Le pesche di Prato

by burroemalla

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Anche questo mese ho aderito al gioco ideato da Jessica, #scambioricette tra blog e il blog dal quale ho dovuto estrarre una ricetta questa volta è stato Due cuori e una lasagna di Coralba Martini. Tra le tante ricette proposte da Coralba, pure lei toscana, ho scelto le pesche di Prato, grande classico della pasticceria pratese, che tra l’altro avevo già in mente di preparare da un po’. Rispetto alla sua ricetta mi sono limitata a diminuire di un pochino il lievito ed ho farcito con crema pasticcera perché qua siamo un po’ ghiotti. Le pesche di Prato nascono dalla genialità dei fornai come modo per riciclare il pane raffermo (in Toscana non si butta via nulla), infatti la ricetta prevedeva semplicemente un impasto di pane raffermo al quale si dava la forma di una pesca divisa in due metà che venivano imbevute di alchermes ed attaccate usando della crema pasticcera. Successivamente l’impasto di pane raffermo si è trasformato in un impasto lievitato  e le pesche di Prato sono ormai universalmente note per la loro bontà. Certo uno degli ingredienti principali, l’Alchermes, risulta di difficile reperibilità visto che il vero alchermes in Toscana, si può acquistare solo nella farmacia di Santa Maria Novella, dove viene prodotto dai frati e non è possibile neppure acquistarlo online. Sono quindi stata costretta ad usare lo sciroppo colorato che si trova in vendita nei supermercati e sicuramente il sapore delle mie pesche ne ha risentito, ma anche così le pesche son buone lo stesso e tanto. Grazie quindi a Coralba per la ricetta!

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Le pesche di Prato
Recipe Type: Dolcetti
Author: Silvia
Prep time:
Cook time:
Total time:
Serves: 12
Ingredients
  • Per l’impasto:
  • 250 g di farina 00
  • 1\2 bicchiere di latte intero
  • 8 g di lievito di birra
  • 4 cucchiai di olio evo
  • 2 uova
  • 150 g di zucchero
  • Per la crema:
  • 150 g di latte
  • 100 g di panna fresca
  • 70 g di zucchero)
  • 25 g di farina
  • 3 tuorli
  • Sale
  • I semini di mezzo baccello di vaniglia
  • Scorza di limone
  • Per decorare:
  • Alchermes
  • Zucchero semolato
Instructions
  1. In una piccola ciotola sciogliete il lievito in poco latte tiepido, mescolatevi 4 cucchiai della dose di farina e poi fate lievitare coperto per un’oretta forse anche di più, con questo freddo. Mettete nella ciotola dell’impastatrice il resto della farina, le uova e lo zucchero e con la frusta kappa incominciare a mescolare. Versare a filo l’olio quindi, quando questo sarà incorporato, unite l’impasto precedentemente lavorato e continuate a lavorare. A questo punto sostituite la kappa con il gancio ed impastate finchè l’impasto non si presenterà liscio e tirandolo formerà una specie di velo senza strapparsi. Mettete nuovamente a lievitare finchè non avrà almeno più che raddoppiato il suo volume (due ore circa). Ora dividete l’impasto in palline di 20 g l’una. Cercate di dar loro una forma più rotonda possibile quindi trasferitele su di una teglia ricoperta con carta forno e quando le avrete posizionate tutte premetele leggermente per appiattirle sul lato che tocca la teglia. Fate nuovamente lievitare per due ore e poi cuocete in forno preriscaldato a 180° per una ventina di minuti. Nel frattempo preparate la crema: Scaldate la panna ed il latte insieme alla scorza di limone, i semini di vaniglia e lo zucchero. Mettete in un altro tegamino la farina con un pizzico di sale ed aggiungetevi poco per volta è sempre girando con una frusta il latte e la panna. Fate addensare sul fuoco sempre mescolando e poi raffreddate velocemente con un bagnomaria di acqua e ghiaccio. Preparate uno sciroppo riscaldando brevemente una stessa quantità di zucchero, acqua e Alchermes e mentre raffredda riempite una sac a poche con la crema pasticcera. Passate le mezze pesche nell’Alchermes, rosolatele nello zucchero semolato, farcitele con la crema pasticcera le mezze pesche e fatele aderire a due a due. Se possibile non tenetele troppo in frigo perchè un pochino si induriscono.

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English version:

This month too I’ve joined  Jessica #scambioricette, consisting in a blog recipes swap,  and this time I had to choose between one of Coralba Martini’s recipes, from her blog Due cuori e una lasagna. Among the many mouth watering recipes, I have chosen The Prato peaches which I had already planned to prepare. I changed very little, in her recipe, only the yeast amount and the custard cream instead of jam because everybody in this house has a sweet tooth. The Prato peaches initially were only a way to recycle stale bread. Some smart baker studied a recipe where a sweetened mixture of stale bread was given the form of a peaches divided in halves, then the peaches were soaked in Alchermes, a fragrant red liquor and attached using custard cream. Through the years the stale bread had become yeast dough and now the Prato peaches are well known all over Italy. One of the ingredients, the Alchermes, is very hard to buy because in Tuscany at least, it is produced by friars and sold only inside the Santa Maria Novella pharmacy, in Florence and it is not possible to buy it online,  so I had to use a fake Alchermes, bought in a supermarket and my peaches have definitely suffer from this but trust me, even so they are so good…

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Ingredients:

For the dough:

250 all purpose flour

50 g milk

4 tablespoons extra virgin olive oil

8 g compressed yeast

2 eggs

150 g granulated sugar

For the custard:

150 g full fat milk

100 fresh double cream

70 g sugar

3 egg yolks

A pinch of salt

Salt

Half bean vanilla seeds

To decorate:

Alchermes

Granulated sugar

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Instructions:

In a small bowl dissolve the yeast in a bit of warm milk, mix in 4 tablespoons of flour and let it rise for about an hour. In the stand mixer bowl put the remaining flour, the eggs and sugar and with the K beater start to mix. Pour in the oil little by little then, when is well mixed to the rest of the ingredients, add the dough which has already raised. Keep on working for a while then change the K beater with the hook and knead the dough until smooth. Leave it to rest, covered with plastic wrap, for about two hours, then divide in small balls of 20 g each. Try to give the balls a nice round shape, transfer to a baking sheet covered with parchment paper and press lightly each one to flatten the side that touches the tray. Let the balls rise again for two hours or until they are more then doubled then cook in preheated oven at 180° for 20 minutes. Meanwhile prepare the custard: heat the double cream and the milk together with the lemon zest, vanilla seeds and sugar. In a different saucepan put flour and a pinch of salt then start pouring the misture heavy cream/milk on it stirring with a whisk. Put the saucepan on the heat and let it thicken stirring constantly, then cool it immediately immersing the saucepan in a bowl containing water and ice. Prepare the syrup heating briefly the same amount of sugar, Alchermes and water (about 70 g each) and while it cools, fill a sac a poche with the custard. Drench the half peaches in the Alchermes, dip in granulated sugar and attach in pairs using the custard. Do not keep them in the fridge for too long because they harden a bit.

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Ricordo tutto di quella mattina del 14 novembre, 14 anni fa. La partenza di nascosto, all’alba, la valigia messa nel bagagliaio la sera prima per non insospettire i genitori, la data fissata da tempo a causa dei problemi che avevo avuto durante tutta la gravidanza e che aveva convinto i medici che un parto indotto sarebbe stato l’evento che garantiva maggior sicurezza. Poi l’arrivo in clinica e il rapido precipitare delle cose, c’è sangue nelle acque, va eseguito un cesareo d’urgenza, l’angoscia che mi artiglia forte lo stomaco nonostante l’anestesia. La sala operatoria, quel telo verde che mi impedisce di vedere quel che succede, i medici intorno a me, agitati, poi tutto rallenta,  un’infermiera ti solleva da sopra il telo verde e ti vedo, per la prima volta. I tuoi occhi seri, concentrati, incatenano i miei per sempre e poi ti avvicinano a me perché possa baciarti. Un attimo solo e ti portano via e io, rimasta sola, con i medici che ricuciono e le infermiere che mi girano intorno, ho l’improvvisa  consapevolezza che anch’io sono nata oggi. La Silvia di prima non esiste più, perché esisteva come donna ma non come madre. La Silvia nata oggi  è qualcosa di completamente diverso, nuovo, e la vita vissuta, tutto quello che sembrava importante prima, si ridimensiona, sbiadisce, perde importanza e resti solo tu, i tuoi occhi nei miei ed una vita vissuta solo per questo, aspettando te.   Buon compleanno amore mio!

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Come norma generale, in questa casa, chi sceglie le torte da preparare per i compleanni è proprio l’adolescente. Figuriamoci quando il compleanno è il suo e il compleanno dei 14 anni poi è una data importante e quindi l’attenzione dedicata alla scelta è stata ancora più difficile del solito. Abbiamo visionato torte su torte, crema, frutta, meringa, formaggio, ogni ingrediente è stato valutato, studiato e poi scartato. Alla fine, di tutte le torte è restata questa, il mud cake al gianduia, ricetta di Valentina del blog La ricetta che Vale,  straordinaria creatrice e stupenda persona che ho avuto la fortuna di conoscere in occasione del primo raduno delle Bloggalline al quale ho partecipato, quello al Poggiale e che poi ho rincontrato al Salone del libro, a Torino, alla presentazione del primo libro di iFood, Il gusto della terra. La mia torta non è nemmeno paragonabile alla perfezione presentata dalla Vale sul suo blog ma ho fatto del mio meglio e l’adolescente ed i suoi compagni che l’hanno assaggiata hanno comunque dichiarato che era buonissima e quanto è  altaaaaaaaaaaaaa poi (avevo fatto uno strato supplementare perché l’adolescente ha la fissa delle torte tipo Nonna Papera, strato su strato) infatti il gusto era davvero eccezionale. Un ringraziamento quindi a Valentina, dall’adolescente agli invitati tutti.

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Mud cake al gianduia, cioccolato bianco e pralinato
Recipe Type: Torte
Author: Silvia
Ovviamente non mi sono neppure sognata di modificare la ricetta perché Valentina è una garanzia ed infatti la torta è perfetta. Come da lei suggerito ho suddiviso l’impasto in 3 parti e l’ho cotto in 3 teglie di diametro 23 (al supermercato ne ho trovate a cerniera per appena 5 €. l’una)
Ingredients
  • Ingredienti per l’impasto delle torte:
  • 350 g di zucchero semolato
  • 250 g di burro
  • 200 ml di latte fresco intero
  • 225 g di farina 00
  • 75 g di farina auto lievitante
  • 150 g di cioccolato fondente al 70%
  • 2 uova grandi
  • Un cucchiaino di estratto di vaniglia
  • Un pizzico di sale
  • Per la mousse al mascarpone e cioccolato bianco:
  • 500 g di mascarpone
  • 250 g di cioccolato bianco di quello buono
  • Pralinato alle mandorle e nocciole q.b.
  • Mousse al gianduia (per la copertura):
  • 250 g di mascarpone
  • 150 g di cioccolato gianduia di quello buono
  • Chantilly del Maestro Santin:
  • 200 g di panna fresca liquida
  • 60 g di zucchero a velo
  • Un baccello di vaniglia
  • Decorazioni in cioccolato:
  • 100 g di cioccolato fondente al 70%
Instructions
  1. Preparazione delle 3 torte:
  2. Potete prepararle giorni prima e congelarle oppure il giorno prima e poi conservarle in frigo avvolte in pellicola trasparente per alimenti.
  3. Preriscaldate il forno a 160°
  4. Mettete in un pentolino latte, burro e cioccolato a pezzi e zucchero. Fate sciogliere stando attenti a non portare mai ad ebollizione e poi far freddare per 15 minuti.
  5. Versate nell’impastatrice oppure in una ciotola ed usando la frusta incorporate a velocità media le uova già leggermente sbattute con sale e vaniglia. Adesso aggiungerete le farine già mescolate e setacciate e con una spatola di silicone mescolate con un movimento dal basso verso l’alto in modo da incorporare più aria possibile. Non lavorate troppo.
  6. Trasferite l’impasto nelle 3 teglie rivestite di carta forno imburrata ed infarinata e cuocete per 30 minuti circa oppure 70 se deciderete di usare una sola teglia. In questo caso una volta cotta la torta fate raffreddare in frigo qualche ora avvolta in pellicola trasparente per facilitarne il taglio; se invece avete cotto tre torte, avvolgetele comunque in pellicola ma bypassate il raffreddamento in frigo.
  7. A questo punto Valentina consiglia di preparare la bagna Con rum, acqua e zucchero ma io non l’ho fatto (dopo essermi consultata con lei che poverina mi ha dato consigli durante tutta la preparazione ❤️)
  8. Preparazione della farcia interna:
  9. Per prima cosa dovrete preparare il pralinato. La ricetta che propone Valentina è quella della sua amica Simona (questo è il link: http://tecioccolato.blogspot.it/2013/12/paris-brest-al-pralinato.html):
  10. Fate bollire poca acqua calda e tuffatevi 150 g di mandorle e 150 g di nocciole e dopo un minuto scolatele e sbucciatele. Mettetele su di una teglia rivestita di carta forno e passate in forno caldo a 150/160° per 15 minuti. Versate200 g di zucchero in una casseruola insieme a 50 g di acqua e portate a 116°, aggiungete mandorle e nocciole e mescolate bene. All’inizio si creerà una sorta di patina biancastra ma dopo un po’ lo zucchero tornerà a sciogliersi e diventerà color miele (circa 15/20 minuti) Togliete dal fuoco e versate il croccante su di un foglio di casta forno e quando sarà freddo tagliate a pezzetti e frullate in un mixer fino ad ottenere una specie di cremina. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato tagliato a pezzettini oppure scioglietelo nel microonde. Amalgamatevi il mascarpone e quindi aggiungete un po’ del pralinato che io per sveltire la cosa ed essendo il periodo della festa del patrono, ho preparato usando del croccante misto preso ad una bancarella.
  11. Per farcire la torta adoperate una sac a poche
  12. Mousse al gianduia (per la copertura):
  13. Fondete come sopra il cioccolato gianduia, amalgamatelo con il mascarpone e stendete sulla torta aiutandovi con una spatola.
  14. Ovviamente a questo punto posizionate la torta in frigo e preparate la chantilly:
  15. Grattate i semini dal baccello di vaniglia. Versate la panna nella planetaria ed incominciate a montare utilizzando le fruste. Lo zucchero lo dovete aggiungere un poco per volta e dovrete continuare a montare fino a quando la panna non sarà ferma e spumosa, quindi metteva in una sac a poche e decorate la torta a piacimento.
  16. Devo dire che di solito io la panna la preparo senza dosi, un po’ a caso, ma effettivamente le dosi di Santin sono perfette.
  17. Decorazioni in cioccolato:
  18. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria/microonde e trasferitelo in una sac a poche con la bocchetta piccolissima o tagliate appena la sac a poche e poi lasciate libera la vostra fantasia e formate quel che volete sul retro di una teglia di alluminio precedentemente tenuta in congelatore.
  19. Beh, qui ho avuto il mio bel da fare perché prima ho preparato un cornetto con la carta forno ma mi si apriva tutto, poi ho provato ad usare una siringa da cioccolata ma in quel caso viene meno la precisione, poi le poche decorazioni che erano venute le ho messe nel congelatore e qualcuna si è rotta mentre altre si sono rotte mentre cercavo di farle aderire alla torta quindi sono arrivata a questa conclusione: chi non fosse, come me, così precisa in questo tipo di lavoretti, prima di tutto non cerchi di mettere le decorazioni intorno alla torta ma le metta sopra e poi si compri due cioccolatini artigianali e comunque la torta avrà un ottimo aspetto. E poi è così buona che si farebbe perdonare tutto.

 

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E qua parte del resto della merenda che gli adolescenti si sono spolverati

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All’ultimo istante, appena un giorno prima della scadenza, eccomi a presentare il mio piatto rock per il contest di Emanuela, del blog Ricami di pastafrolla, contest che appunto si chiama Il tuo piatto rock. Ora, si dà il caso che io sia una vera patita di rock, soprattutto di quello più duro, così patita che in 6 anni di vita a Londra mi sono vista ben più di cento concerti tutti poi accuratamente trascritti su quaderno con gruppo, giorno e pure voto e quindi la Manu mi ha invitato a nozze. La scelta del pezzo è stata difficile, indecisa fino all’ultimo tra Metallica, Def Leppard oppure Scorpions ma il cuore mi ha suggerito la scelta giusta, anche se certo il ricordo associato a questo pezzo non è dei più allegri perché mi ricorda la fine di un amore, un amore nato appunto a Londra e che non è sopravvissuto al rientro in Italia. Sapevamo già come sarebbe andata a finire ma decidemmo comunque di fare l’ultimo viaggio insieme, nel Sud Est asiatico. Thailandia, Malesia, Singapore e per ultima l’Indonesia. Viaggio splendido nella sua tristezza, vissuto come un addio a quello che era stato e di quel viaggio mi resterà per sempre nella mente un fotogramma registrato da Davide con la telecamera: io di spalle che passeggio sulla spiaggia di Pandangaran, al tramonto, i capelli che mi nascondono il viso, la testa china perchè sto piangendo, i piedi che sfiorano l’acqua e sul piccolo walkman che sempre portavamo con noi, Always somewhere degli Scorpions. Una parte di me è restata là, su quella spiaggia insieme alle palme, alle rocce, ai caprioli che venivano a bere l’acqua salata appena calava la luce, al profumo del mare e della carbonella e allo stridio dei pipistrelli che volavano bassi, con le note di Always somewhere che sfumano pian piano..

 

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Raviolini di fichi secchi alla ricotta
Recipe Type: Dolcetti
Author: Silvia
Prep time:
Cook time:
Total time:
Serves: 8/10
Ricetta di Salvatore De Riso
Ingredients
  • Per la sfoglia di fichi:
  • 500 g di fichi secchi
  • Zucchero a velo quanto basta per riuscire a formare un impasto
  • Per il ripieno:
  • 200 g di ricotta di pecora
  • 75 g di zucchero a velo
  • 25 g di granella di nocciole
  • Per la crema simil-inglese:
  • 150 g di latte fresco intero
  • 3 tuorli
  • Scorza di limone
  • 60 g di zucchero
  • 1/3 di semi di un baccello di vaniglia
  • 50 g di panna fresca da montare
  • Scorza di limone
  • 12 g di amido di riso
  • Un pizzico di sale
  • Per guarnire:
  • Cioccolato fondente
Instructions
  1. Crema simil-inglese:
  2. In un pentolino mescolate i tuorli, lo zucchero, il sale, i semini di vaniglia, e l’amido di riso quindi aggiungete il latte, un ricciolo di scorza di limone e portate ad inizio ebollizione. Raffreddate e poi unite la panna fresca mescolando bene con una frusta.
  3. Sfoglia di fichi secchi:
  4. Dopo aver tolto loro il picciolo, tritate con un mixer i fichi secchi fino a che non otterrete un impasto uniforme e poi trasferitelo su di una spianatoia ed impastate con lo zucchero a velo (ce ne vorrà un bel po’) fino a che non sarà maneggiabile. Sempre aiutandovi con lo zucchero a velo tirate la sfoglia di fichi fino ad uno spessore abbastanza sottile (vedere la foto del raviolo aperto a metà) e poi tagliate dei rettangoli di circa 7×14, appoggiateli su di una teglia foderata di carta forno e mettete in frigo. Nel frattempo preparate il ripieno frullando in un mixer la ricotta con lo zucchero a velo. La ricotta andrà frullata a lungo, almeno 5 minuti e risulterà molto cremosa. Aggiungete la granella di nocciole e poi con una sac a poche farcite i rettangoli e poi ritagliateli. Essendo la sfoglia di fico appiccicosa, non sarà difficile sigillarli bene. Sul piatto da portata stendete la crema inglese, adagiatevi sopra i raviolini e decorate con cioccolato fondente che avrete fuso al microonde.

 

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Con questa ricetta, come già citato ad inizio pagina, partecipo al contest Il tuo piatto rock di Emanuela, del blog Ricami di pastafrolla

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Con questa ricetta partecipo al gioco #scambioricette proposto dalla stupendissima Jessica Di Fraia con Le Bloggalline. La mia “scambista” ? è risultata essere Simona Ielli del blog Farine Fiori e Fili e la ricetta che ho scelto tra le tante appetitose proposte è stata quella dei Cupcakes con ganache fondente al caffè (sia mai che io scelga qualcosa di leggero). Questi cupcakes sono straordinari e così profumati che ancora prima di mettermi a scattare le foto c’erano già i miei uomini appostati in cucina in attesa che li sfornassi. Dei 6 cotti infatti nemmeno uno ha rivisto la luce del giorno poverelli ? Ricetta da segnarsi con l’evidenziatore!

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Cupcakes con ganache fondente al caffè
Recipe Type: Dolcetti
Author: Silvia
Prep time:
Cook time:
Total time:
Serves: 6
Ingredients
  • Per i cupcakes:
  • 125 g di cioccolato fondente
  • 125 g di burro
  • 125 g di zucchero
  • 125 g di farina di nocciole/mandorle setacciata
  • 1 cucchiaino di caffè in polvere
  • 2 uova
  • Una puntina di lievito (io non l’ho messo proprio)
  • Per lo sciroppo:
  • 3 caffè espressi
  • 1 cucchiaino di maizena
  • Per la decorazione:
  • 250 g di mascarpone
  • 2 cucchiai di cacao amaro
  • 2 cucchiai di zucchero a velo
  • Farina di nocciole per rivestire gli stampini
Instructions
  1. Mettete burro e cioccolato tagliato col coltello a striscioline in un tegamino e fate fondere su fuoco bassissimo oppure a bagnomaria. Nel frattempo preriscaldate il forno a 170° ventilato ed imburrate 6 stampini mono porzione (se li avete potete usare anche quelli usa e getta di alluminio) e poi rivestiteli con un po’ di farina di nocciole. Separate gli albumi dai tuorli e poi montate a neve ben ferma gli albumi e separatamente montate i tuorli con lo zucchero finché non saranno spumosi. Aggiungete al composto di tuorli e zucchero il cioccolato/burro, mescolate bene, unite quindi la farina di mandorle, il cucchiaino di caffè in polvere, il lievito se lo usate ed infine incorporate gli albumi utilizzando una spatola e mescolando dal basso verso l’alto per incorporare aria e non sgonfiarli. Riempite i 6 stampini con il composto e cuocete per 30 minuti circa.
  2. Una volta cotti fate raffreddare ed intanto preparate l’espresso e fate freddare anche quello. Aggiungetevi la maizena mescolando bene con una frusta e poi mettete su fuoco basso e mescolate finché non otterrete una sorta di sciroppo. Togliete i cupcakes dagli stampini e riempitene il cuore con lo sciroppo utilizzando una siringa senza ago. Se poi volete esagerare, mescolate il mascarpone con il cacao, riempite una sac a poche e decorate a piacimento.

 

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With this recipe I’ll take part in a game organized by the fantastic Jessica Di Fraia with Le Bloggalline. My exchange recipe partner is Simona Ielli from the blog Farine Fiori e Fili and the recipe I have chosen among all the her tasty proposals is Cupcakes with coffee ganache (will I ever choose something light?). These cupcakes are extraordinary and so fragrant that even before taking the pics my two men were already on stakeout. Of the 6 which I have baked, none of them have seen the light of the following day poor them ? Recipe to mark by highlighter!

Ingredients:

For the cupcakes:

125 g dark chocolate
125 g unsalted butter
125 g caster sugar
125 g hazelnuts/almond flour, sifted
1 teaspoon coffee powder
2 eggs
A pinch of baking powder (not for me)
For the syrup:
3 espressos
1 teaspoon cornstarch
To decorate:
250 g mascarpone
2 tablespoons bitter cocoa
3 tablespoons icing sugar
Hazelnut flour to coat moulds

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Chop chocolate by knife and put it into a small saucepan together with butter, cut in cubes, and melt it over low heat or in a bagnomaria. Meanwhile preheat oven to 170 ° ventilated,t hen grease 6 ramekins (if you prefer you can also use those in aluminum) and then coat them with hazelnut flour. Separate the egg whites from the yolks and then mount egg whites until stiff and whip the egg yolks with the sugar until they are fluffy. Add to the egg yolks and sugar the chocolate / butter, mix well, then add the almond flour, a teaspoon of coffee powder, baking powder if you use it and finally incorporate the egg whites with a spatula and stir from the bottom to the top to incorporate air. Fill the molds with the mixture and bake for about 30 minutes.
Once cooked, let cool and meanwhile prepare the espressos and let it cool. Stir in the cornstarch, stir well with a whisk and then pour in a small saucepan over low heat and stir until you get a sort of syrup. Remove the cupcakes from the molds and fill the centre with the syrup using a syringe without the needle. If you wish to exaggerate, mix the mascarpone with the cocoa, fill a sac a poche and decorate on top.

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A volte capita che tutto quadri magicamente. Ogni cosa si incasella lì, proprio dove dovrebbe stare, senza grandi sforzi, ne aggiustature e allora ti senti capace, magari arrivi pure a pensare a te stessa come ad una persona organizzata, vedi che non era poi così difficile, dici a te stessa, guarda un po’ come hai fatto filare tutto proprio come doveva, brava, ormai è fatta, basta continuare cosi ora che sai come si fa. E poi ci sono i periodi in cui questa convinzione crolla miseramente e ti rendi conto di essere, come sempre del resto, in preda degli eventi e di non avere la capacità oppure la forza (che è la stessa cosa) di influire anche solo minimamente in quello che ti succede e che i momenti in cui ti sentivi in controllo erano semplici allucinazioni causate dai troppi zuccheri. Mai descrizione fu più calzante di quello che sto attraversando ora. È  inutile che io faccia previsioni, che stabilisca un ordine o tanto meno una priorità. Come l’assioma della legge di Murphy insegna, se qualcosa può andar male, andrà male e questo si traduce in termini pratici nelle infinite disavventure di cui certe giornate sono piene, dalla fetta di pane con la marmellata che cade dalla parte della marmellata, al barattolo dello zucchero, appena riempito ovviamente, che si rovescia, alla manica che rimane impigliata nella maniglia della porta e si strappa, all’acqua della pasta senza sale (e te ne rendi conto giusto mentre la metti nelle scodelle), alla ricetta a base di ricotta che devi postare e poi ti accorgi che l’unico ingrediente che ti sei dimenticata di comprare è proprio la ricotta oppure come ieri, alle foto che hai appena scattato e quando vai a riversarle sul computer improvvisamente il lettore che usi entra in sciopero e tu non hai più le foto e nel frattempo (altrimenti non sarebbe murphologico abbastanza) l’adolescente scontroso ha tagliato una fetta enorme della torta che tu credevi vanamente di aver già fotografato. E la lista potrebbe continuare ma non ce n’è bisogno, tanto ognuno ha la propria esperienza che dimostra quanto la legge di Murphy sia una realtà. Non resta altro da fare che autoindursi un’altra allucinazione con una bella dose di zucchero e questa ricetta, il Recake del mese, fa proprio al caso nostro. Poi, se proprio non bastasse e qualche rimasuglio di realtà tornasse ad affiorare nella vostra mente, sentitevi autorizzati ad accompagnare il clafoutis con una bella cioccolata calda tanto ormai, visto che ci siamo.. ?.

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Clafoutis di castagne con pere e cioccolato
Recipe Type: Torte
Cuisine: French
Author: Silvia
Prep time:
Cook time:
Total time:
Ingredients
  • 400 g di pere
  • 50 g di cioccolato in gocce (io avevo le codette)
  • 200 ml di latte
  • 200 ml di panna
  • 2 uova + 2 albumi
  • 75 g di farina 00
  • 50 g di farina di castagne
  • 150 g di zucchero di cocco oppure di canna
  • 1 baccello di vaniglia
  • Burro
  • Sale
  • Zucchero a velo
Instructions

 

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English version

Sometime it happens that everything magically fits where it belongs without any effort, any pain and you can afford to think of yourself as capable, even organised, you see it wasn’t so difficult, you tell yourself, you have done it right, well done, now that you know the trick, it’s done.. And then there are periods when this belief collapses miserably and you realize you are, as usual, helpless in front of the events and do not have the ability or the strength (which is the same thing) to influence even in the least what is happening to you and that the moments when you felt in control were simple hallucinations caused by too much sugar. It is the most fitting description of what I’m going through now. It is useless for me to try to organize things or to set priorities. As Murphy’s first law teaches, anything that can go wrong will go wrong and the results in practical terms is the slice of bread with jam that falls on the jam side, the sugar bowl, full of course, that falls on the floor, the sleeve that remains entangled in the door handle and tears, the pasta water without salt, the recipe with ricotta cheese that you have to post and then you realize that the only item you have forgotten to buy is exactly the ricotta or things like what happened to me yesterday, when just after I had finished to take pictures of the clafoutis, I went to transfer them to the computer and the adapter decided that it was high time to go on strike and as soon as I realized I did not have the pictures anymore, I even realized that the grumpy teenager had cut a huge slice of clafoutis that I though to have already photographed. And the list goes on and on but there is really no need because everyone has their own experience that shows how Murphy’s Law is a reality. There is nothing left to do than getting another hallucination with a nice dose of sugar and the Recake recipe of the month could be just the right one. Then, if you feel it’s not enough, and some reality keeps lurking ominously on the periphery of your consciousness, feel free to accompany the clafoutis with a hot chocolate while we are in..

 

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Ingredients:

400 g of pears

50 g chocolate drops

200 ml full fat milk

200 ml heavy cream

2 eggs + 2 egg whites

75 g plain flour

50 g chestnut flour

150 g coconut sugar/cane sugar

1 vanilla bean

Butter

A pinch of salt

Icing sugar

Instructions:

Preheat the oven to 180°. Place the pears, sliced, in a bowl and mix with 25 g of the sugar. Grease an ovenproof baking pan of 20 cm of diameter with butter, place the pears but do not worry about giving them a nice look because as soon as you will pour the eggs and milk misture in, the pears will go where they want. Sift the two flours with the remaining sugar, the vanilla seeds and a pinch of salt. In a mixing bowl whisk together the eggs with the eggs whites, add the dry ingredients and mix well. Add milk and heavy cream and pour on the pears, sprinkle with the chocolate drops and cook per 35 minutes then wait for it to cool a bit and dust it generously with icing sugar.

 

5-1

 

Con questa ricetta partecipo al Recake 2.0 di Ottobre

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