Le onion bhaji cotte al forno fanno parte della grande famiglia dei chaat (snacks), al pari dei samosa, dei papadums, dei momos, dei tikki (vedi la mia ricetta dei aloo palak tikki qui) e di altri mille straordinari spuntini che in India si vendono all’angolo di ogni strada. In India si sgranocchia qualcosa ad ogni ora del giorno e della notte ma a differenza di quello che succede molto spesso nei paesi occidentali, quello che si mangia non è confezionato industrialmente ma fresco e molto spesso appena cotto. Della cucina indiana tutti ormai conoscono il pollo Tikka Masala, il metodo di cottura Tandoori, il chapati e il naan ma quanti conoscono i chaat? Originari pare dell’Uttar Pradesh, sono ormai parte integrante della tradizione culinaria dell’intero continente indiano e un universo intero per noi da scoprire. Caldi, freddi, salati, dolci, piccanti, comodi per le loro dimensioni “da morso”, disponibili ad ogni ora e in ogni luogo, c’è sempre una buona scusa per gustarsi un chaat veloce. I venditori ambulanti di chaat si piazzano strategicamente vicino agli uffici, le stazioni dei treni, le scuole e i mercati con i loro banchetti e sembra che ce ne siano addirittura 300.000 nella sola Delhi.
Il cibo di strada è una parte fondamentale della cultura indiana e ogni area ha le sue specialità : a nord paratha, Rajma, kadhi. A sud, idli, pongal, biryani, adai, paniyaram. Ad est momos, jhaal-muri, puchka, alu chaat. Ad ovest Vada Pav, cutting chai, Bhel puri, pav bhaji e questo solo per nominarne alcuni. Di solito sono composti da una base croccante che permette di portarli alla bocca senza sporcarsi troppo le mani, un ripieno vegetale, una salsa e poi l’onnipresente Chaat Masala, una miscela di spezie composta da peperoncino, polvere di mango, sale nero, assafetida, pepe nero e semi di cumino. Come l’umami è il sesto gusto dei giapponesi, quello indiano è chiamato chatpata ed è una combinazione di salato, dolce, aspro e piccante che è la caratteristica prima dei chaat. Quando sono stata in India in viaggio di nozze ho assaggiato molti chaat straordinari ma purtroppo non mi ricordo più i nomi. Le onion bhaji sono un ricordo di ciò che mangiavo a Londra dove, India a parte, si trovano i migliori ristoranti indiani al mondo. Vi lascio con la ricetta che costituirà parte del nostro pranzo di Pasqua perchè noi siamo etnici nel cuore 😊
Buone feste
Ingredients
- Un pezzetto di ginger di circa 2 cm tagliato a fettine
- 2 cucchiaini di semi di cumino
- sale
- 800 g di cipolle bianche pulite e tagliate a metà e poi a fette in modo da ottenere mezzelune di mezzo cm circa
- 4 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
- 180 g di buona farina di ceci
- 30 g di prezzemolo lavato e tagliato grossolanamente
- 1/2 cucchiaino di peperoncino in polvere
- 1 cucchiaino di coriandolo in polvere
- 1/2 cucchiaino di curcuma in polvere
- 1 cucchiaino di succo di limone
- Sale
Instructions
Preriscaldate il forno a 180°.
Usando un mortaio oppure un mixer, riducete in pasta il ginger con i semi di cumino ed il sale.
In una padella capiente mettete l'olio e quando sarà caldo unitevi le cipolle e cuocetele girandole di tanto in tanto per circa 15 minuti o comunque finché non diventeranno trasparenti.
Trasferite le cipolle in una ciotola ed aggiungetevi il peperoncino, la pasta di ginger, il coriandolo, la curcuma, la farina di ceci setacciata con un colino, il prezzemolo, il succo di limone e 1/2 cucchiaino di sale.
Mescolate bene e poi unite un cucchiaino per volta di acqua (per un massimo di 30 ml). Quello che dovete ottenere è un composto morbido ma che tenga la forma una volta in forno. Attenzione, non deve essere della consistenza di una polpetta perchè dovrà essere colato sulla teglia con un cucchiaio.
Foderate una teglia con carta forno e quindi versatevi l'impasto a cucchiaiate cercando di dare a tutte le onion bhaji più o meno la stessa forma.
Infornate e cuocete per circa 25 minuti, fino a quando non saranno dorate e servite subito.
Notes
Per prima cosa le spezie: la cucina indiana ne utilizza veramente tante ma per la maggior parte dei casi per iniziare a cucinare indiano vi basterà avere peperoncino, curcuma in polvere, cumino in polvere e in semi e coriandolo in polvere, che si possono acquistare tranquillamente in qualsiasi supermercato. Il ginger è veramente essenziale ma anche questo lo troverete ovunque e potrete usarlo anche per tisane e minestre. L'olio che si usa di solito è di semi ma io trovo che le spezie siano comunque così forti da permettere di usare dell'olio extra vergine senza che si noti la differenza. Il coriandolo è usato praticamente in tutti i piatti indiani ma a parte il fatto che qua da noi fresco non si trova, in casa nostra non ci piace il suo retrogusto di cimice quindi io lo sostituisco con il prezzemolo fresco. Ultimo punto: la farina di ceci. In India si usa la gram flour che però è diversa di sapore dalla nostra farina di ceci che è un poco più amara. L'unica farina che ho trovato che le assomiglia molto di sapore è quella del Molino Chiavazza, quella con il sacchetto rosso e blu. Probabilmente ci saranno altre farine altrettanto dolci ma tra quelle che io trovo qua in Toscana questa è quella più adatta.
Credits: Meera Sodha
2 comments
sarei curiosissima di assaggiare queste frittelline – se così posso chiamarle, dato che poi sono tutt’altro che fritte e questo me le fa apprezzare ancora di più! io ad esempio uso molto coriandolo e ginger, moderatamente la curcuma ma evito il cumino perchè proprio non mi piace… o forse devo solo imparare a bilanciarlo bene insieme alle altre spezie. comunque cumino o no mi piacerebbe provare questa tua ricetta, adoro cipolle e farina di ceci – e anche io uso la tua stessa marca!
un abbraccio cara e grazie per condividere spesso ricette etniche particolari di cui altrimenti non verrei mai a conoscenza 😉
Io forse esagero anche un po’ perché probailmente posto più ricette etniche che italiane ma del resto sennò una cosa lo apre a fare un blog se non per postare le ricette che preferisce? Non sei la sola che non ama il cumino. Mia madre per esempio dice che secondo lei il cumino odora di ascella 😊 però poi le cose che preparo, cumino o no, se le mangia eccome. Se la ricetta ti piace comunque puoi ometterlo tranquillamente tanto vengono buone lo stesso.
Un abbraccio grande ❤️