Grazie ad una serie di fortuite circostanze la mia famiglia ha la fortuna di poter trascorrere del tempo in Costa Azzurra almeno due volte l’anno. La cosa va avanti ormai da 5 anni e bene o male, dopo l’iniziale confusione, ci si abitua e si incomincia a capire come muoversi. Ecco allora che si scoprono le cose veramente importanti come per esempio qual’è la boulangerie col pane di campagna o il Viking più buono, il supermercato con le offerte migliori per quello che riguarda il vino e lo Champagne, la fromagerie più fornita, la pâtisserie dove si trova la Tarte Tropezienne quasi come quella di St. Tropez, il bar con l’espresso, il pain au chocolate e il Corriere della sera. Il nostro supermercato di fiducia è diventato il Carrefour che però, attenzione, non ha niente a che spartire con il nostro. I prodotti sono ovviamente diversi, ma al di là di questo in Francia i Carrefour sono straordinariamente forniti con le eccellenze di tutto il mondo ed una scelta di prodotti etnici che noi possiamo solo sognarci. Non parliamo poi del banco dei formaggi. La cosa che mi fa veramente imbestialire è che sono certa che la nostra scelta dei formaggi non sia assolutamente inferiore a quella dei nostri cugini francesi, solo che siamo così stupidi da non far circolare i nostri prodotti. I formaggi del Piemonte, tanto per scegliere una regione a caso, da noi in Toscana si trovano difficilmente a meno che non si disponga di un portafogli ad organino che ci permetta di andare a cercarseli nelle gastronomie-oreficeria, mentre io in Veneto per esempio, ho avuto difficoltà persino ad acquistare un pecorino decente. In Francia no, i loro formaggi sono tutti lì, esposti per benino col loro cartellino che indica la provenienza e mi viene una tale rabbia.. Anche il banco della gastronomia è una gioia per gli occhi: couscous, sformati di verdure, quiche di ogni tipo, zuppe. Fin dalla prima volta avevo adocchiato queste tegliette di alluminio con una specie di sformato cremoso di patate a fette coperte da un’appetitosa crosticina dorata e quindi, dopo essermi accertata che il mio oggetto del desiderio non contenesse carne di nessun tipo, me lo ero portato a casa e divorato. Era il gratin Dauphinois ed era immediatamente diventato uno dei must delle nostre vacanze francesi. Un bel giorno però il gratin è scomparso dal banco della gastronomia a causa di un’improvvisa restrizione della vendita dei prodotti già cotti che è durata un annetto e così, tornata in Italia con la voglia, mi sono messa a spulciare la rete ed ho testato varie ricette. Questa è quella che più si avvicina all’originale e si presta molto bene anche a numerose varianti quali l’aggiunta di funghi trifolati, di tartufo (novità del Carrefour assaggiata quest’estate) oppure di una dose generosa di formaggio. Comunque lo prepariate è un piatto veramente goloso, tanto che io ne cuocio sempre dose doppia perché una sola teglia ci lascia con la voglia. Non è un piatto che si congela bene perché le patate una volta scongelate cambiano la loro consistenza. Molto meglio prepararselo fresco ogni volta. Credetemi, ne vale la pena!
Ingredienti: per 2 teglie
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