Dolcetti al latte di cocco, ananas e pinoli pisani

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Questi dolcetti non sono i classici dolcetti molto lievitati. Hanno piuttosto una consistenza densa, pastosa, data proprio dal latte di cocco. La presenza dell’ananas li rende più bagnati in alcuni punti ed il pinolo di Pisa merita da solo una piccola parentesi. Io sono cresciuta raccogliendo pinoli e per me il pinolo è legato indissolubilmente alle mie estati da piccola. La nostra famiglia era solita affittare, nel mese di giugno, una casa a Tirrenia, sulla costa pisana. Mio padre lavorava e così io con mia madre e mia sorella caricavamo fino all’inverosimile la nostra mitica Bianchina, la macchina divenuta famosa perché era la macchina della famiglia Fantozzi e poi finalmente partivamo per quello che nei miei ricordi era un viaggio lunghissimo ma che ora so durare appena mezz’ora, andando piano. Ma non importava la distanza, l’atmosfera era quella delle grandi partenze, una vera avventura e durante tutto il viaggio cantavamo a squarciagola sulle note del nostro mangiadischi portatile canzoni come Azzurro e Luglio. Cantavamo felici perché davanti a noi si prospettava l’estate, lunghe nuotate, niente compiti, la possibilità di riabbracciare i nostri amici che non vedevamo da un anno. L’aria profumava di buono, il sole splendeva e noi celebravamo l’estate cantando come se ne andasse della nostra vita. Il trasloco era sempre una sorpresa perché ogni estate cambiavamo casa e quindi dovevamo abituarci ogni volta a nuovi scenari, dormivamo in nuovi letti e poi c’era sempre la speranza che nella nostra strada abitasse qualche bambino che avrebbe potuto diventare un amico col quale vivere nuove avventure. Durante quelle estati, di solito nel pomeriggio, quando il sole allentava la sua morsa noi, stanche della lunga giornata in spiaggia, prendevamo i nostri sacchetti di plastica ed andavamo in cerca di pine. Ho il preciso ricordo di come mi sembrassero alti quegli alberi, mi sovrastavano con il loro carico di pigne ed io avevo sempre la paura che me ne cadesse una in testa. Tutt’intorno agli alberi, pigne rotte dalla caduta, con i petali legnosi che svelavano i pinoli nel loro guscio ricoperto di polvere nera che macchiava mani e vestitini estivi come carbone. Si riempivano i sacchetti e poi, una volta a casa, cercavamo un angolino all’ombra e aiutandoci con una pietra rompevamo le pine ed estraevamo tutti i pinoli che poi sempre con la stessa pietra venivano aperti e mangiati subito. Il sapore di quei pinoli, dopo 40 anni, lo ricordo ancora. Era sapore di infanzia e a volte ancora oggi mi capita, se i pinoli sono di quelli buoni, di ritrovarmi per un istante sotto l’ombra di quegli alberi profumati di resina, ancora bambina.

















Ingredienti:

250 g di ananas fresco oppure conservato nel suo succo
280 g di farina 00 (io Petra 1)
2 uova
Mezza bustina di lievito chimico
150 g di zucchero
230 g di latte di cocco oppure 100 di yogurt e 130 di latte ci cocco
100 g di olio di semi di mais
Un cucchiaio di estratto di vaniglia oppure un cucchiaino di vanillina
70 g di pinoli pisani (se siete fortunati, altrimenti pinoli generici)
Scorza grattugiata di un limone
Un pizzico di sale
Zucchero a velo

Preriscaldate il forno a 180° ed imburrate gli stampini prescelti con burro oppure usate stampini di silicone. Io ho usato le formine del creme caramel infatti i miei dolcetti assomigliano a tanti monticelli. Setacciate la farina con il lievito ed il sale. Sgusciate le uova nella vasca del Kenwood e mescolatele con lo zucchero. Non le dovete montare, solo mescolare bene. Unite la scorza di limone, il latte di cocco, l’olio e l’estratto di vaniglia ed amalgamate velocemente. Aggiungete la farina setacciata con il lievito ed il sale e quando il tutto è ben mescolato e senza grumi, unite i pinoli (non importa che li infariniate perché l’impasto è molto denso e non scenderanno sul fondo) e l’ananas tagliato a pezzettini, tenendone tre fette per la decorazione. Riempite le formine per 2/3, decoratele con 4 o 5 pezzetti di ananas, mettetele su di una teglia ed infornata. Cuocete per circa 20 minuti ma dipende dagli stampi che usate. Con gli stampini di alluminio a me ci sono voluti quasi 30 minuti, comunque inserite uno stecchino e controllate che esca completamente asciutto. A fine cottura togliete i dolcetti dal forno ma lasciateli negli stampi per una decina di minuti, quindi estraeteli e lasciateli su di una griglia finché non saranno completamente freddati. Prima di servire spolverizzate bene con zucchero a velo. Sono dolcetti che si congelano molto bene quindi fatene pure dose doppia. Una ripassata nel microonde e sembrano appena sfornati.

















English version:

These little muffins are a sort of very dense and moist muffins thanks to the coconut milk. The presence of pineapple makes some parts wetter than others and the pine nuts themselves deserve few words. I grew up picking pine nuts so they are inextricably connected to my summers as a child. Our family used to rent a house in Tirrenia, on the cost close to Pisa. My father worked so me, my mother and my sister used to load our mythical car, the Bianchina and then left for what in my memory was a very long journey but that today I know takes only half an hour, if you drive slow. But the distance didn’t matter because the atmosphere was one of a great journey, a real adventure, and all through the trip we were singing popular hits of that time following the notes of our portable record player. We sang happily because the summer lay ahead of us, with long swims, no homework and the opportunity to meet again friends we had not seen for a year. The removal was always a surprise to us because we rented a different place every summer so we had a new house to discover, new beds to sleep in and the hope to find, living in our street, new kids with whom we could share new adventures. During those summers, in the afternoons, when the sun loosened its grip, the three of us, tired of a long day by the sea, took our plastic bags and went for pine nuts. I remember well how those trees overpowered me and how I was afraid a pine cone would fall on my head. All around the trees, pine cones broken by the fall, with their wooden petals that unveiled the pine nuts in their shell covered with black dust that stained hands and summer dresses as coal. We filled our bags and then, once at home, we would look for a nice spot in the shade where, using a stone, we would break the pine cones, extract the pine nuts and then, with the same stone, open them up and finally eat them. After 40 years I still remember the taste of those pine nuts because it was the taste of my childhood and sometimes, if the pine nuts are very good ones, just for a moment I find myself again under the shade of those scented resin trees, still a child. 

















Ingredients:

250 g of fresh pineapple fresh or preserved in its juice
280 g plain flour
6 g of baking powder
150 g of sugar
230 g coconut milk
100 g corn oil
A tablespoon of vanilla extract or a teaspoon of vanillin
70 g of pine nuts
Grated rind of a lemon
Icing sugar 

Preheat oven at 180°. Grease the moulds you have decided to use or use silicone moulds. I have used creme caramel aluminum molds so my muffins resemble little mountains. Sift flour, salt and baking powder. Put the eggs in the Kenwood bowl and beat them well with the sugar. Add lemon zest, coconut milk, oil, yogurt and vanilla extract and mix quickly. Now add the the flour sifted with salt and baking powder and beat until the batter will be smooth. Incorporate the pine nuts (no need to flour them because the batter it’s thick) and the pineapple cut in small pieces, keeping three slices to decorate the muffins. Fill the molds, put 4 or 5 pieces of pineapple to decorate, put them on a baking tray and cook for about 20 minutes but it all depends on what kind of moulds you are using. With my aluminum ones it took almost half an hour. Insert a toothpick to check if the muffins are cooked. It will have to come out completely dry. Take them out of the oven, leave in the molds for 10 minutes then remove and let cool on a grid. Before serving, sprinkle well with icing sugar. These muffins freeze well so make them double quantity then when you want to eat one,  just put it in the microwave and it will taste as if just baked.

 

 

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25 comments

Sugar Ness 15 Febbraio 2015 - 21:39

Davvero preziosi questi ricordi d'infanzia… mi è sembrato di vederti, bambina, raccogliere pinoli d'estate! E proprio l'estate mi ricorda questo dolcetto al profumo di cocco e ananas! La foto dell'interno è da capogiro!!! Buona settimana! 🙂

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burroemalla 17 Febbraio 2015 - 10:43

E' questo il bello dei ricordi: tendono ad impreziosirsi anno dopo anno e quelli da bambini ancor di più. I dolcetti invece sono proprio buoni già così 😉

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Tiziana Bontempi 15 Febbraio 2015 - 22:04

Sono belli, proprio ben fatti e dall'aspetto molto invitanti.
Ho provato cotto e ananas. Mi manca l'abbinamento con i pinoli.
Ciao Gaia!

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burroemalla 17 Febbraio 2015 - 10:44

Mi raccomando Tiziana: che siano pinoli pisani 😉

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MARI Z. 16 Febbraio 2015 - 8:23

Il tuo racconto ha risvegliato i ricordi delle mie vacanze d'infanzia, anche noi al mare: a Lignano Pineta in Friuli. Prima della spiaggia c'erano questi bellissimi boschetti di pini marittimi altissimi sempre carichi di pigne…e quanti pinoli…le mani macchiate dalla polverina nerastra…e il sapore di resina in bocca… bellissimo!!! come bellissimi sono questi dolcetti…cocco ananas e pinoli…mi intriga moltissimo! 🙂

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burroemalla 17 Febbraio 2015 - 10:45

Grazie tesoro. Sono stati momenti magici e mi auguro che anche mio figlio possa averne di così belli a cui ricorrere nei momenti duri, da grande ♥

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Patty Patty 16 Febbraio 2015 - 9:55

Marò che delizia!!!!! Lo sai che quando ero ragazzina anche io andavo per pinoli, li mangiavo sul posto. Se qualche volta finisco in una pineta con le mie figlie e ci facciamo il sacchettino di pinoli, torno bambina anche io….
Queste tortine mi hanno intrigata tanto tanto!! Un bascione

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burroemalla 17 Febbraio 2015 - 10:54

Al mare dove porto mio figlio non ho mai visto una pigna eppure ci saranno pure, da qualche parte. Sono certa che se le trovassi, mio figlio farebbe fare tutto il lavoro a me seduto all'ombra e poi mangerebbe lui i pinoli perciò va bene così Patty. Mi sa che le tue bimbe sono più volenterose di lui

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Mariagrazia Continisio 16 Febbraio 2015 - 10:45

Che bontà questi dolcetti ! Non ho mai usato il latte di cocco per fare un dolce…l'ho sempre adoperato in ricette etniche ,ottimo spunto ^_^

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burroemalla 17 Febbraio 2015 - 11:01

Il latte di cocco dà una consistenza tutta diversa ai dolci che a me piace molto. Prova 🙂

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i Pasticci di Terry 16 Febbraio 2015 - 15:33

Ti dirò che mi fanno una gola questi tortini!! Hai fatto delle foto "succulente" … è l'aggettivo che rende meglio la mia salivazione a mille. Bellissimo il racconto della tua infanzia. Mi sa che io e te siamo coetanee 😉 Un bacio

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burroemalla 17 Febbraio 2015 - 11:08

Mi sa anche a me certo che però tu hai corso più di me.. Io alla mia età ho un figlio di 13 anni

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Emmettì 16 Febbraio 2015 - 18:32

Pur avendo avuto l'onore di ricevere la visione in anteprima di questi dolcetti, rimango nuovamente incantata dalla loro bellezza e dalla loro sofficità! Per non voler parlare del gusto visto l'abbinamento del cocco con l'ananas e i pinoli…
Bellissimi anche nella forma: la sommità sembra essere stata disegnata alla perfezione…; quegli spicchietti di ananas che creano un meraviglioso alternarsi con l'impasto!!

Però permettimi…
Il protagonista di questo post non è né il Pinolo Pisano…, né il latte di cocco… né tanto meno l'ananas!
Il protagonista di questo post è il racconto, che ci hai amorevolmente donato, di un tuo scorcio di vita da bimba che mi ha emozionata nel più profondo del cuore! ♥

Se pur con parole semplici, sei riuscita a farmi vivere le sensazioni che hai provato tu in quelle vacanze estive da bambina!
Infinitamente grazie! :* :* :*

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burroemalla 17 Febbraio 2015 - 11:13

Ma tu sei sempre troppo troppo gentile tesorina mia e te ne meriteresti un sacco intero, di questi dolcetti. Almeno ora però ho la certezza che prima o poi ci troveremo, io e te, faccia a faccia davanti ad un bel caffè (e magari anche qualcos'altro

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i Pasticci di Terry 18 Febbraio 2015 - 8:44

Posso venire anche io? ♥

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burroemalla 19 Febbraio 2015 - 12:15

Ma certo che si. Magari :-*

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sississima 17 Febbraio 2015 - 15:50

sono stata a Pisa soltanto alcuni mesi fa e ho avuto modo di assaggiare tutta una serie di prodotti magnifici proveniente dal Parco di Migliarino S. Rossore quali i pinoli, la ricotta di pecora e il miele di spiaggia…questi dolcetti sono di una bontà unica!!! Un abbraccio SILVIA

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burroemalla 19 Febbraio 2015 - 12:16

Sono proprio quelli Silvia..

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consuelo tognetti 17 Febbraio 2015 - 19:53

Golosissima ed insolita proposta, complimenti!

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burroemalla 3 Marzo 2015 - 7:09

Sono molto particolari ma ottimi Consuelo..

Reply
burroemalla 19 Febbraio 2015 - 12:16

Grazie Consu. Dovrei cercare piuttosto di pubblicare insalate così se ne mangio 4 insieme non faccio grandi danni 🙁

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speedy70 19 Febbraio 2015 - 14:43

Deliziosi con il latte di cocco… e quanto sono invitanti!!!!

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burroemalla 3 Marzo 2015 - 7:10

Vero.. il latte di cocco è un ingrediente troppo goloso 🙂

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Anonimo 2 Marzo 2015 - 9:19

Ciao…
Ho provato a fare questi dolci, ma negli ingredienti mancano le uova e lo yogurt, menzionati nel procedimento. Ho usato 2 uova e 1 vasetto da 125 di yogurt, ma l'impasto è venuto molto liquido. Forse dovresti rivedere la lista ingredienti?

sono venuti comunque buoni, mi ha sorpreso non sentire il cocco quasi per nulla.

grazie, ciao

Michela

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burroemalla 3 Marzo 2015 - 7:15

Mi dispiace tantissimo ma ultimamente ho grossi problemi con Blogger. Inserisco il post e poi d'improvviso mi sparisce tutto e devo riscrivere il post da capo. Con questa ricetta è stato così.. Mi ci ero finita l'anima a scrivere e poi d'improvviso si è cancellato tutto. Non ti dico quanto mi sono arrabbiata ma purtroppo ho dovuto rincominciare da capo, era molto tardi ed evidentemente ho sbagliato a trascrivere dai miei appunti. I dolcetti ti sono venuti liquidi perché lo yogurt si usa solo se si vuole usare in sostituzione a metà della dose del latte di cocco e non oltre al latte di cocco. Ora grazie a te me ne sono accorta ed ho corretto la ricetta. Grazie, mi sei stata preziosa e sono contenta che comunque i dolcetti siano venuti buoni. :-*

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