E anche la prova schiacciata è superata!
Vi serviranno:
Primo impasto
140 g di licoli rinfrescato 3 volte
90 g di latte
100 g di zucchero
5 g di sale
250 g di farina 00
Secondo impasto
primo impasto
2 tuorli + un uovo intero
100 g di zucchero
50 g di olio
200 g di farina Manitoba
Terzo impasto
170 g di zucchero
50 g di burro
2 cucchiai di latte in polvere (che io non ho messo)
la buccia grattugiata di 1 arancia e di un limone
il succo di mezza arancia
40 cc di Cointreau
160 g di farina Manitoba
Per prima cosa ho provveduto a rinfrescare il licoli la prima volta verso le 14, la seconda verso le 21 e poi ho fatto riposare tutta la notte e la terza al mattino. Alle 13 ho preparato quindi il primo impasto con il licoli che quasi saltellava. L’ho sciolto ben bene nel latte intiepidito e poi vi ho aggiunto 70 g di farina e lo zucchero ed ho fatto riposare per una mezz’ora. Poi l’ho messo nell’impastatrice insieme alla farina restante ed ho lavorato per 5 minuti e solo alla fine ho unito il sale. Ho continuato a lavorare fino ad ottenere un bell’impasto liscio che poi ho messo a lievitare nel forno protetto da pellicola trasparente fino al raddoppio.
Alle 20 circa ho messo le uova e lo zucchero nell’impastatrice e con la frusta le ho montate leggermente. Ho poi aggiunto l’olio continuando a mescolare e poi ho sostituito la frusta con la frusta a K ed ho messo la farina. Dopo una mescolata svelta ho sostituito ancora con il gancio per impastare, ho unito il primo impasto ed ho lavorato a velocità bassa finché non ha incordato (una ventina di minuti).
Ho nuovamente messo in forno coperto di pellicola a riposare fino al mattino.
Il giorno seguente, verso le 9, ho fatto fondere il burro nel microonde, ho aggiunto il Cointreau, le scorze grattugiate degli agrumi, il succo della mezza arancia, ho messo il secondo impasto nella ciotola dell’impastatrice, ho aggiunto il burro con tutto il resto e per ultimo lo zucchero ed ho lavorato a bassa velocità finché non ha incordato alla perfezione. L’impasto dovrà risultare morbido ma elastico e superare la prova velo.
A questo punto si fa riposare per una mezz’ora e poi si pesano due panetti da 500 g ed uno da 250 g circa, si mettono nei tipici stampi di alluminio e si lasciano lievitare scoperti ma in un luogo tiepido ed al riparo da correnti. Io ero pronta ad infornare alle 17 circa.
Ho acceso il forno a 190° e quando ha raggiunto la temperatura ho messo un contenitore con dell’acqua sul fondo del forno per creare il vapore ed ho infornato le schiacciate. In mezz’ora erano cotte ma dopo una ventina di minuti ho abbassato la temperatura a 180°.
Le ho messe a raffreddare sopra una griglia perché non avendo usato gli stampi di carta sarebbe stato impossibile infilzarle come le colombe. Devo dire che si sono conservate ottimamente e, come la colomba, la terza che era stata “a riposo” per due settimane era ancora più buona della prima.
Sicuramente un’altra ricetta da mettere tra i must della tradizione!
Questa schiacciata va pari pari dalla Sandra per Panissimo di Maggio
5 comments
Per la schiacciata di Pasqua non è mai troppo tardi!!
Soprattutto poi se si tratta di questa tua schiacciata…:-OOOOOOO
Per me che sono lievitato/dipendente è sempre un piacere ammirare questi capolavori!!!
Io la farei pure a ferragosto…
Semplicemente meravigliosa!!
Grazie per averla condivisa :))))
Ti auguro una giornata bella!
E mi son dimenticata…
E' ovvio che la farò!!! :)))
Ma come si fa a resistere ad un primo piano così! è inutile scoppia subito la voglia di dare un gran morso e gustare tutta la morbidezza, il profumo d'arancio e quel gradevole retrogusto liquoroso… deliziosa! godo guardando, perchè io e i lievitati non siamo molto in sintonia! 😉
Ma come si fa a resistere a quelle manine che te la porgono? Eh, si, per la prima volta ho usato il cucciolo come modello.. Comunque la schiacciata è veramente buona..
mamma che foto! fuori tempo massimo a no, uno spettacolo!!!!