Viennese chocolate sablés di Pierre Hermé

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Il mio amore per la pasticceria francese è nato tardi, durante i miei ripetuti viaggi in Costa Azzurra. Per lunghi anni ero stata abituata alla falsa pasticceria francese, quella che si trova al di là della Manica per intenderci, dove tutte le creme hanno lo stesso sapore di burro, i croissants trasudano grasso e i dolci hanno un aspetto magnifico ma un sapore decisamente stucchevole a meno che non si disponga di un portafogli ad organino e si possano spendere sterline e sterline nel reparto Food di Harrods o nelle deliziose patisseries e io non ce l’avevo di certo. Per questo il mio approccio, in Francia è stato decisamente lento e prudente, certa che una volta affondati i denti in quelle creazioni sontuose, il palato avrebbe gridato vendetta. Così non è stato! Ricordo ancora l’adolescente scontroso a Parigi, anni 3 e una fame insaziabile che veniva stuzzicata impietosamente dall’assortimento di paste in mostra in ogni singola boulangerie. Le sue grida crescevano in maniera esponenziale ad ogni boulangerie superata senza fermarci, con gli sguardi dei passanti che mi fissavano chiedendosi perché non volessi sfamare il pargoletto che con tanta evidenza esprimeva la sua fame. Allo scuotere della testa dell’ennesimo francese capitolai e trascinai l’adolescente allora treenne all’interno del primo esercizio commerciale che mi si parava davanti e gli chiesi di scegliere che cosa volesse mangiare. E lui scelse e qui entra in gioco la genetica perché mica si è figli di una foodblogger per caso no? Infatti, tra tutto quel ben di dio esposto, macarons, eclair, croissants, paris-brest, mille-feuille, madeleines, pain au chocolat, scelse la colazione “versione torta di matrimonio”, la più bella e colorata che si mostrava dietro il vetro, una superba crostata con uno strato sottile e croccante di pâte sucrée che sorreggeva un alquanto improbabile quantità di chantilly e fragole tanto belle e lucide che parevano di plastica. “Ma Edoardo, le fragole a novembre?” “Sei tu mi hai detto di scegliere e io l’ho fatto” Ci consegnarono un bellissimo pacchettino trasparente che pesava almeno 3 etti, confezionato con un bel nastro rosso ed uscimmo dalla boulangerie. L’adolescente treenne finalmente soddisfatto fu fatto sedere su una panchina, gli aprii la confezione e scuotendo la testa, gli misi un pezzetto di crostata in mano avvertendolo che probabilmente il sapore non sarebbe stato all’altezza dell’aspetto. Lui si mise zitto zitto a masticare e poi ne chiese un altro pezzetto. “Allora? Com’è?” ma lui non parlava e continuava a mangiare. Ora, devo dire per correttezza che il treenne non era ancora l’estimatore culinario che sarebbe poi diventato crescendo e per lui ai tempi, la crostata fatta in casa o quella confezionata del supermercato, erano ugualmente “buonissimissime” quindi non potevo fidarmi ciecamente del suo gusto. Decisi pertanto di assaggiare un pezzettino della crostata incriminata incorrendo ovviamente in urli e lamenti perché “gliela finivo tutta” e mentre quell’unico morso mi si scioglieva in bocca, si aprirono le porte del paradiso. La pâte sucrée croccante contrastava divinamente con la Crème Chantilly, completamente diversa dalla nostra panna ma di una consistenza e sapore straordinari e poi arrivava la fragola, dolce ed asprigna al tempo stesso che sgrassava la Chantilly e al tempo stesso la esaltava straordinariamente. Inutile dire che quella fetta di crostata ce la litigammo e alla fine, per riportare la pace in famiglia fu necessario tornare alla boulangerie per acquistare un’altra. Da quel momento però diventai più propositiva e quando vedevo qualcosa che stimolava la mia vista, decidevo di far seguire anche un assaggio ed è così che ho scoperto un mondo, la pasticceria francese appunto, che non finisce mai di sorprendermi e di conquistarmi. Con questo non voglio certamente rinnegare le mie origini ma così come ho sempre amato sperimentare l’etnico nel salato, ho deciso di buttarmi anche sul dolce incominciando proprio dalla Francia. Per iniziare ho scelto questi biscotti che sono una creazione del famoso pasticcere Pierre Hermé, un’assoluta garanzia di successo ed il risultato è stato strepitoso. La consistenza di questi dolcetti è molto particolare, friabilissima, sabbiosa come dice il nome stesso ed il contrasto con il cioccolato ne fa dei biscotti veramente unici. Assolutamente da provare!

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Viennese chocolate sablés di Pierre Hermé
Cuisine: French
Author: Silvia
Prep time:
Cook time:
Total time:
Serves: 25
Ingredients
  • 30 g buon cacao in polvere
  • 260 g di farina 00
  • 1 cucchiaino scarso di sale marino
  • 250 g di burro all’82 % di grassi a temperatura ambiente tagliato a dadini
  • 100 g di zucchero a velo setacciato
  • 3 cucchiai di albumi
  • 250 g di cioccolato bianco
  • 250 g di cioccolato fondente
  • Granella di nocciole
  • Fleur de sal
Instructions
  1. Preriscaldate il forno a 180° ventilato e rivestite due teglie con carta forno.
  2. Preparate una sac a poche con la bocchetta a stella.
  3. In una ciotola capiente mescolate il cacao e la farina setacciati.
  4. Mettete il burro, che deve essere assolutamente morbido, nella vasca della planetaria e con la frusta montatelo finchè non sarà gonfio e spumoso.
  5. Aggiungete lo zucchero ed il sale e montate ancora, quindi i tre cucchiai di albume che avrete sbattuto con un una forchetta quanto basta per slegarlo.
  6. Mescolate bene.
  7. Unite ora il cacao/farina e mescolate finchè non sarà assorbito dall’impasto ma cercate di lavorarlo meno possibile altrimenti perderete la straordinaria consistenza sabbiosa tipica di questa preparazione.
  8. Riempite la sac a poche con il composto e formate delle W sulle teglie rivestite di carta forno. Io ho fatto la S della mia iniziale ?
  9. Cuocete i biscotti per 10 minuti massimo scambiando le teglie di posizione se le avete inserite contemporaneamente.
  10. Spolverizzate leggermente con il fleur de sal e fate freddare su di una griglia avendo cura di trasferire i biscotti usando una spatola di metallo perché sono molto friabili.
  11. Una volta freddi immergete la metà di ogni biscotto nel cioccolato fuso e poi cospargeteli di granella.
  12. Aspettate che il cioccolato si sia indurito quindi servite.

 

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English version

ingredients:

30 g good quality cocoa powder

260 g all purpose flour

250 g butter (82% fat) at room temperature

100 g icing sugar

3 tablespoons egg white

250 g white chocolate

250 dark chocolate

Chopped hazelnuts

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Preheat the oven at 180° and prepare two baking trays covered with parchment paper. Fit a sac a poche with a star tip. In a bowl mix the cocoa powder with the flour, both sifted. In the standing mixer bowl put the softened butter and whisk it until it will be light and fluffy. Remember, the butter must be very soft. Add the sugar and salt, whisk well, then stir in the egg whites. Now it’s time to incorporate the flour/cocoa. Mix but do not overwork otherwise you will loose the extraordinary sandy texture of these chocolate sables. Spoon the cookies misture inside the sac a poche and pipe the dough into W shaped cookies (I have made an S for my name) on the baking tray and cook for 10 minutes, sprinkle with flour de sal then, using a metal spatula, transfer to a spider rack and let them cool. Once cold, dip in the different chocolates, melted and sprinkle with chopped hazelnuts.

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17 comments

betulla 7 Gennaio 2016 - 11:27

Le tue viennesi sono bellissime…così come è molto bello leggere la storia di una scoperta tardiva,ma ragionata e pensata. Insomma, ogni tanto mi sembra di essere circondata da tuttologi: ammettere di essere “sulla via della sperimentazione” con la pasticceria francese è liberatorio, saggio e sensibile! Ce l’hai il librone di C.Felder? quello fuxia e gigantesco? Consigliatissimo per proseguire la tua esplorazione…Un bacione…e buon 2016!

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burroemalla 7 Gennaio 2016 - 21:20

Per ora ho acquistato Pfeiffer e Hermé ma Felder seguirà a breve. Il mio approccio è da profana come è giusto che sia ma ti giuro che, come sempre mi succede quando mi prendono le fisse, la pasticceria francese me la sogno anche la notte e faccio tardi, la sera, a leggermi procedimenti complicati che però mi fanno sognare. Mi sono data tempi lunghi e sperimentazioni “base” prima di osare cimentarmi in qualcosa di più complicato e questo ben si concilia con l’esigenza di smaltire i grassi in eccesso delle feste ? ma tra una zuppa e un piatto di verdure qualche raffinatezza francese qua e là ce la metterò.
Un abbraccio Betulla cara. Ti leggo sempre tanto volentieri ❤️

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Andreea 7 Gennaio 2016 - 12:17

Ottimi direi, hanno un aspetto molto invitante e sono buoni in ogni momento della giornata, come in ogni occasione ! Felice e sereno nuovo anno a te e alla tua famiglia !

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burroemalla 7 Gennaio 2016 - 21:23

Eh sì, sono buoni davvero Andreea anche se vanno mangiati con moderazione con tutti i grassi che hanno. Peccato che sia sempre così con le cose buone ?
Buon anno anche a te ??

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zia Consu 7 Gennaio 2016 - 21:33

Buon sangue non mente e direi che è stato un bene aver ascoltato quel bizzoso treenne o oggi (forse) non avremmo il piacere di gustare con gli occhi questi piccoli capolavori 🙂 Complimenti Silvia e felice serata <3

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burroemalla 7 Gennaio 2016 - 21:40

Vero Consu però se non avessi azzannato quella meraviglia di crostata ora sarei anche qualche kg meno ? Va beh, misero prezzo da pagare per una passione..
Un bacione e buona serata anche a te ?

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Lilli nel paese delle stoviglie 8 Gennaio 2016 - 14:31

mamma mia non dovevo vedere questi biscotti, son proprio quel genere di cosa per cui potrei fare una strage mangiandoli tutti, sempre amati, squisiti e le foto rendono benissimo l’idea di quanto sian buoni, brava!!!

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burroemalla 11 Gennaio 2016 - 16:12

Ma grazie di cuore Lilli. Giuro che mi dedicherò presto a qualcos’altro perché così non si può andare avanti ?

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Patti 8 Gennaio 2016 - 16:09

Ma che spettacolo è sto biscottino? Lo guardo e lo vedo sciogliersi nelle foto… una delizia fuori dall’ordinario. Io un libro di Hermé, ma ogni tanto mi blocco proprio per la difficoltà dei procedimenti… ricordiamoci che sono donna paziente ma alquanto imprecisa. Ti bascio gioia forte fortissimo! Un basciotto al liceale ex treenne croutonnier!

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burroemalla 11 Gennaio 2016 - 16:17

Anch’io sono alquanto imprecisa, invecchiando poi va sempre peggio, ma mi faccio tutta una serie di pizzini e seguo quelli ? Hermé è diventato il mio sogno erotico ormai. Dai, riprendi in mano il tuo libro così non sarò sola con la mia fissazione ?
Un abbraccio e un bacio anche dal liceale ex treenne croutonnier ❤️
p.s. Ci dobbiamo sentire un giorno io e te perché mi devo chiarire alcuni punti dello strano mondo del liceo Classico ?

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Emmettì 8 Gennaio 2016 - 17:53

E il mio commento??? :-OOOOO
Dov’è andato a finire il mio commento???
Non dirmi che anche aifud se l’è mangiato insieme a tutti questi biscotti eh??? :-DDD

Che poi vabbè, come mi permetto di chiamarli semplicemente “biscotti”?
Queste delizie son sciccose anche solo di nome…
Sulla bontà non ne ho il minimo dubbio!!! :-))))))))))
E sulla bellezza? Chettelodicoaffà???
Queste foto son così perfette che mi fanno arrivare i sentori di burro e cioccolato sotto il naso!!!
Li farò, certo che li farò!! Magari non immediatamente… che il contakalorie delle feste ha sballato!! :-DDDDDDDDD

Semplicemente magico il racconto di te ed Edo piccino per le strade di Parigi…
L’ho letto tutto d’un fiato la prima volta che sono entrata in questo post (ora mentre scrivo sarà la decima…) e mi è sembrato di vedervi!!! ♥
Grazie!
Sempre!
Per le ricette, per le foto, e per i bellissimi ricordi che abitano nel tuo cuore e che condividi con noi!
Un abbraccio grande tesoro mio! :-*

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burroemalla 11 Gennaio 2016 - 16:22

Bello il mio tesoro, il tuo cuore come sempre parla al posto della testa e mi fa complimenti che non merito.. Sai che Edoardo non voleva che scrivessi di lui all’inizio? Anche ora devo passare sotto la sua revisione e a seconda di quello che scrivo lui depenna ? Ma io continuo imperterrita e mi piace sperare che quando sarà grande rileggerà questo diario e si farà due risate. Per ora si limita a tollerare ? Comunque giuro giuro giuro che la prossima ricetta sarà pane o zuppa ma poi temo che tornerò a bomba. Ormai sono troppo fissata ?
Un bacione grande grande grande ❤️

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sandra 8 Gennaio 2016 - 23:02

basta, basta basta basta: devo venire a trovarti, diventa un imperativo.
ma non tanto per vedere te :o) ma per assaggiare le tue fantastiche ricette.
prometti, quando vengo mi fai queste viennesi e anche qualcosa di altro goduriosamente godurioso!!!!
un abbraccio tesora
Sandra

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burroemalla 11 Gennaio 2016 - 16:23

Sandrina bella, questa volta ti tocca per davvero. Se facciamo la marcia bloggallinesca da Floriddia tu NON PUOI mancare. E poi si va tutte a Villa Saletta, dal Giannini, a bere il ponche. Dai, non puoi dire di no ?❤️

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Elisabetta 9 Gennaio 2016 - 14:45

Il tre enne aveva capito tutto dalla vita … Ovviamente buon sangue non mente. Se il tuo viaggio alla scoperta della pasticceria francese comincia così direi, che sei proprio sulla buona strada. Buonissimi questi biscotti, ho presente la friabilità e la scioglievolezza di cui parli dopo averne addentato uno e fra una zuppa e una verdurina lessa per aggiustare il tiro dopo le feste, a colazione due di questi ci stanno proprio.
Un abbraccio

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burroemalla 11 Gennaio 2016 - 16:25

Esatto, tra una zuppa ed una verdura lessa ci stanno anche ma a me purtroppo sono mancate la zuppa e la verdurina e si vede, eccome se si vede. Vorrà dire che da Floriddia andiamo a piedi così qualcosa si smaltisce. Io ti aspetto, lo sai vero?
Un abbraccio forte ❤️

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Ilaria 13 Gennaio 2016 - 22:52

Fantastici! E poi Hermé è una garanzia… mi sogno ancora i suoi croissant gustati a Parigi, mai sentito niente di più buono.
Buona serata.

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