Anche questo mese ho aderito al gioco ideato da Jessica, #scambioricette tra blog e il blog dal quale ho dovuto estrarre una ricetta questa volta è stato Due cuori e una lasagna di Coralba Martini. Tra le tante ricette proposte da Coralba, pure lei toscana, ho scelto le pesche di Prato, grande classico della pasticceria pratese, che tra l’altro avevo già in mente di preparare da un po’. Rispetto alla sua ricetta mi sono limitata a diminuire di un pochino il lievito ed ho farcito con crema pasticcera perché qua siamo un po’ ghiotti. Le pesche di Prato nascono dalla genialità dei fornai come modo per riciclare il pane raffermo (in Toscana non si butta via nulla), infatti la ricetta prevedeva semplicemente un impasto di pane raffermo al quale si dava la forma di una pesca divisa in due metà che venivano imbevute di alchermes ed attaccate usando della crema pasticcera. Successivamente l’impasto di pane raffermo si è trasformato in un impasto lievitato e le pesche di Prato sono ormai universalmente note per la loro bontà. Certo uno degli ingredienti principali, l’Alchermes, risulta di difficile reperibilità visto che il vero alchermes in Toscana, si può acquistare solo nella farmacia di Santa Maria Novella, dove viene prodotto dai frati e non è possibile neppure acquistarlo online. Sono quindi stata costretta ad usare lo sciroppo colorato che si trova in vendita nei supermercati e sicuramente il sapore delle mie pesche ne ha risentito, ma anche così le pesche son buone lo stesso e tanto. Grazie quindi a Coralba per la ricetta!
- Per l’impasto:
- 250 g di farina 00
- 1\2 bicchiere di latte intero
- 8 g di lievito di birra
- 4 cucchiai di olio evo
- 2 uova
- 150 g di zucchero
- Per la crema:
- 150 g di latte
- 100 g di panna fresca
- 70 g di zucchero)
- 25 g di farina
- 3 tuorli
- Sale
- I semini di mezzo baccello di vaniglia
- Scorza di limone
- Per decorare:
- Alchermes
- Zucchero semolato
- In una piccola ciotola sciogliete il lievito in poco latte tiepido, mescolatevi 4 cucchiai della dose di farina e poi fate lievitare coperto per un’oretta forse anche di più, con questo freddo. Mettete nella ciotola dell’impastatrice il resto della farina, le uova e lo zucchero e con la frusta kappa incominciare a mescolare. Versare a filo l’olio quindi, quando questo sarà incorporato, unite l’impasto precedentemente lavorato e continuate a lavorare. A questo punto sostituite la kappa con il gancio ed impastate finchè l’impasto non si presenterà liscio e tirandolo formerà una specie di velo senza strapparsi. Mettete nuovamente a lievitare finchè non avrà almeno più che raddoppiato il suo volume (due ore circa). Ora dividete l’impasto in palline di 20 g l’una. Cercate di dar loro una forma più rotonda possibile quindi trasferitele su di una teglia ricoperta con carta forno e quando le avrete posizionate tutte premetele leggermente per appiattirle sul lato che tocca la teglia. Fate nuovamente lievitare per due ore e poi cuocete in forno preriscaldato a 180° per una ventina di minuti. Nel frattempo preparate la crema: Scaldate la panna ed il latte insieme alla scorza di limone, i semini di vaniglia e lo zucchero. Mettete in un altro tegamino la farina con un pizzico di sale ed aggiungetevi poco per volta è sempre girando con una frusta il latte e la panna. Fate addensare sul fuoco sempre mescolando e poi raffreddate velocemente con un bagnomaria di acqua e ghiaccio. Preparate uno sciroppo riscaldando brevemente una stessa quantità di zucchero, acqua e Alchermes e mentre raffredda riempite una sac a poche con la crema pasticcera. Passate le mezze pesche nell’Alchermes, rosolatele nello zucchero semolato, farcitele con la crema pasticcera le mezze pesche e fatele aderire a due a due. Se possibile non tenetele troppo in frigo perchè un pochino si induriscono.
English version:
This month too I’ve joined Jessica #scambioricette, consisting in a blog recipes swap, and this time I had to choose between one of Coralba Martini’s recipes, from her blog Due cuori e una lasagna. Among the many mouth watering recipes, I have chosen The Prato peaches which I had already planned to prepare. I changed very little, in her recipe, only the yeast amount and the custard cream instead of jam because everybody in this house has a sweet tooth. The Prato peaches initially were only a way to recycle stale bread. Some smart baker studied a recipe where a sweetened mixture of stale bread was given the form of a peaches divided in halves, then the peaches were soaked in Alchermes, a fragrant red liquor and attached using custard cream. Through the years the stale bread had become yeast dough and now the Prato peaches are well known all over Italy. One of the ingredients, the Alchermes, is very hard to buy because in Tuscany at least, it is produced by friars and sold only inside the Santa Maria Novella pharmacy, in Florence and it is not possible to buy it online, so I had to use a fake Alchermes, bought in a supermarket and my peaches have definitely suffer from this but trust me, even so they are so good…
Ingredients:
For the dough:
250 all purpose flour
50 g milk
4 tablespoons extra virgin olive oil
8 g compressed yeast
2 eggs
150 g granulated sugar
For the custard:
150 g full fat milk
100 fresh double cream
70 g sugar
3 egg yolks
A pinch of salt
Salt
Half bean vanilla seeds
To decorate:
Alchermes
Granulated sugar
Instructions:
In a small bowl dissolve the yeast in a bit of warm milk, mix in 4 tablespoons of flour and let it rise for about an hour. In the stand mixer bowl put the remaining flour, the eggs and sugar and with the K beater start to mix. Pour in the oil little by little then, when is well mixed to the rest of the ingredients, add the dough which has already raised. Keep on working for a while then change the K beater with the hook and knead the dough until smooth. Leave it to rest, covered with plastic wrap, for about two hours, then divide in small balls of 20 g each. Try to give the balls a nice round shape, transfer to a baking sheet covered with parchment paper and press lightly each one to flatten the side that touches the tray. Let the balls rise again for two hours or until they are more then doubled then cook in preheated oven at 180° for 20 minutes. Meanwhile prepare the custard: heat the double cream and the milk together with the lemon zest, vanilla seeds and sugar. In a different saucepan put flour and a pinch of salt then start pouring the misture heavy cream/milk on it stirring with a whisk. Put the saucepan on the heat and let it thicken stirring constantly, then cool it immediately immersing the saucepan in a bowl containing water and ice. Prepare the syrup heating briefly the same amount of sugar, Alchermes and water (about 70 g each) and while it cools, fill a sac a poche with the custard. Drench the half peaches in the Alchermes, dip in granulated sugar and attach in pairs using the custard. Do not keep them in the fridge for too long because they harden a bit.
19 comments
Sono una favola, ho una amica che li fa e li ho mangiate da lei, sono buonissime. Complimenti, sono molto belle !
Grazie mille Andrea. E’ vero. Sono proprio buone ma se ne mangiano troppe ?
Quando dalla mia blogroll ho letto il titolo di questo tuo post mi son messa seduta ben saldamente perché sapevo già che di fronte alle tue foto c’era pericolo di qualche mancamento… e infatti!!!
Silvia, che meraviglia!!
Le peschine, le foto, l’idea del confezionamento nella cassetta…
Rimango a bocca aperta… e non solo per farci volare un paio di questi bocconcini!!! :-DDDD
Abbraccio planetario, dolcissima Amica! ♥
p.s. lo sai che non sapevo che il vero alchermes si vende in farmacia???
Ma tesoro mio bello, mi hai fatto così ridere che ho letto ad Edoardo il tuo commento ?? I mancamenti sono venuti a me quando mi sono resa conto di quante ne avevo pappate ? L’Alchermes si vende in farmacia e pare che l’officina erboristica di Santa Maria Novella sia l’unico luogo dove sia ancora prodotto quello “vero” cioè colorato con la cocciniglia. L’alchermes che si compra al supermercato invece e purtroppo, deve il suo colore rosso solo ai coloranti ? però le pesche sono booooooooooone lo stesso. Un abbraccio enormissimo alla mia tesorina del cuore. Ti aspetto per una pizza pre-Natale a Ghezzano ??❤️
Uuuuuuuh! Queste le adora mio marito! Poretto gliele devo proprio fare! Ragazza, ho in testa 4 ricette delle tue e non mi riesce di farle!!!
Che ti dico delle pesche? Meravigliose come te ❤
Ma guarda, ho l’onore di avere il commento di due abitanti del condominio una appresso all’altra.. Ma bella la mia Silvia, a questo povero marito le pesche gliele devi fare solo se pensi di mangiarle anche tu altrimenti fatti qualcosa che perlomeno mangi no? ? Ma del resto nel condominio non mancano certo le ricette golose. Ho una casella dei preferiti dedicata solo a voi..
Un abbraccio grande grande. Chissà che magari non riesca a vedere anche te insieme ad Emmettì ?❤️
Le amo follemente, mi ricordano la mia nonna, purtroppo è vero che per l’alchermes ci vuole oramai un pusher affidabile, però son sempre buone
Vero. Anche io ricordo il mobile con le ante di vetro in sala della mia nonna con la bottiglia rossa ma sono sicura che il suo non fosse l’alchermes di Santa Maria Novella. Mi sa che mi toccherà farci un giretto prima o poi.. L’ultima volta che ci sono stata volevo acquistarlo ma poi mi lasciai dissuadere dal prezzo ?
🙂 Bellissime! <3
Non troppo sane eh Mari, ma in questo periodo più colesterolo butto giù meglio sto (moralmente) ?
molto, molto goloseeeeeeeeeeeeee!! Un abbraccio SILVIA
Del colore giusto per il periodo poi ?
Un bacione Silvia ❤️
Che godimento Silvia …. guarda meno male che non ho tempo altrimenti le farei al volo! l’Alchermes me lo sono fatta portare dal Piemonte, un paio di anni fa, da un amica blogger che ho incontrato perchè anche dalle mie parti non si trova, nemmeno nei supermercati. Trovo geniale l’idea di fotografare queste golosità nella cassettina … Bravissima!
Io non ho altre alternative che andare a prendermelo direttamente a Firenze e mi sa che prima o poi lo farò perché queste pesche le voglio proprio rifare.. Un bacione Terry bella ❤️
Gioia che spettacolo, lo sai che io non le ho mai mangiate? In verità nel pratese non ci sono mai neanche venuta (che vergogna!)… Mi hanno intrigata assaissimo! Come stanno i tuoi uomini? L’adolescente come procede? La mia fatina fa un pò alti e bassi, va come un treno e poi si blocca, poi riparte a diecimila poi si riferma… Vabbuò! Ti bascio forte forte forte
Patty, sono buone buone.. In quanto al Pratese effettivamente Prato si conosce poco ma è una bella città, anzi, se vieni fammi un fischio ? I miei uomini stanno bene. Il grande rompe un po’ e l’adolescente pure, a tratti, proprio come la tua, però sono contenta perché continua ad alzarsi contento tutte le mattine e questo è importante. Questa è proprio la scuola giusta per lui e me lo confermano i professori. Il comportamento a casa invece potrebbe decisamente migliorare ? Un abbraccio enorme a te e alle fatine ❤️
Mi sono spiegata male :))) le pesche di Prato piacciono anche a me! E che è che non mi piace mannaggia. ? Ma sì poi colesterolo a go go e f…beeeeep!
E che non mi piacerebbe incontrarti? Ma non ho la più pallida idea di quando MT ti incontrerà ?
Nel frattempo ti stringo tra le mie braccia ❤
Ah, ok. E non ti crucciare per il colesterolo, tanto siamo tutti fuori con i valori quindi mal comune….. Hai ragione, chi lo sà quando potrò riabbracciare Emmettì? Magari scendo io qualche volta e ci si trova a metà strada, che ne dici? Un abbraccio col cuore Silvietta ❤️
HUM KI MARAVILHA!!!
NOSSA!!! DELICIA E COM SAUDÁVEL ISSO KI E COZINHA!!!!
MEUS PARABÉNS!!!AMEI AMEI MESMO.