Dal libro Gli sdraiati di Michele Serra:
“Eri sdraiato sul divano, dentro un accrocco spiegazzato di cuscini e briciole. Annoto con zelo scientifico, e nessun ricamo letterario. Sopra la pancia tenevi appoggiato il computer acceso. Con la mano destra digitavi qualcosa sullo smartphone. La sinistra, semi-inerte, reggeva con due dita, per un lembo, un lacero testo di chimica, a evitare che sprofondasse per sempre nella tenebrosa intercapedine tra lo schienale e i cuscini, laddove una volta ritrovai anche un würstel crudo, uno dei tuoi alimenti prediletti. La televisione era accesa, a volume altissimo, su una serie americana nella quale due fratelli obesi, con un lessico rudimentale, spiegavano come si bonifica una villetta dai ratti. Alle orecchie tenevi le cuffiette, collegate all’iPod occultato in qualche anfratto: è possibile, dunque, che tu stessi anche ascoltando musica. Non essendo quadrumane, non eri in grado di utilizzare i piedi per altre connessioni; ma si capiva che le tue enormi estremità, abbandonate sul bracciolo, erano un evidente banco di prova per un tuo coetaneo californiano che troverà il modo di trasformare i tuoi alluci in antenne, diventando lui miliardario in poche settimane e tu uno dei suoi milioni di cavie solventi”… “Devo essere rimasto a guardarti un minuto buono. Cercando un capo e una coda in quel groviglio iperconnesso. A un certo punto ti sei accorto della mia presenza. Non ti sei voltato, hai mantenuto occhi e orecchie sui tuoi terminali e hai continuato a digitare. Ma hai sentito il bisogno di dirmi qualcosa, o meglio di biascicarmelo perché non potevi o non volevi sollevare più dello stretto indispensabile la mandibola accasciata sul petto. E di questo qualcosa ti sono stato grato: primo perché mi hai rivolto la parola, secondo perché hai diradato almeno per qualche giorno i miei presagi sull’inarrestabile degrado dell’umanità. Mi hai detto: “E’ l’evoluzione delle specie”. Penso che tu avessi ragione. Di quale specie, però, al momento attuale ancora non abbiamo contezza.”
Per mio figlio Edoardo, non ancora ai livelli del figlio di Serra ma certamente sulla buona strada!
Per una torta del genere, oggi proposta da Re-cake per il mese di Aprile, però anche gli sdraiati riescono ad alzarsi brevemente dal divano, questo posso garantirlo e anche se certamente questa non è la tipica torta “da colazione” leggera e quasi zero calorie, merita decisamente anche un’oretta di corsa pur di non rinunciare al piacere di una fetta!
- Per la torta:
- 300 g di farina (io di farro)
- 2 cucchiaini di lievito per dolci
- 2 cucchiaini di cannella
- 1/2 cucchiaino di noce moscata in polvere
- 1 cucchiaino di zenzero in polvere
- 180 g di zucchero semolato
- 180 g di zucchero di canna
- 160 g di olio di semi (io mais)
- 150 g di purea di ananas
- 4 uova
- 200 g di carote grattugiate (io tritate fini nel Bimby)
- 5 g di zenzero grattugiato
- 100 g di noci sgusciate e tostate brevemente in padella o in forno
- Per il frosting:
- 450 g di mascarpone
- 250 g di burro non salato a temperatura ambiente
- 500 g di zucchero a velo
- 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- 100 g di sciroppo d’acero
- Preriscaldate il forno a 180°.
- Mettete farina, lievito, sale, cannella, noce moscata e zenzero in una ciotola.
- Frullate le fette di ananas fino ad avere una sorta di cremina e mettete anche questa da parte.
- Nella ciotola dell’impastatrice frullate gli zuccheri con la cremina di ananas e l’olio finché non gli ingredienti non si saranno ben amalgamati.
- Aggiungete le uova una per volta continuando a mescolare, quindi la farina setacciata con le spezie.
- Incorporate l’estratto di vaniglia, le carote fatte sgocciolare fino a quel momento e lo zenzero fresco.
- Unite le noci spezzettate grossolanamente.
- Imburrate una tortiera alta più oppure due tortiere uguali (io una alta da 20), versatevi il composto e cuocete per 50/60 minuti (a me ce n’è voluto anche qualcuno di più)
- Non toccate la torta anche se già il profumo vi attira tentatore finché non sarà completamente freddata.
- Intanto, per distrarvi, buttatevi nella preparazione del frosting:
- Nella ciotola dell’impastatrice mischiate tutti gli ingredienti del frosting e fate andare per qualche minuti ma occhio al mascarpone altrimenti si trasformerà in burro. Mettete a raffreddare in frigo dopo aver assaggiato (io un cucchiaio intero tanto era buono) e se ci riuscite, lasciate in frigo almeno una mezz’ora.
- Ora resta solo da procedere con l’assemblaggio:
- Tagliate la torta in 3 se ne avete infornata una sola oppure usate le due torte eventualmente tagliate a loro volta in due ma io non mi arrischierei, farcite di frosting tra uno strato e l’altro e poi ricoprite tutta la torta con metà del frosting rimasto e mettete in frigo per 30-45 minuti. Ricoprite nuovamente con il frosting rimasto, decorate a piacere e tenere in frigo almeno per un’ora prima di servirla.
English version:
For the cake:
300 g flour (for me spelt flour)
2 teaspoons of baking powder
a pinch of salt
2 teaspoon of ground cinnamon
1/2 teaspoon of ground nutmeg
1 teaspoon of ground ginger
180 g caster sugar
180 g brown sugar
160 g seed oil (corn for me)
150 g of blended pineapple
4 eggs
A teaspoon of valilla extract
200 g grated peeled carrots
5 g fresh grated ginger
100 g peeled walnuts
For the frosting:
450 g mascarpone cheese or Philadelphia
250 g unsalted butter
500 g icing sugar
a teaspoon vanilla extract
a teaspoon ground cinnamon
100 g maple syrup
Preheat oven at 180°.
Put flour, baking powder, salt, cinammon, nutmeg and ginger in a bowl. Blend the pineapple sliced till you will get a sort of cream and put it aside. In the electric mixer bowl whisk sugars with the pineapple cream until all will be smooth. Add the eggs one at time, still whisking, then sift in the flour with the spices. Add the vanilla extract, the carrots and fresh ginger then the walnuts. Grease a baking pan of 20 or two baking pans (if you want to have more layers) then divide batter among them and cook for 50/60 minutes (for a single baking pan it took 60) then don’t you dare to touch it until it’s completely cold. Meanwhile, to distract yourself from the smell, prepare the frosting: In the electric mixer bowl mix all the ingredients and whisk at medium speed for few minutes otherwise, if you are using mascarpone, you will transform it in butter . Put the frosting in the fridge and leave it there at least for an hour. Now the only thing left is to assemble the cake. Cut it in 3 if you have only one cake or each cake in two if you have use two baking pans, stuff each layer with the frosting then divide the frosting left in two. With one of the halves cover completely the cake then put it in the fridge for 30 minutes. Cover again all the cake with the last frosting left and leave it in the fridge at least an hour before serving.
18 comments
Leggendo la tua introduzione mi ci sono troppo rispecchiata, ma è vero, per una torta del genere mi alzerei più che volentieri dal divano!! Un bacio,
Chiara
Beata te che fai parte della generazione degli sdraiati anche se mi sa che tu, a differenza di mio figlio, sdraiata ci stai pochino. Ne fai talmente tante.. La mia torta, come del resto dicevo ad Elisabetta, non ha niente a che spartire con la tua che era perfetta ma era tanto buona purtroppo e l’aspetto non mi ha impedito di farmene fuori un bel po’. Un bacione Chiara ❤️
Finalmente vedo la tua versione di questa torta strabuona. Ottima l’idea di utilizzare la farina di farro con le carote ci starà benissimo. E poi è sempre un piacere leggere i tuoi incipit, mi stai dando spunti interessanti per buone letture.
Un abbraccio
Beh, la tua era molto più bella ma il sapore c’era tutto. Gli sdraiati è diventato il nostro libro di famiglia. Lo ho letto a tavola ai miei due orsi ed abbiamo riso come non mai..Se ti capita leggilo anche se tu come generazione faresti più parte degli sdraiati che di chi li osserva sgomento
Mal comune, mezzo guadio? Forse solo per il miliardario! 😉
Un’oretta di corsa??? be’ sono pronta a pagarne le conseguenze!
Se devo essere proprio proprio onesta, mi sa che avrei dovuto correre per ben più di un’oretta, magari anche 3 o 4 ma non rimpiango nulla. Se si pecca bisogna farlo con orgoglio
Già! credo anch’io che un bel balzo giù dal divano lo farebbe chiunque davanti a tutta questa abbondante goduria: si tralascerebbero tutte le diavolerie informatiche per tornare volentieri a più rudimentali strumenti: la forchetta!
La torta è la torta…nulla e nessuno può sostituire l’estasi del primo boccone! 😛
Bellissima e …che delizia !! 🙂
Si ma più che altro dopo averla mangiata bisognerebbe farne un centinaio di balzi per poterla metabolizzare senza pagarne le conseguenze. Però mari devo dire che è buona davvero, tanto tanto e che merita dimenticarsi iPad, iPhone e altri ammennicoli in favore, come dici tu, della cara vecchia forchetta
Gaia, mia figlia Federica, la più grande, è molto simile a tuo figlio (quindi ancora non patologicamente attaccata a tutte le connessioni possibili) e io la prendo in giro perchè fa i compiti (?) e poi si sdraia sul suo letto, Poppea Style, di traverso, con cuffiette, telefonino dal quale escono musica o video e un libro in mano…. In qualche modo vedremo di farli conoscere a Torino, dovremmo solo fargli scambiare i dati telematici…. Lo sai che io questo mese non ho fatto la recake? Sei geniale con il farro e le carote! Un bacsione gioia!!
Eh ma mio figlio Edoardo si sta rapidamente mettendo in pari. Già col fatto che è discografico, a scuola invece di libri e quaderni usa l’iPad, poi il pomeriggio fa lezione (sempre su quello), se vuole leggere un libro ce l’ha lì sopra, un po’ di sana chat, un po’ di musica e la giornata è andata. Dai Patty, li dobbiamo per forza far conoscere a Torino, anche solo via Skype magari ? Io e te invece faremo come l’umanità vecchio stampo: baci e abbracci dal vero! Guarda, se hai saltato il Re-cake ti sei risparmiata due o tre kg ma quant’era buona.
Un abbraccio e a tra meno di un mese ormai ❤️
Gaia mia bella Gaia!
Un’incantevole torta corredata da un’elegantissima alzata che ne mette in risalto l’assoluta bellezza!
Quel cream cheese frosting è pazzesco!! (io dove vedo cheese non capisco più nulla, le papille gustative annientano il mio cervello!)
Direi che no, questa non è proprio una torta da colazione, ma come hai detto tu una fetta val bene un’ora di corsa! :-DDDD
E le foto???
Bellissime come sempre!
Così come bellissima l’intro che hai scelto per questo post!
Ti abbraccio stritolosamente dolcezza! :-*
E a presto…
Scusa per il ritardo nella risposta ma non potevo più rispondere ai messaggi, chissà perché ed altrettanto chissà perché ora posso farlo di nuovo. Che dire di questa torta? Nulla. Bisogna solo mangiarla perché è proprio proprio proprio buona ma ora vado avanti ad insalata per smaltirla (bugia.. ieri al corso di Persegani avrò mangiato 6 etti di pasta ripiena ?) comunque tu sei sempre troppo gentile tesoro mio e quindi ti abbraccio ancora più stritolosamente in attesa di farlo di persona (continuo a sperare io) ❤️
Bellissimo post Gaia!
Le mie bimbe sono ancora piccole ma immagino attraverseranno quella fase come tutti gli adolescenti passati e futuri seppur con forme e strumenti diversi.
Grazie di cuore per aver giocato con noi e per la tua splendida Carrot Cake.
Ileana
Mi sa che ormai tocchi a tutti di questi tempi e in futuro sarà anche peggio Ileana. Grazie a voi piuttosto per la fantasia e il tempo che mettete nel fornirci occasioni di gioco/scambio
e invece cara la mia Gaia il mio è oltre quel livello!
che bello il libro di Serra, mi ci sono proprio ritrovata!
e poi, ma perchè io e te si sta troppo lontante? come faccio io a guardare certe torte e non aver voglia di venire a cena da te?
sei proprio bravissima tesorino mio!
Sandra
Magari si stesse vicine Sandrina. Sarebbe bellissimo e chissà che danni combineremmo..
Ciao!
Partecipo anche io per la prima volta a re-cake 2.0;
la tua versione con il cioccolato è favolosa complimenti
Alla prossima
Lisa
Grazie Lisa. E’ stata una bella botta di calorie ma ne valeva la pena davvero!