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Quando allo scattare del fatidico primo del mese mi sono connessa per vedere quale sarebbe stata la sfida del Re-Cake di Luglio ed ho visto gli ingredienti delle bakewell tarts mi è sembrato che la ricetta non mi fosse nuova e così mi sono messa a spulciare il blog ed ho trovato questa, la raspberry almond tart che avevo cucinato per Unlamponelcuore. Le ricette effettivamente sono molto simili infatti la mia è una ricetta tradizionale scozzese e questa inglese quindi la provenienza è piu o meno la stessa. Essendo simili mi sono anche resa conto subito della fine che queste tartellette avrebbero fatto perché ricordo bene quanto durò la raspberry almond tart: esattamente 14 ore e nelle 14 ore era compresa la notte ? Valutate quindi il rischio che correte. Come si suol dire: Uomo avvisato………..

 

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Bakewell raspberry tarts
Recipe Type: Dolcetti
Cuisine: English
Author: Gaia
Prep time:
Cook time:
Total time:
Serves: 12
Ingredients
  • Per la frolla:
  • 225 g di farina
  • 50 g di zucchero
  • Una punta di un cucchiaino di sale
  • 110 g di burro freddo
  • 2 tuorli
  • 1/2 cucchiaino di essenza di mandorle
  • 1-2 cucchiai di acqua fredda
  • Per la crema frangipane:
  • 125 g di burro ammorbidito
  • 125 g di zucchero a velo
  • 3 uova
  • 1/2 cucchiaino di essenza di mandorle (la prossima volta non lo metto perché copre troppo)
  • 125 g di mandorle tritate (io pinolo per indisponibilità di mandorle)
  • 30 g di farina
  • Marmellata di lamponi
  • Lamponi per la decorazione
Instructions
  1. Frolla:
  2. Con il mixer o con la planetaria (usando la spatola K) mescolate rapidamente tutti gli ingredienti per la pasta frolla lasciando solo l’acqua che userete solo al bisogno.Quando l’impasto si sarà compattato, avvolgetelo in pellicola trasparente e mettetelo in frigo per mezz’ora.
  3. Crema frangipane:
  4. Con le fruste del mixer o della planetaria frullate il burro con lo zucchero a velo fino a che non otterrete una crema soffice e chiara. Aggiungetevi le uova una alla volta quindi la farina ed i pinoli (o le mandorle) tritati. Il composto si dovrà presentare piuttosto morbido.
  5. Assemblaggio:
  6. Tirate con un mattarello la frolla stendendola su di un piano infarinato, ritagliate dei dischetti aiutandovi con un tagliapasta e foderatevi le formine che avrete scelto (teglie da muffins, contenitori di alluminio o formine da tartellette). Mettete le formine nel congelatore per 15 minuti, poi tiratele fuori dal congelatore, riempite la base con la marmellata e poi con la crema frangipane cercando di livellare bene la superficie. Cuocete in forno preriscaldato a 200° per 15/20 minuti circa. I 30 minuti consigliati sono decisamente troppi, almeno per il mio forno. Le tarts infatti devono restare piuttosto pallide.

 

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English version here

I have used pine nuts instead of almonds, no almond extract in the frangipane because for my opinion it covers too much the taste of the cream which is quite delicate, raspberry jam and raspberries to decorate. I have cooked only from 15 to 20 minutes because the shortcrust must remain quite pale.

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Grazie come sempre a Re-Cake che offre splendidi spunti a tutte noi.

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A vederlo non si direbbe ma questo giovane chef ha già un bel passato alle spalle: da Prato testa il suo talento da Berton, executive chef della brigata di Gualtiero Marchesi poi diventa sous-chef (cioè assistente esecutivo diretto dello chef capo) di Andrea Aprea ed attualmente cucina al Ristorante VUN – Park Hyatt di Milano da quattro anni.

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E che cosa c’entra Pietro Consorti con il mio blog? Perché dalla partnership tra il network iFood, Inalpi, Festa della rete di Rimini e Altissimo Ceto è nato il contest “Saranno famosi”, una sfida tra 20 sous-chef e 100 foodblogger che vi appassionerà grazie alle stupende e ricercatissime ricette. Noi foodblogger, suddivise in squadre che fanno capo ognuna ad un sous-chef (il nostro è appunto Pietro Consorti), avremo bisogno del vostro supporto perché questa sfida si vince a suon di condivisioni sui social e quindi per aiutarci dovrete condividere su Facebook, Twitter, Pinterest e Google+, questo link. Solo così la nostra fantastica squadra, la N° 8, composta da me, Alessandra, Vanessa, Stefania ed Elisa riuscirà a vincere il contest insieme a Pietro Consorti. La ricetta del nostro sous-chef parla di contaminazioni tra province italiane (Pietro è di Prato ma cucina a Milano) infatti la triglia rigorosamente livornese si contaminerà con la classica impanatura alla milanese ulteriormente rafforzata dalla salsa gremolada che di solito si serve con l’ossobuco alla milanese. Una triglia fusion che funziona eccome! Giudicate voi:

INGREDIENTI per 4 persone

Triglie nostrane piccole 2000 gr
Pomodorini 1000 gr
Sedano 20 gr
Gambi di prezzemolo 10 gr
Aglio ½ testa
Triglie nostrane da 150/200 gr 4 pz
Peperoncino 2 pz
Aglio 3spicchi
Pane grattato 200 gr
Burro chiarificato “inalpi” 700 gr
Prezzemolo 20 gr
Olio di semi 700 gr
Limone fresco 1 pz
Limone candito 1 pz

Per la preparazione della” base salsa triglia”

INGREDIENTI

Triglie nostrane piccole 1000 gr
Pomodorini 500 gr
Sedano 20 gr
Gambi di prezzemolo 10 gr
Aglio ½ testa

Procedimento

Squamare ,viscerare le triglie e togliere branchie e occhi, tagliarle in pezzi e sciacquarle dal sangue. Scaldare dell’olio di oliva in una casseruola e mettere la mezza testa di aglio, i gambi di prezzemolo, il sedano e le triglie, far tostare. Aggiungere i pomodorini tagliati, continuare a tostare. Coprire con acqua e ghiaccio, schiumare e far sobbollire per una ventina di minuti. Passare tutto al colino fine e continuare a ridurre la salsa. Mettere da parte

Per la preparazione della “Salsa triglie alla Livornese”

INGREDIENTI

Base salsa triglia 500 gr
Triglie nostrane piccole 1000 gr
Pomodorini 1000 gr
Peperoncino 2 pz
Aglio 2 spicchi
Prezzemolo 15 gr
Olio di semi 700 gr
Farina 150 gr

Procedimento

Squamare ,eviscerare le triglie e togliere branchie e occhi, infarinarle e friggerle in olio di semi. Asciugarle su carta assorbente.

Scaldare intanto dell’olio di oliva in cui faremo soffriggere l’aglio tritato e il peperoncino. Aggiungiamo i pomodorini tagliati e stufiamo .Bagniamo con la base salsa triglia e versiamo tutto in una pirofila dove avremo sistemato le triglie .Aggiungere il prezzemolo tritato. Abbattiamo e lasciamo a riposare per due ore. Dopodiché passiamo tutto a un colino fine. Quello che ci interessa è il gusto della salsa. Deciso e concentrato.

Con questo abbiamo chiuso la parte : LIVORNO

Per le Triglie “Milano”

INGREDIENTI

Triglie nostrane da 150/200 gr 4 pz
Pane grattato 200 gr
Albume q.b.
Burro chiarificato “inalpi” 700 gr

Procedimento

Squamare, eviscerare e togliere la testa delle triglie. Sfilettarle lasciando solo la coda attaccata e spinarle. Panarle solo con un velo di albume e pan grattato. Scaldare il burro chiarificato e friggerle a 160 gradi per 2 minuti e mezzo. Scolarle su carta assorbente.

Per la “gremolada”

INGREDIENTI

Prezzemolo 5 gr
Limone fresco (solo buccia) 1 pz
Peperoncino brunoise 1 pz
Aglio brunoise 1 pz
Limone candito 1 pz

Procedimento

Preparare un trito fine di aglio , peperoncino, della julienne di prezzemolo ,della buccia di limone a microplane e della brunoise di limone candito .Mescolare con un filo di olio e qualche goccia di limone .

Così chiudiamo la parte : Milano

Confezionamento del piatto “Milano-Livorno”

Scaldare la salsa “ triglie alla Livornese “ in  un pentolino e disporla in un piatto tipo fondina. Una volta cotte le Triglie alla Milanese nel burro chiarificato, appoggiarle sullo specchio di salsa in modo che metà triglia sia affogata nella salsa .Disporre sopra la parte superiore della triglia alla Milanese della Gremolada.

Tanto per presentarci, questa è la nostra squadra:

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Dai, fateci volare a Rimini alla festa della rete ?Condivideteci. E’ un attimo!

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Il couscous di oggi è la mia ricetta per il #PRChef2015 4 Cooking che è un contest indetto dal consorzio del Parmigiano Reggiano che sfida le FoodBlogger italiane a creare una ricetta utilizzando solo 4 ingredienti, uno dei quali ovviamente il parmigiano reggiano, a dimostrazione che quando si usano ingredienti doc quali appunto il parmigiano, c’è bisogno di poco altro per ottenere sempre e comunque un piatto goloso e ricercato. Io ho volutamente usato l’ingrediente principe per preparare un piatto fusion che dimostri come grazie allo straordinario sapore del nostro formaggio per eccellenza si possa veramente giocare abbinandolo anche a piatti dove di solito il formaggio non figura. Un couscous leggero, profumato di limone dove il parmigiano viene grattugiato in granelli più o meno della stessa dimensione dei granelli di semola e dona un sapore eccezionale al piatto. Dopo un’attento studio delle caratteristiche delle varie stagionature, ho utilizzato un 12 mesi perché il sapore della ricetta da me proposta è molto delicato e quindi ho voluto che il sapore del parmigiano lo fosse altrettanto.

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Parmigiano couscous #PRChef2015
Cuisine: fusion
Author: Gaia
Prep time:
Cook time:
Total time:
Serves: 8
Ingredients
  • 200 g di pisellini freschi o congelati
  • 250 g di couscous precotto
  • 170 g di parmigiano stagionatura 14 mesi
  • Scorza di limone
  • Prezzemolo
  • Olio
  • Sale e pepe
  • Curcuma
Instructions
  1. Preparate una ciotola con il couscous ed un tappo che la possa coprire senza far uscire vapore. Mettete a bollire 375 g di acqua salata e aromatizzata con 1/2 cucchiaino di curcuma.
  2. Appena bolle aggiungete un cucchiaio d’olio, versate sopra alla ciotola con il couscous e coprite. Lasciate riposare per 5 minuti. Nel frattempo portate a cottura i pisellini in acqua salata e tritate con un mixer la scorza di mezzo limone e un bel ciuffo di prezzemolo. Togliete dal mixer la scorza ed il prezzemolo e mettetevi il parmigiano tagliato a dadini; tritate usando il pulse fino ad ottenere dei granelli di parmigiano più o meno delle dimensioni dei granelli di semola. Finito il tempo di riposo sgranate il couscous usando i rebbi di una forchetta oppure uno spiedino di legno fino a che i granelli di semola non saranno ben gonfi e separati. Aggiungetevi il prezzemolo e la scorza di limone tritata e condite con sale, pepe ed olio. Quando il couscous sarà un poco freddato unite i granelli di parmigiano, mescolate bene avendo cura di usare due forchette o due spiedini e cercando di non schiacciare i granelli tra di loro.
  3. Servire tiepido come primo piatto oppure di contorno a verdure grigliate.

 

 

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Qui c’è il link alle altre ricette in gara

 

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E questo invece è il sito della Parmigiano Reggiano Academy dove avrete la possibilità di scoprire tutte le caratteristiche delle varie stagionature

 

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Si sa che l’aggettivo minimal agli americani difficilmente si può applicare. Fanno tutto più grande degli altri, più ricco degli altri, più alto degli altri ed anche i cibi molto spesso rispecchiano quanta attitudine: panini più grandi, bicchieri di bibite di dimensioni che da noi non si sono mai viste, quantità di grassi contenuti da evitare di controllare proprio. Sono anche parecchio ghiotti ma spesso si inventano abbinamenti che ci farebbero inorridire tipo torte inzuppate di sciroppo e poi ricoperte di glassa e poi sopra i confettini colorati e così via.In certi tipi di dolci però, a parer mio hanno una marcia in più. L’infinita varietà di cupcakes, di barrette, di biscotti mi stupisce ogni volta e quindi capita che vada a curiosare in blog americani d.o.c. perché a volte effettivamente ho trovato ricette che non ho più lasciato. Questa DEFINITIVAMENTE una di queste. Sono cupcakes al cioccolato anche abbastanza leggeri come potete vedere dagli ingredienti e nonostante questo sono ricchi, umidi, densi e profumati e poi, come se non bastasse, nascondono al loro interno un cuore di cremoso cheesecake. Basti dire che mentre facevo le foto me ne sono mangiati 3 ? Assolutamente strepitosi e poi velocissimi e di una semplicità disarmante, a prova di chi, come la mia amica Giulia è alle prime armi, facendovi fare però la vostra figura quando li porterete in tavola. Ora basta. Ai fornelli, presto!

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Cheesecake stuffed chocolate cupcakes
Recipe Type: Dolcetti
Cuisine: American
Author: Silvia
Prep time:
Cook time:
Total time:
Serves: 12
Ingredients
  • Per l’impasto dei cupcakes:
  • 90 g di gocce di cioccolato
  • 187 g di farina
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 100 g di zucchero
  • 80 g olio di semi
  • 1 uovo
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 240 g di acqua
  • Per il ripieno di cheesecake:
  • 80 g di mascarpone
  • 80 g di ricotta
  • 50 g di zucchero
  • 70 g di gocce di cioccolato
  • 1 uovo
  • 1 pizzico di sale
  • Per la copertura:
  • 90 g di gocce di cioccolato
Instructions
  1. Per i cupcakes:
  2. Essendo una ricetta molto veloce, incominciate preriscaldando il forno a 180°. Riempite gli incavi di due teglie da muffins con pirottini di carta. Mettete le gocce di cioccolato in un contenitore da microonde e fate sciogliere (circa 45 sec a piena potenza). Mescolate ed eventualmente passate di nuovo nel microonde qualche secondo se non fosse del tutto fuso. Fate freddare. In una ciotola media mescolate la farina setacciata con il bicarbonato ed il pizzico di sale. Nella vasca del Kenwood sbattete con la frusta ad alta velocità lo zucchero, l’olio, l’uovo e la vaniglia quindi il cioccolato fuso e poi la farina alternata con l’acqua. L’impasto risulterà piuttosto liquido. Trasferite di nuovo nella ciotola. Nella vasca del Kenwood mescolate a media velocità la ricotta setacciata con il mascarpone, l’uovo ed il pizzico di sale finché il composto non sarà cremoso. A questo punto unite le gocce di cioccolato.
  3. Ora riempite con l’impasto metà di ogni pirottino. Versate un cucchiaio di ripieno e ricoprite nuovamente con l’impasto. Cuocete per 20/25 minuti inserendo alla fine della cottura uno stuzzicadenti per vedere se la cottura è ultimata. Cospargete i cupcakes appena usciti dal forno con le gocce di cioccolato rimaste, aspettate 5 minuti e quindi stendete la cioccolata in modo uniforme sopra ad ognuno. Mettete su una griglia a freddare completamente.
  4. Solo qualche precisazione: ho diminuito il quantitativo di gocce di cioccolato all’interno della crema del cheesecake ma questa è esclusivamente una questione di gusti. Poi penso che la prossima volta proverò a fare uno strato di cupcakes più alto e poi coprirò con un quantitativo più grande di crema di cheesecake e sopra direttamente le gocce di cioccolato appena tirati fuori dal forno perché adoro il cheesecake e quindi lo vorrei sentire ancora di più. Liberi di trovare la vostra combinazione ideale ?

 

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English version:

We know the word “minimal” can hardly apply to Americans. They do everything bigger, better, richer, taller than the others. Also the food, often, reflect this attitude: Sandwiches are bigger, larger sizes of soft drinks, amount of fat in the food better not to think of. They have combinations of food that we would never eat but for certain thinks such as cupcakes, biscuits and energy bars they go up a gear. The endless variety of these things amaze me and so I have american blogs which I follow because it happens I find recipes that I adore. This is DEFINITELY one of these. Chocolate cupcakes, a quite light sort of cupcakes too, as you can see from the ingredients, and yet the result is a rich, moist, dense and fragrant cupcake and then, to make it even more yummy, hidden inside a creamy heart of cheesecake. Enough to say that while taking pictures I ate three of them ? Absolutely sensational and quick and simple for those who are beginners still beautiful to present on your table. Now, enough of it. Quickly, to the kitchen!

This is the recipe

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Notte prima degli esami – Antonello Venditti

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Mi ricordo la notte prima dell’inizio della scuola materna. L’adolescente allora cucciolo, nella sua stanza illuminata dalla luce della lanterna magica che proiettava fiorellini e stelline sulle pareti non riusciva a prendere sonno e mi chiedeva a ripetizione: ” Ma sei proprio sicura che devo andarci? Sicura sicura? Ma devo veramente restarci tutto il giorno? Ma tu verrai a trovarmi vero?” e poi le foto di quel mattino, vestito col suo bel grembiulino a quadrettini bianchi ed azzurri col fiocco ed un’etichetta col suo nome come un grande pacco regalo, seduto al suo banchino in un’aula enorme e certi lucciconi agli occhi che facevano tenerezza e mi facevano venir voglia di prenderlo e riportarmelo a casa, che poi a che serve mai la scuola materna? E subito dopo averli lasciati, io con altre mamme nascoste dietro il muro della scuola, come da suggerimento delle maestre, pronte ad accorrere al primo accenno di pianto mentre fuori piangevamo più di loro. E poi mi ricordo il primo giorno di scuola elementare, questa volta col grembiulino blu, da grandi, uno zaino il doppio del suo peso e la voglia matta di iniziare una nuova avventura, il suo saluto distratto mentre entrava correndo insieme ai suoi compagni. E poi mi scorrono davanti agli occhi altri fotogrammi della memoria, il suo primo giorno alla scuola media, i ragazzi di 3° che sgomitavano in mezzo a tutti quei nanetti, gli occhi un po’ persi ma raccolti in un piccolo gruppo di quelli che provenivano dalla stessa scuola, come per farsi forza in quell’ambiente sconosciuto. Altri tre anni sono passati da allora. Ora sono lui ed i suoi amici quelli che fendono la folla di nanetti, con le ragazzine di 1° che li occhieggiano cercando di non farsene accorgere mentre loro passano con quell’aria di nonchalance che ormai sembra quasi che abbiano sempre avuto. Sono grandi ormai, sembrano quasi uomini ma se li guardi meglio puoi ancora vedere, nascosti in quei volti, i loro visi di bambini, come una maschera troppo sottile che ancora non ce la faccia a coprire i veri lineamenti. Sono belli, bellissimi, della vera bellezza che solo la giovinezza può avere e mi viene tristezza pensando a quante promesse disattese la vita porterà loro. E in questa notte prima degli esami, ieri sera gli ho fatto ascoltare la canzone di Venditti. “Bella mamma” mi ha detto e subito ha voluto il link per condividerla sul gruppo WhatsApp della sua classe, la 3A. Il suo gruppo, i suoi amici. Perché cambiano i modi, le dinamiche, i mezzi, ma le emozioni sono sempre le stesse come resta lo stesso il bisogno di condividerle.  Esattamente come facevamo noi tanto tempo fa, con un vecchio registratore ed una cassetta, così loro ascoltano la stessa canzone in questa notte, prima degli esami.

 

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Torta di verdure alla ricotta
Recipe Type: Veggie
Author: Silvia
Prep time:
Cook time:
Total time:
Serves: 8
Altra ricetta ritrovata in mezzo alle fotocopie. Su questa c’è scritto che l’autrice è Eat & Love, dunque è lei che ringrazio. Ricetta veloce, fresca e nemmeno troppo peccaminosa. Buona calda come fredda, uno dei nostri piatti estivi ricorrenti. Le verdure si possono ovviamente variare a piacimento e a seconda della stagione. D’inverno invece, per esempio la faccio con cavoli, broccoli, cipolle, spinaci e carciofi. Comunque ottima.
Ingredients
  • 200 g zucchine
  • 200 g pisellini
  • 200 g fagiolini verdi
  • 200 g carote
  • 200 g cipolle
  • 200 g di ricotta
  • 100 g di parmigiano
  • 3 uova
  • Olio extra vergine d’oliva
  • Erbe aromatiche (io uso basilico, timo e maggiorana)
  • Sale e pepe
Instructions
  1. Lavate e pulite tutte le verdure e tagliatele a dadini esclusa la cipolla che stuferete prima delle altre verdure e dei fagiolini ed i pisellini che cuocerete al vapore/lesserete. Mentre lessate i fagiolini ed i pisolini, in una padella capiente fate appassire nell’olio la cipolla tagliata a fettine, aggiungete le verdure a dadini (esclusi i fagiolini e i pisellini che essendo gia cotti si aggiungeranno solo alla fine) e saltate a fuoco vivace per una decina di minuti. A questo punto aggiungete le verdure cotte al vapore/lessate dopo aver tagliato i fagiolini a pezzetti, salate, pepate e cospargete di erbe aromatiche. Mettete poi in una ciotola e fate freddare quindi aggiungete il parmigiano, le uova sbattute con poco sale e la ricotta passata al setaccio. Versate il composto in una tortiera foderata di carta forno. A seconda della dimensione otterrete una torta più o meno alta. Cuocete in forno preriscaldato a170/180′ per 30 minuti.

 

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English version

I remember the night before the first pre-school day. The teenager not yet teenager, in his room lit with the magic lantern, little flowers and stars shown on the walls, having trouble to sleep and keep asking me: “Are you sure I really have to go there? Really sure? Do I really have to stay there the whole day? But you will come to visit me during the day, will you?” and then I see pictures of him, that morning, dressed with his blue and white uniform, with a bow and a label with his name on, like a big gift, sitting in a school desk in this big classroom, with tears in his eyes and I remember the tenderness I felt that nearly made me take him back home and to hell with pre-school. Then me and other mums waiting hidden behind the school walls, as the teacher suggested, ready to rush at the first hint of tears while we were the ones who cried. And then I remember the first day of primary school, this time with the blue uniform, the one only grown-up kids could wear, a backpack double his size and ready and willing to start a new adventure, waving to me distractedly as he walked along with his friends. And then, in front of my eyes passes his first day in junior high school, with boys of 3° towering above his group of dwarves, with their eyes unfocused but one close to the other as if to gather strength one from another in that unknown place. Another 3 years has passed. Now he and his friends are the ones that cut to the crowd of dwarves, with girls of 1° staring at them trying not to be seen, while they go, with an air of nonchalance that now seems they have always had. They are big now, almost adults, but if you do look well, you still can see, hidden in their faces, their children faces, as if they had a mask but too thin to cover completely their true features. They are beautiful, really beautiful, the beauty that only youth can have and it makes me sad to think of how many unfulfilled promises life will bring them. And on this night before exams, last night I made him listen to Antonello Venditti’s song. “Beautiful. I like it” he said and he wanted immediately the link to share it on his WhatsApp group. His group, his friends, because the modes change, the dynamics change but the emotions are the same and exactly the same is the need to share them, as we used to do a long time ago, with a recorder and a tape, in this night before the exams.

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 Fast recipe. Fresh, nearly light. You can vary veggies. In winter I do use cauliflower, broccoli, onions, spinach and artichokes. Still yummy.

Ingredients:

200 g courgettes

200 g peas

200 g breen beans

200 g carrots

200 g onions

200 g ricotta cheese

100 g parmesan cheese

3 eggs

Extra virgin olive oil

Aromatic herbs (basil, thyme, marjoram)

Salt and pepper

 Wash, clean and cut into cubes all the vegetables except onions (that you will cook before the other veggies) and green beans and peas (that you will boil/steam-cook). While the green beans and peas are boiling, in a large skillet sauté the sliced onions in oil, then add the vegetables cubes (except green beans and peas that had been already cooked and will be added only at the end) and cook on high heat for 10 minutes. Now add the green beans after having cut them into pieces and the peas, season with salt and pepper and sprinkle with aromatic herbs. Put the veggies in a bowl, add the grated parmesan, the eggs and the ricotta sifted. Pour the mixture into a baking tray lined with parchment paper (use a bigger or smaller baking tray if you want a thicker or thinner cake) and bake in preheated oven at 170/180° for 30 minutes.

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