Schiacciata di Pasqua fuori tempo massimo

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Schiacciata di Pasqua fuori tempo massimo
 Lo so che sono fuori tempo massimo con la Schiacciata di Pasqua ma in realtà noi ce la mangiamo già da tre settimane. E’ solo che ancora non avevo avuto il tempo di scrivere il post tra eventi e contest. Mi sono resa conto solo da poco, ed in effetti non poteva essere altro che così visto che il mio contest ha visto la luce in Gennaio che cucinare, per una food blogger,  è la minima parte del lavoro. Si deve si cucinare ma anche scrivere, fotografare, confrontarsi con le altre con i vari contest, studiare tabelle su cosa cucinare, partecipare ad eventi enogastronomici.. Insomma, una bella mole di lavoro anche se chi ha un blog lo fa per passione e quindi “quasi” tutto si fa volentieri.  I grandi lievitati sono stati una bella sfida ma ora che mi sono cimentata con la colomba ho preso coraggio e quindi con l’occasione della Pasqua la sfida da vincere era la Schiacciata. In Toscana, soprattutto nelle zone tra Pisa e Livorno,  è una vera e propria tradizione. Come tutti i piatti toscani in genere, la ricetta è molto povera e le versioni sono innumerevoli. In pratica ognuno aveva la sua ricetta custodita gelosamente e le massaie facevano a gara a chi la faceva più buona perché ciò dava lustro all’intera famiglia. La lunga lievitazione veniva gestita collettivamente e a tutti toccava “badarla” in famiglia e poi si portavano le schiacciate alle fortunate che avevano il forno a legna e che permettevano di usarlo ed era tutto un corri corri per evitare che  la schiacciata di sedesse cioè che perdesse la lievitazione a causa dello sbalzo di temperatura. Tutte tradizioni perse nella maggior parte dei casi, così come tante altre cose. Solo ora che non c’è più mi rendo conto di quanto mia nonna si sia portata via con se,  quando sarebbe bastato solo un po’ più di tempo per ascoltarla. Ricordi di povertà, di miseria, di vite difficili ma anche di solidarietà, di amicizia, di paesini minuscoli che erano come famiglie allargate, dove se c’era bisogno si andava anche tutti a turno a coltivare il campo di un altro, dove si condividevano la fame ma anche il cibo quando c’era, le tradizioni, le credenze popolari e spesso la sera del sabato ci si ritrovava davanti ad un camino a raccontarsi le storie, quelle che facevano paura, mentre si sbucciavano le ballotte appena cotte e si beveva un bel bicchiere di vino rosso per buttarle giù al meglio. Questa ricetta non è di mia nonna. Lei era più brava negli arrosti ma purtroppo, non mangiando carne, non ho mai pensato di imparare da lei quest’arte pur difficile. La ricetta l’ho presa qua, nel blog di Nanocucina, senza preoccuparmi troppo della paternità regionale della sua ricetta ma seguendo più che altro il fatto che volevo una ricetta che comportasse l’uso del lievito madre e devo dire che questa ha fatto abbondantemente il suo dovere. Essendo questa una schiacciata che si può mangiare anche con i salumi ed i formaggi, il quantitativo di zucchero è minimo ma casa mia è una casa dove nel caffè se ne mettono almeno tre cucchiaini e per mangiare il formaggio si preferisce usare il pane, quindi ho aumentato decisamente il quantitativo.

 E anche la prova schiacciata è superata!

Schiacciata di Pasqua fuori tempo massimo

 

Vi serviranno:

Primo impasto
140 g di licoli rinfrescato 3 volte
90 g di latte
100 g di zucchero
5 g di sale
250 g di farina 00

Secondo impasto
primo impasto
2 tuorli + un uovo intero
100 g di zucchero
50 g di olio
200 g di farina Manitoba

Terzo impasto
170 g di zucchero
50 g di burro
2 cucchiai di latte in polvere (che io non ho messo)
la buccia grattugiata di 1 arancia e di un limone
il succo di mezza arancia
40 cc di Cointreau
160 g di farina Manitoba

Schiacciata di Pasqua fuori tempo massimo

Schiacciata di Pasqua fuori tempo massimo

Per prima cosa ho provveduto a rinfrescare il licoli la prima volta verso le 14, la seconda verso le 21 e poi ho fatto riposare tutta la notte e la terza al mattino. Alle 13 ho preparato quindi il primo impasto con il licoli che quasi saltellava. L’ho sciolto ben bene nel latte intiepidito e poi vi ho aggiunto 70 g di farina e lo zucchero ed ho fatto riposare per una mezz’ora. Poi l’ho messo nell’impastatrice insieme alla farina restante ed ho lavorato per 5 minuti e solo alla fine ho unito il sale. Ho continuato a lavorare fino ad ottenere un bell’impasto liscio che poi ho messo a lievitare nel forno protetto da pellicola trasparente fino al raddoppio.
Alle 20 circa ho messo le uova e lo zucchero nell’impastatrice e con la frusta le ho montate leggermente. Ho poi aggiunto l’olio continuando a mescolare e poi ho sostituito la frusta con la frusta a K ed ho messo la farina. Dopo una mescolata svelta ho sostituito ancora con il gancio per impastare, ho unito il primo impasto ed ho lavorato a velocità bassa finché non ha incordato (una ventina di minuti).

Schiacciata di Pasqua fuori tempo massimo

Ho nuovamente messo in forno coperto di pellicola a riposare fino al mattino.
Il giorno seguente, verso le 9, ho fatto fondere il burro nel microonde, ho aggiunto il Cointreau, le scorze grattugiate degli agrumi, il succo della mezza arancia, ho messo il secondo impasto nella ciotola dell’impastatrice, ho aggiunto il burro con tutto il resto e per ultimo lo zucchero ed ho lavorato a bassa velocità finché non ha incordato alla perfezione. L’impasto dovrà risultare morbido ma elastico e superare la prova velo.
A questo punto si fa riposare per una mezz’ora e poi si pesano due panetti da 500 g ed uno da 250 g circa, si mettono nei tipici stampi di alluminio e si lasciano lievitare scoperti ma in un luogo tiepido ed al riparo da correnti. Io ero pronta ad infornare alle 17 circa.
Ho acceso il forno a 190° e quando ha raggiunto la temperatura ho messo un contenitore con dell’acqua sul fondo del forno per creare il vapore ed ho infornato le schiacciate. In mezz’ora erano cotte ma dopo una ventina di minuti ho abbassato la temperatura a 180°.
Le ho messe a raffreddare sopra una griglia perché non avendo usato gli stampi di carta sarebbe stato impossibile infilzarle come le colombe. Devo dire che si sono conservate ottimamente e, come la colomba, la terza che era stata “a riposo” per due settimane era ancora più buona della prima.
Sicuramente un’altra ricetta da mettere tra i must della tradizione!

Schiacciata di Pasqua fuori tempo massimo

Questa schiacciata va pari pari dalla Sandra  per  Panissimo di Maggio

 

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5 comments

Maria Teresa 13 Maggio 2014 - 8:49

Per la schiacciata di Pasqua non è mai troppo tardi!!
Soprattutto poi se si tratta di questa tua schiacciata…:-OOOOOOO

Per me che sono lievitato/dipendente è sempre un piacere ammirare questi capolavori!!!
Io la farei pure a ferragosto…

Semplicemente meravigliosa!!
Grazie per averla condivisa :))))

Ti auguro una giornata bella!

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Maria Teresa 13 Maggio 2014 - 11:13

E mi son dimenticata…

E' ovvio che la farò!!! :)))

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MARI Z. 13 Maggio 2014 - 12:33

Ma come si fa a resistere ad un primo piano così! è inutile scoppia subito la voglia di dare un gran morso e gustare tutta la morbidezza, il profumo d'arancio e quel gradevole retrogusto liquoroso… deliziosa! godo guardando, perchè io e i lievitati non siamo molto in sintonia! 😉

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burroemalla 13 Maggio 2014 - 17:18

Ma come si fa a resistere a quelle manine che te la porgono? Eh, si, per la prima volta ho usato il cucciolo come modello.. Comunque la schiacciata è veramente buona..

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sandra pilacchi 14 Maggio 2014 - 12:04

mamma che foto! fuori tempo massimo a no, uno spettacolo!!!!

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