Lemon pound cake di Martha Stewart

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Due mesetti fa ho avuto la fortuna di partecipare al corso di fotografia della straordinaria Laura Adani e l’esperienza è stata impagabile. Oltre ad aver capito che tutto quello che avevo fatto fino a quel momento era sbagliato, ho scoperto che esistono persone con uno sviluppato senso artistico che è indispensabile per scattare un certo tipo di foto, quelle per intenderci con tanti oggetti che vanno disposti sullo sfondo appunto “in modo artistico” e non effetto fiera di beneficenza come i miei, ergo io non potrò mai scattare foto come quelle di Laura perché il senso artistico non si impara.
 Ci si nasce!
Ed io ovviamente non ci nacqui, quindi ok l’attenzione al bilanciamento del bianco, ok ai pannelli che aiutano le luci, ok alla modalità manuale mai usata prima, ma per quel che riguarda lo stile, quello che dovrei scoprire come mia via di fotografare, dovrà essere necessariamente uno stile zen, minimalista, perché già con due oggetti dietro io mi confondo e poi nonostante io ami guardare e riguardare le foto di Laura, cogliere i particolari uno per uno, le sfumature di colore, la mia strada è un’altra. Io amo poggiare l’occhio della macchina fotografica sul cibo, possibilmente senza neppure l’interferenza del piatto e una volta capito questo, tutto è diventato più facile. Continuerò a cercare ispirazione dalle foto dei tanti più bravi di me, continuerò a provare di tanto in tanto a mettere qualche oggetto sullo sfondo ma senza più rimpianti, senza rimorsi, perché la fotografia sta diventando per me un bellissimo hobby e non voglio inquinarla con idee preconcette o modelli non miei. E grazie a Laura Adani che mi ha permesso di capirlo!

 

Questo post è ispirato a lei anche perché al suo corso lei aveva preparato dei set meravigliosi, con tazze e tazzine, vasetti, posate e tovaglioli ed anche torte (vere). Alla fine del corso c’erano dei bambini che fortunatamente per me hanno gentilmente chiesto se le torte, dopo le foto, si potevano anche assaggiare e una di queste era proprio il lemon pound cake, portato dalla gentilissima Annarita del Bosco di Alici. Dopo aver mangiato la quarta fetta mi sono decisa a chiederle la ricetta che lei ha provveduto a spedirmi e che è questa qui.  L’ultimo giorno di scuola l’ho portata in classe e mi hanno rimandato a mala pena la teglia. E’ semplicemente eccezionale, il limone si sente il giusto, nonostante sia anche nella glassa e poi c’è lo sciroppo dentro che la rende morbidissima ed i limoni canditi, il profumo che è irresistibile e ora basta sennò nonostante le temperature infernali accendo il forno e la preparo di nuovo. Unica cosa: è moooolto calorica, tra sciroppo, glassa, zucchero contenuto nell’impasto è una vera bomba ma è anche trooooppo buona quindi chi se ne frega. Mangiata ogni tanto fa riconciliare col mondo quindi grazie mille mille mille ad Annarita da me, dalla mia famiglia ed anche da tutta la classe del cucciolo. Un’altra delle ricette da tatuarsi sul braccio!

 

Ingredienti per due teglie da plumcake e credetemi, non dimezzate le dosi. Ve ne pentireste
Per le torte:
225 g di burro a temperatura ambiente più quello che servirà per imburrare le teglie
490 g di farina 00 più quella che servirà per le teglie
3,5 g di sale (3/4 di cucchiaino)
2,5 g di bicarbonato di soda (1/2 cucchiaino)
La buccia di 2 limoni non trattati grattugiata
500 g di zucchero
6 uova
Un cucchiaio di estratto di vaniglia
230 g di panna acida (io ho messo lo yogurt intero)
Per le fette di limone candito e per lo sciroppo:
200 g di zucchero semolato
250 ml di acqua
Due limoni non trattati tagliati a fette sottili
Il succo di 3-4 limoni
Per la glassa:
250 g di zucchero a velo
4/6 cucchiai di succo di limone non trattato

 

 

Per cominciare preriscaldate il forno a 180°. Imburrate ed infarinate due teglie e mettete da parte.
In un contenitore setacciate la farina con il bicarbonato ed unitevi il sale e la buccia di limone.
Nella ciotola della planetaria o del mixer montate con le fruste il burro con lo zucchero per circa 5 minuti, fino ad ottenere un composto gonfio, aggiungete le uova una per volta mescolando sempre tra un’aggiunta e l’altra, l’estratto di vaniglia e quindi abbassate la velocità al minimo ed aggiungete la farina e lo yogurt alternandoli. A questo punto dividerete il composto in due e lo verserete nelle rispettive teglie. Battete un poco per far uscire eventuale aria ed infornate. Le torte andranno cotte per circa 55/65 minuti (a me sono cotte in 40 ma dipende tutto dal forno) Eventualmente proteggetele con carta alluminio se vedete che si scuriscono troppo.
Intanto in un tegamino mettete l’acqua e lo zucchero semolato per lo sciroppo. Fate bollire mescolando bene finché tutto lo zucchero non sarà sciolto, aggiungete le fette di limone e fate cuocere a fuoco medio/basso per 35 minuti. Alla fine togliete le fette di limone adagiandole con delicatezza su carta forno (non fatele sottilissime altrimenti tendono a rompersi). Prendete il succo di limone e mettetelo nel pentolino insieme allo sciroppo.
Praticate dei fori nella superficie delle torte che per il momento non sformerete, versatevi 3/4 dello sciroppo e poi fate raffreddare per due ore. A questo punto togliete le torte dagli stampi e spennellatele con lo sciroppo rimasto. Per la glassa di copertura mescolate lo zucchero a velo in una ciotola ed unitevi il succo di limone poco per volta. La glassa dovrà risultare coprente quindi densa ma liscia, non grumosa. Versatela e dimenticatevi delle torte per mezz’ora, se vi riesce, col profumo irresistibile che riempie la cucina. Prima di servire decorate con le fettine di limone candite.
Oltre a quella portata a scuola l’altra, a noi che siamo tre, è durata un giorno e con questo ho già detto tutto quello che c’era da dire.

 

 

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4 comments

edvige 14 Giugno 2014 - 18:32

Splendida ricetta e sèlendide foto bravissima. Ciaooo

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Tiziana Bontempi 15 Giugno 2014 - 6:50

Beh, direi che queste foto sono molto molto belle!
Ciao, Tiziana

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sandra pilacchi 15 Giugno 2014 - 19:27

quando vengo a trovarti me la fai…..prometti?

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MARI Z. 17 Giugno 2014 - 7:23

E si! Laura insegna…e le allieve imparano, si applicano, e i risultati si vedono! 🙂

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