle spalle, scappata dall’Iran di Khomeini e in attesa del visto inglese come rifugiata politica che poi non è mai arrivato, aveva una saggezza insolita che spesso mi aiutava nei momenti difficili. Parlando con lei della mia situazione in famiglia, mi raccontò di una sua esperienza simile alla mia che però era riuscita a risolvere grazie alla sua determinazione di essere comunque e sempre gentile. La sua teoria partiva dal presupposto che per quanto una persona possa trovarti antipatica oppure essere maldisposta verso di te, non potrà resistere all’infinito alla tua gentilezza. Se ad ogni sua cattiveria risponderai con un gesto gentile, prima o poi la persona metterà in dubbio le proprie convinzioni e capitolerà, ed il bello è che nel frattempo tu, a forza di essere gentile, non lo sentirai più come una tattica ma a tua volta diventerai ben disposta verso chi ti era insopportabile. E funziona, davvero! La mia landlady ci mise un po’ ma alla fine non riuscì a resistere ed io e lei diventammo ottime amiche, tanto che a volte, quando tornavo la sera, mi faceva trovare la pasta come portata principale e mi procurò anche il biglietto del Live Aid, il mitico concerto contro l’Apartheid del 1985 che sarebbe stato altrimenti introvabile. Il challah ha quindi nel mio cuore un posto speciale e questa ricetta lo rispecchia quasi alla perfezione. Ho voluto però variarlo aggiungendo i fichi, le nocciole ed il pecorino e devo dire che la combinazione funziona. Non ho voluto accentuare il contrasto spennellando con il miele e sono andata sull’olio ma ripensandoci il miele non ci sarebbe stato per niente male. La prossima volta..

5.0 from 3 reviews
 
Prep. time
Cook time
Total time
 
Usando una teglia dal diametro di 24 cm a me è avanzato un poco di impasto col quale ho fatto 4 mini-challah a treccia
Burro e Malla:
Portata: Lievitato
Cucina: ebraica
Porzioni: 10
Ingredienti
  • 500 g di farina Floriddia di grani antichi
  • 10 g di sale
  • 50 g di zucchero di canna integrale
  • 5 g di lievito secco attivo
  • 1 uovo grande
  • 40 g di olio di mais
  • 50 g di miele
  • 60 ml di acqua a temperatura ambiente
  • Una ventina di nocciole tagliate grossolanamente
  • 6 fichi secchi
  • 2 etti di pecorino delle colline pisane (poco stagionato)
Istruzioni
  1. Nella ciotola della planetaria inserite la farina setacciata, il sale ed il lievito secco e mescolate brevemente.
  2. Aggiungete lo zucchero, l'uovo, l'olio e il miele ed incominciare ad impastare usando la spatola K a bassa velocità.
  3. Aggiungete l'acqua poco per volta e quando l'impasto vi sembrerà sufficientemente idratato, sostituite la K con il gancio e impastate per 10 minuti circa cominciando a vel. minima e poi aumentando leggermente mano a mano che l'impasto si compatta.
  4. Ungete una ciotola con poco olio, formate con l'impasto una palla e mettetevela coprendo poi con pellicola.
  5. Fate riposare fino al raddoppio (a me 2 ore e mezza perché avevo messo meno lievito)
  6. Dividete l'impasto in due e stendere ogni parte fino ad ottenere lo spessore di ½ cm circa
  7. Con un coppapasta ricavate tanti cerchi di 5 cm come diametro.
  8. Rivestite una teglia da 24 dm con carta forno ed imburratene i lati.
  9. Tagliate grossolanamente le nocciole, a dadini il pecorino e a pezzettini i fichi e mescolate tutto insieme.
  10. Per ottenere le rose mettete quattro cerchi in fila sovrapponendoli leggermente
  11. Disponete il ripieno all'interno dei cerchi e pressate leggermente
  12. Arrotolate la catena di cerchi ottenendo una specie di rotolo
  13. Tagliatelo a metà utilizzando un coltello molto affilato quindi posizionateli con la parte piatta a contatto con la teglia e aprite i petali perché la parte a vista assomigli il più possibile ad una rosa.
  14. Ripetete con la seconda metà dell'impasto.
  15. Coprite e fate lievitare per un'altra oretta ma nel frattempo riscaldate il forno a 180°
  16. Cuocete per 20/25 minuti. Deve assumere una colorazione dorata.
  17. Tirate fuori dal forno e spennellate di olio extra vergine d'oliva.
  18. Fate raffreddare una decina di minuti e poi mettete a freddare su di una griglia.

Qua il video di Pepper’s matter che spiega alla perfezione il sistema per creare le roselline

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English version

Ingredients:

500 g good flour

10 g salt

50 g brown sugar

5 g dry yeast

1 egg

40 g vegetable oil

50 g honey

60 g lukewarm water

20 hazelnuts

6 dry figs

200 g pecorino cheese

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In the bowl of your standing mixer combine the flour, sifted, the salt and dry yeast. Add sugar, egg, oil and honey and start mixing at low speed with the K beater. Add the water and, when the dough will be enough hydrated, change the K beater with the hook and knead for about 10 minutes, starting with low speed then passing to medium. Oil a bowl and let the dough stand, covered with plastic wrap, until it doubles (2 and half hours). Divide it in two, then roll one piece till it will be about 1/2 cm and cut it in circles using a ring mold of 5 cm. Cut roughly hazelnuts, figs and pecorino cheese, mix together  and set aside. To make roses, line four circles overlaying a bit one to another (follow the video instruction will make you understanding easier) then sprinkle with figs/hazelnuts/pecorino mixture and roll to form a cylinder that you will cut in two using a very sharp knife. Repeat with the second half of the dough. Cover a baking pan of diameter 24 with parchment paper and grease the sides, then lay the roses one beside the other with the flat side on the pan and leave it to raise for an hour. In the meantime preheat the oven at 180° and when the roses will be ready, cook the challah for 20/25 minutes. As soon as you take it out of the oven, remove from the pan and brush with extra virgin oil and let it cool on a rack.

Here the video of Pepper’s matter with the way to do the roses

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Il challah rappresenta la ricetta scelta da Re-cake per la sfida #10

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e ne porto una rosellina anche alla Sandra di Sono io Sandra e la Barbara di Bread and companatico per la loro raccolta Panissimo #37

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