Ore 7 del mattino. I Sigur Ros che mi accompagnano dolcemente nella giornata che inizia. Il cielo tinto di colori strani che riescono a rendere irreale anche una cosa prosaica come le macchine in coda. A fior di pelle una sensazione come di attesa, di incertezza. La vita è rincominciata con tutta la sua solita fretta ma staziona dentro di me un’ansia che niente ha a che fare con quello che sto vivendo in questo momento. Malinconia magari, niente di più, semplice constatazione del tempo che scorre, lo sento bene, dritto fin nelle vene, tempo che non perdona, tempo che non aspetta. La paura di lasciarmi qualcosa alle spalle, di non vivere intensamente come dovrei..

Proprio una di quelle giornate durante le quali fare il pane diventa terapeutico, curativo, un piacere semplice al quale mi abbandono completamente. Il movimento ritmico, cadenzato dei movimenti, le attese che fanno apprezzare ancor di più il lento crescere dell’impasto che respira, si dilata piano, prende vita.
Oggi è una giornata da paturnie, il semplice pane non mi basta. Ci vuole qualcosa di zuccherato, magari delle belle treccine di pasta brioche, ricche di uvetta gonfia di rum e arance candite, treccine profumate, lucide, mangiate ancora calde..
“Le vent se lève, il faut tenter de vivre” –  “Si alza il vento. Dobbiamo provare a vivere”
Paul Valéry
 
 
 
 
Vi serviranno:
500 g di farina Petra 1
(io questa volta ho usato la Multicereali del Molino Grassi)
275 g di latte
50 g di uva passa
50 g di canditi di arancia di buona qualità
(io compro quelli siciliani)
Poco rum
150 g di licoli oppure 15 g di lievito di birra
Un uovo da 50 g
70 g di miele
100 g di zucchero
50 g di burro
3 g di sale
Latte per spennellare
Per chi volesse seguire la ricetta originale di Sara Papa la trova qui
 
 
 
 
 
 
Esecuzione:
Nel caso decideste di usare il licoli, per prima cosa lo dovrete rinfrescare. Io l’ho fatto due volte: la prima è raddoppiato in 4 ore, la volta successiva in due. L’ho messo nella ciotola della Miss Baker, l’ho sciolto in un po’ del latte previsto dalla ricetta e poi ho aggiunto la farina ben setacciata ed il resto del latte. Ho impastato per cinque minuti e poi ho aggiunto il sale, l’uovo ed il miele. Quando tutto si è incorporato per benino ho incominciato ad unire il burro un pezzettino per volta aspettando sempre che fosse incorporato il pezzetto precedente. Ho lasciato riposare l’impasto per un quarto d’ora e nel frattempo ho messo a rinvenire l’uvetta nel rum ed ho tagliato i canditi a pezzetti.
Ho poi unito uvetta strizzata e canditi ed ho impastato altri 5 minuti.
Ho tirato fuori dall’impastatrice ed ho dato due passate a mano quindi ho messo l’impasto in una ciotola oliata ed ho protetto con pellicola trasparente e poi via a riposare all’interno del forno con la lucina accesa.
Si era già fatto tardi quindi ho lasciato riposare tutta la notte ed al mattino ho diviso in pezzature da 80 g, ho formato le treccine ed ho fatto lievitare di nuovo fino al raddoppio (due ore circa). Ho spennellato di latte ed ho cotto in forno già caldo a 200° per 15 minuti avendo cura di spruzzare acqua all’interno del forno nel momento di infornare per creare vapore.
Nel caso usiate il lievito di birra l’intero processo si accorcia notevolmente.
Sciogliete il lievito di birra in poco latte appena tiepido, versatelo nell’impastatrice e proseguite come per il licoli. Una volta pronto l’impasto mettetelo a riposare per due ore circa o comunque fino al raddoppio e poi seguite le istruzioni esattamente come per l’altra versione. Diciamo che, se col licoli bisogna partire il giorno prima, con il lievito di birra si può incominciare nel primo pomeriggio ed avere le treccine pronte per un dopocena (per i fortunati che se lo possono permettere) oppure per la colazione del giorno dopo. Certo i risultati non sono ovviamente gli stessi in termini di digeribilità però le treccine sono buone lo stesso!

 

 
 
 
 
 
English version
Ingredients:
500 g of plain or multigrain flour
275 g milk (full fat)
50 g raisins
50 g candied orange
Rum
150 liquid sourdough starter or 15 g compressed yeast
1 egg (50 g)
70 g honey
100 g granulated sugar
50 g unsalted butter
3 g salt
Milk to brush
Sourdough starter version:
First of all you will have to feed your liquid sourdough starter for two times. I have done it twice: the first time it took 4 hours to double in size, the second only 2. It means that’s ready.
Put it in the stand mixer or whatever you use, mix it with the milk, lukewarm and the sieved flour, then mix for 5 minutes. After that add the salt, the egg and the butter in small pieces, waiting for each one to be completely absorbed before adding a new one. Let the dough rest for 15 minutes, meanwhile soak the raisins in rum and chop the candied oranges.
Add the raisins and the candied oranges to the dough and knead for another 5 minutes then remove it from the mixing bowl, knead a little by hands then put it to rest in a bowl greased with oil and covered with plastic wrap inside the oven with the light on. It will take from 8 to 10 hours but it depend from the outside temperature. I have done it in the evening and the dough was ready in the morning. Cut it in pieces of 80 g each and give them a braid-like shape. Let them rest for two more hours then brush with milk and cook in preheated oven at 200° creating steam with a spray bottle or ice cubes in a baking tray. It will take 15 minutes to cook.
If you are using compressed yeast the whole process will be quicker. Dissolve the yeast in lukewarm milk, then proceed as for the sourdough starter but it will double in about 2/3 hours. All the rest is the same. Let’s say that if with liquid sourdough starter you have to start the day before, with compressed yeast you can start to knead in the afternoon and have the treccine ready for a sweet after dinner or for the following breakfast. Obviously the results in terms of digestibility won’t be the same but the taste will be fabulous anyway!

 

Queste treccine le spedisco immediatamente dalla mia amica Sandrina di Sono io Sandra e dalla Barbara di Bread & Companatico per l’edizione N° 21 di Panissimo, la raccolta mensile ideata dalle due scienziate pazze della panificazione.

 

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Due weekend fa ho avuto la fortuna di partecipare al mio secondo corso di panificazione con Sara Papa. Come spesso mi succede, io faccio le cose partendo dalla fine e risalendo poi pian piano verso l’inizio e così è stato anche questa volta, infatti il primo corso che ho fatto era sui grandi lievitati di Natale e questa volta invece era il corso base di panificazione. Come dire che ho imparato prima a guidare l’auto che a pedalare.. Comunque sia, il corso è stato straordinariamente interessante ed abbiamo avuto numerose occasioni di mettere le mani “in pasta” oltre a divorare letteralmente tutto quello che abbiamo prodotto e credetemi, la produzione è stata di tutto rispetto.
Il corso era articolato in due giornate, la prima dedicata alla teoria ed alla creazione ex novo del lievito madre, la seconda di preparazione e cottura degli impasti di ogni genere: pane tedesco, focaccia barese, frustine di semola con le olive, filoncini con semola di grano duro, focaccine integrali, ciabatta con metodo poolish, treccine al latte con uva passa, panini alle arachidi, limoncini, focaccia alle mele e cannella e focaccia all’uva, quadrotti all’origano ed una specie di grissini alle spezie.
Sara è una persona veramente speciale. La sua grande professionalità si accompagna ad un carattere allegro e solare che rende ogni suo corso un’esperienza piacevolissima oltre che estremamente utile. Ho avuto anche la fortuna di conoscere persone interessanti giunte da altre parti d’Italia e di rincontrare gente conosciuta al corso precedente quindi non potevo veramente chiedere di più. Ad intervalli regolari riproporrò varie delle sue ricette ma oggi voglio partire con una ricetta storica di Sara, i frollini tutto grano, perché con la riapertura della scuola in casa mia riparte anche la produzione delle scorte per lo snack box e questi biscotti sono un vero concentrato di fibre oltre ad avere uno straordinario sapore. Tanto per sfatare il fatto che quello che fa bene non può essere veramente goloso!
 
 
 
Ingredienti: (io ho apportato qualche variazione)
500 g di farina integrale Petra 9
(ma io a volte uso anche la Molino Grassi di farro o multicereali)
300 g di burro
200 g di zucchero di canna integrale
40 g di fiocchi d’avena
100 g di tuorli (5 circa)
Un bel cucchiaio di miele di arance
Un cucchiaino di lievito in polvere
3 g di sale
Miele per la decorazione
Granella di croccante oppure di nocciole
 
 
 
 
 
 
 
Esecuzione:
Ho fatto la frolla col metodo classico Montersino, quindi prima di tutto il burro ad una temperatura di circa 13°, lo zucchero e il miele nella planetaria a mescolarsi, quindi i tuorli uno per volta attendendo che siano bene incorporati, la farina con i fiocchi d’avena, quindi il lievito ed il sale. Una volta ottenuta la giusta consistenza della frolla, ho formato un panetto che ho lasciato a riposare per mezz’ora in frigo protetto da pellicola trasparente.
Ho poi diviso la frolla in 4 parti tirandone fuori dal frigo un pezzo per volta per evitare che si riscaldasse troppo ed ho steso e dato la forma ai biscotti. Li ho posizionati su di una teglia rivestita di carta forno, ho messo al centro un bel mucchiettino di granella di croccante e l’ho “fermato” facendoci colare gocce di miele che avevo sciolto al microonde.
Ho quindi cotto in forno statico preriscaldato a 180° per circa 12 minuti, ma come sempre tutto dipende dal proprio forno.
 
 
 
 
 
 
 
 
English version
Ingredients:
500 g whole wheat flour
300 g unsalted butter
200 g raw cane sugar
40 g oatmeal flakes
100 g yolks (about 5)
a tablespoon of honey
a teaspoon of baking powder
3 g of salt
Honey for garnishing
almond crunch crashed or chopped hazelnut
First of all prepare the shortcrust pastry: put the butter (at about 13°) and the sugar in the mixer or a KitchenAid and mix them well, then pour in the yolks one by one waiting for each one to be completely absorbed before pouring a new one, followed by the whole wheat flour, the oatmeal flakes, the baking powder and the salt. Knead the dough briefly because the shortcrust pastry doesn’t have to get warm, then put it in the fridge to rest, covered with plastic wrap, for about 30 minutes.
Cut the dough in 4 and roll out one piece at time keeping the others in the fridge. Shape the biscuits as you like, sit them on a baking tray, scatter a little bit of almond crunch crashed or chopped hazelnut on the top and “fix it” with some drop of honey you will have melted by microwave.
Cook in a static oven at 180° for about 12 minutes.
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C’è qualcosa di più goloso del cioccolato? Cosa meglio del cioccolato riempie i nostri vuoti, i nostri cali di umore, le nostre paturnie? Cosa è più gratificante? Sia che si tratti di una cioccolata fumante sorbita lentamente in un pomeriggio d’inverno, straordinario complemento magari di una buona lettura o che sia un ricco semifreddo d’estate oppure un cheesecake rivisitato, il cioccolato è impareggiabile e per quel che mi riguarda, dà il meglio di se accompagnato alla panna. Questa ricetta è l’ideale per quella voglia che si presenta senza preavviso e che vuole essere soddisfatta in fretta..
Due minuti per la preparazione, un poco di riposo in frigo e il cucchiaio può immergersi voluttuosamente e placare le nostre voglie. Meglio di così…
La ricetta, che è francese, l’ho presa qui
 





























Gli ingredienti sono per 3/4 bicchierini ma dipende molto dalle loro dimensioni ovviamente
2 uova portate a temperatura ambiente
170 g di cioccolato fondente di buona qualità
4 cucchiai d’acqua
4 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di burro
Sale marino
&
panna fresca non troppo montata
Intanto separate i tuorli dagli albumi, mettete gli albumi in una terrina profonda e montateli a neve ferma. Mescolate il cioccolato tritato sottile con l’acqua, lo zucchero, il burro ed un pizzico di sale e fate sciogliere a bagnomaria con calore minimo.
Mescolate finché gli ingredienti non saranno fluidi e ben amalgamati. Togliete dal fuoco ed unite gli albumi con un movimento dal basso verso l’alto incorporando aria. Quando gli albumi saranno mescolati in modo uniforme, non vi resta che versare il pudding nei bicchieri che avrete scelto e mettere a riposare un pochino in frigo, preferibilmente due orette ma noi non ce l’abbiamo fatta e dopo un’ora abbiamo fatto merenda con i pudding generosamente coperti di panna montata.
Here is the english version, in fact the original recipe is in english!
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Ed anche questa estate volge al termine. Come ogni anno, in contemporanea con la chiusura degli ombrelloni si incomincia anche a chiuder casa e a preparare le valigie. Contrariamente al resto del mondo io me la godo in febbrile attesa dell’autunno preparandomi mentalmente agli impegni che verranno, compreso riprendere in mano il blog in modo più continuativo e dedicarmi ai progetti in cantiere come per esempio la ricetta per il libro delle bloggalline. Un mondo di ricette mi aspetta ed allora voglio partire con un ingrediente tipico della stagione che più amo, la farina di mais, qua usata però come cialda per raccogliere un formaggio ed un condimento estivi, come a significare un incontro tra la stagione uscente e quella che mi auguro si presenterà a breve..
L’idea delle cialde l’ho presa da Alice tv.
Ingredienti per 6 cialde
175 g di farina gialla non troppo raffinata
750 g di acqua
Sale
Un cucchiaio di olio
Per l’emulsione al basilico invece:
Un bel mazzettino di basilico
Mezzo spicchio d’aglio
Olio extravergine d’oliva
Sale e pepe
e poi
300 g di mozzarella di bufala

Per prima cosa dedicatevi alla polenta. Fate bollire l’acqua, aggiungete un poco di sale e l’olio, versatevi poco per volta la farina di mais mescolando vigorosamente quanto le vostre braccia vi permettono. La polenta dovrà cuocere per una quarantina di minuti.

Col Bimby risparmierete fatica. Questo il procedimento:
Versate nel boccale l’acqua, il sale e l’olio e portate a bollore: 8 minuti 100° vel.1
Aggiungete dal foro del coperchio con lame in movimento a vel. 2 la farina. Lasciate la spatola inserita ed ogni tanto date una spatolatina. Cuocete 40 minuti 100° vel. 2.

A cottura ultimata travasate la polenta su di un tagliere bello grande ed aspettate che si freddi un poco, quindi mettetela tra due fogli di carta forno ed usando un matterello stendetela sottile. Tagliate poi delle strisce di polenta rivestita di carta per un’altezza di 2,5 cm, toglietevi un lato della protezione come la togliereste ad un cerotto ed avvolgete le strisce intorno a dei coppapasta imburrati ed infarinati facendo sovrapporre i bordi come in questo video qui!
Cuocete in forno preriscaldato a 160° fino a che le cialde non saranno diventate croccanti, circa 40 minuti e poi aspettate che il metallo dei coppapasta si raffreddi prima di estrarli.
Intanto preparate l’emulsione al basilico mettendo nel mixer oppure nel bicchiere del minipimer il basilico lavato ed asciugato, l’aglio, l’olio d’oliva, il sale e pepe e frullando.

Col Bimby tutto nel boccale 15 sec. vel. 7.

Tagliate delle fette di mozzarella di un diametro che possa entrare all’interno delle cialde e di un’altezza appena inferiore, condite con l’emulsione al basilico e servite subito.

Note:
Con questa dose vi potrebbe avanzare un poco di polenta. Beh, se la friggerete nessuno se ne risentirà, garantito!
Le cialde di polenta, ovviamente, possono racchiudere ogni sorta di ben di Dio, dai funghi alle verdure. L’unico limite è la vostra fantasia.

English version

Ingredients

For the “polenta wafers”:
175 g of yellow cornmeal
750 g of water
Salt
One tablespoon of extra virgin olive oil

For the basil sauce:
A bunch of basil
Half clove of garlic
Extra virgin olive oil
Salt and pepper

and 300 g of mozzarella di bufala (otherwise plain mozzarella will do)

 

First of all you will cook the polenta. Bring the water, salt and oil to boil, then slowly add the cornmeal in a fine stream, stirring all the time over a low heat for about 40 minutes. Spoon the polenta over a board and wait until it cools a little, then transfer it between two sheet of greaseproof paper and roll it out until it’s very thin. Cut stripes of about 2,5 cm. and then follow this
video. Cook in preheated oven at 160° until the “polenta wafers” are crispy, about 40 minutes, but wait for it to cool before removing the steel forms.
Now prepare the basil sauce. Blend with an electric whisker the basil washed and dried, the garlic, olive oil, salt and pepper. Cut the mozzarella in big slices, put them inside the “polenta wafers”, season with the basil sauce and serve immediately.

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E finalmente siamo arrivati alla partenza! Lo so che in realtà io in vacanza c’ero già e la partenza da casa l’avevo già vissuta un mese e mezzo fa, ma questa volta c’è la partenza “vera”, tutta la famiglia insieme e non uno a casa e gli altri da soli. Non andremo molto lontano e non staremo via molto a lungo. Due settimane in Costa Azzurra a prendere le distanze da tutto quello che quest’anno ci ha fatto soffrire o a cercare almeno di sentire le cose un po’ meno sulla pelle e questo sarebbe già un gran risultato. Ho deciso di non programmare posts per le due settimane che starò via quindi con me anche il blog si prende un po’ di respiro.  Come ultima ricetta una preparazione che può essere molto semplice e veloce se si utilizza pasta sfoglia acquistata, altra cosa se si decide di farsela in casa. Io di solito uso quella autoprodotta ma considerando le valigie da fare, le ultime cose da acquistare e tutto il resto, questa volta ho fatto uno strappo alla regola e devo dire che se ok, la differenza si sente, queste sfogliatine sono comunque ottime anche così, quindi buon appetito a tutti, state sereni e godetevi i vostri affetti. Io lo farò!

 

Per 18 sfogliatine vi serviranno:
500 g di pasta sfoglia (se volete farla in casa io uso questa)
10 mezze pesche sciroppate
1 tuorlo d’uovo battuto con un poco di latte
4 cucchiai di zucchero semolato
Per la crema:
1/2 lt di latte intero
4 tuorli
125 g di zucchero
60 g di farina
20 g di maizena
Un cucchiaio di estratto di vaniglia
Scorza di mezzo limone
Prendete un pentolino, versatevi il latte insieme con la scorza del limone lavata e l’estratto di vaniglia, mettetelo sul fuoco e staccatelo appena prima del bollore. In un altro tegame mescolate bene i tuorli con lo zucchero utilizzando una frusta. Aggiungete la farina e la maizena e continuate a mescolare, quindi unitevi una metà duellate riscaldato stemperando velocemente per evitare che perda calore e poi pian piano l’altra metà. Rimettete sul fuoco mescolando fino a cottura (per chi ha un termometro digitale, 93°). Togliete la scorza del limone, coprite la crema con pellicola e fate raffreddare. Stendete la foglia rettangolarmente e dividetela in rettangoli di circa 9 cm per 7 e bucatela con i rebbi della forchetta per evitare che gonfi irregolarmente in cottura. Mettete la crema nella sac a poche e distribuite un cerchio di crema sopra ogni rettangolo. Adagiatevi sopra due fette di pesca sciroppata, spennellate la sfoglia con il tuorlo battuto con il latte e spolverate la parte libera con lo zucchero in modo che caramelli in cottura e crei una bella superficie croccante. Cuocete a 200° per 10 minuti circa.

 

English version
Ingredients:
 500 g puff pastry
10 halves peaches, canned
1 yolk beaten with some milk
4 tablespoons of sugar
For the cream:
1/2 lt full fat milk
4 yolks
125 g sugar
60 g flour
20 g corn flour
1 tablespoon vanilla extract
Zest of an half lemon (whole, not grated)
Pour the milk in a pan together with the lemon zest and the vanilla extract and bring it just before boiling point. In another pan beat the sugar with the yolks then add the flour and the corn flour. When it is all well mixed, pour half the milk in the eggs pan and stir quickly, then pour the rest of the milk, stir and cook over medium heat, stirring all the time until it’s thick enough to coat the back of a spoon (93°). Remove the lemon zest, cover with plastic wrap and let it cool. Pat the puff pastry out to a rectangle and perforate it with a fork. Pour the cream in a sac a poche then distribute a circle of custard in the middle, sit two peaches slices on it, brush with the yolk mixed with milk, scatter some sugar on it and cook at 200° for about 10 minutes.

 

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