In questo periodo mi rendo conto di stare bene solo quando sono in cucina infatti solo qua riesco ad essere serena ed è per questo che ci passo più tempo possibile. Mia nonna, quando attraversava momenti che la rendevano triste o ansiosa usava dire “Mia cara, questi tempi sono oscuri”  e questi tempi, oscuri lo sono davvero, tanto che la preoccupazione per quel che sarà a volte è così forte da togliermi il respiro, così io impasto ed impasto come se questa fosse l’unica salvezza. E per me lo è.
Datemi una cucina, un grembiule, buona musica, magari un bicchiere di vino fresco e frizzantino, un sacco di farina di quella buona e sono felice. Non ci vuole poi molto e la considero una fortuna questa, non un limite e se poi quello che mi rende felice rende felice anche la mia famiglia, beh, penso di non poter desiderare molto altro..
Questa ricetta l’ho trascritta tanto tanto tempo fa da Sale e Pepe, in un tempo nel quale nemmeno conoscevo ancora mio marito ma già mettevo da parte ricette “per la famiglia”. Una ricettina veloce veloce di biscottini friabili di brisè profumata alle noci e rosmarino ripieni di una crema di brie e panna che mi capitava di preparare per le mie amiche quando si fermavano a bere un aperitivo prima di uscire tutte insieme. Ora invece li preparo come spuntino per guardare con mio figlio, sdraiati sulla poltrona con una bella copertina addosso, la puntata registrata di Master Chef…
Ingredienti (per 4 persone)
100 g di farina
50 g di farina gialla
80 g di burro
80 g di gherigli di noce
Un rametto di rosmarino
Un tuorlo
100 g di Brie
30 g di panna fresca
Sale e pepe nero
Mettete nel mixer 40 g di noci insieme alle due farine e agli aghi di rosmarino e trasformate il tutto in una bella polvere profumata. Trasferite nella vasca dell’impastatrice, aggiungete un pizzico di sale, di pepe ed il burro a dadini ed impastate fino ad ottenere un composto sbriciolato (per chi non usasse l’impastatrice otterrete lo stesso risultato lasciando la polvere nel mixer ed aggiungendovi il burro e tutto il resto). Unite acqua ghiacciata, circa 30 g, unendola poco a poco a necessità e continuate ad impastare/frullare fino ad ottenere un impasto omogeneo e non troppo asciutto. Proteggete con pellicola trasparente e fate riposare per 30 minuti. Stendete poi in una sfoglia di mezzo cm e ricavatene tanti dischetti del diametro preferito. Questi sono di 5. Spennellate la metà dei dischetti con il tuorlo d’uovo emulsionato con poca acqua fredda e sopra mettete i gherigli di noci dei 40 g non ancora usati e quindi mettete sia i dischetti con il tuorlo che quelli senza sopra una teglia rivestita i carta forno e cuocete in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti circa. Mentre raffreddano riscaldate a fiamma bassissima la panna in un tegamino quindi togliete dal fuoco ed aggiungete il Brie tagliato a dadini ed aspettate che si sciolga. Appena il composto sarà freddato pepate e mettete un poco in frigo. Quando si sarà assodato farcite i dischetti mettendo un mezzo cucchiaino al centro e poi premendo piano con la parte superiore per distribuire bene il formaggio.
English version:
Recently I have realized that I’m only happy when I’m in my kitchen. That’s where I can calm down and relax and that’s why I spend so much time here. My granny, when things were bad or she felt anxious, used to say “My dear, these are dark times” and these days are really dark, days where sometime the concern about what lays in front of us takes my breath away, so i knead and knead as if this could be my salvation. And it is, at least for me. Give me a kitchen, an apron, good music, a glass of fresh, sparkling wine and a bag of good bread flour and I’m happy. It doesn’t take that much and I consider this a fortune, not a limit and if what makes me happy makes my family happy, well, I could not wish for more..
This recipe is a recipe I wrote down from a magazine, a long time ago, during a time when I still didn’t even know my husband but was already putting down recipes for a family. A very quick and easy recipe, of brise crackers with walnuts and rosemary stuffed with a creamy Brie that I used to serve to my lady friends when they stopped to my place for a quick drink before going out all together. Now I prepare it as a snack for me and my son when we watch together,  on the sofa and with a warm blanket to cover me, the last recorded episode of Master Chef..
Ingredients: (serves 4)
100 g flour
50 g corn flour
80 g unsalted butter
80 g walnut kernels
A spring of rosemary
A yolk
100 g of Brie
30 g of fresh double cream
Salt and black pepper
Put half of the kernels, the two flours and the rosemary needles into a mixer and mix until you will get a beautifully scented mixture. Transfer to your electric mixer bowl together with a pinch of salt and pepper and the butter in small cubes and mix it until mixture will become crumbled. Add iced water, about 30 g, and knead until you will get a smooth dough, not to dry. Protect it with plastic wrap and let it stand for half an hour then roll it out to 1/2 cm and using a circle mould cut disks of about 5 cm diameter. Brush half of the disks with an emulsion of the yolk and few drops of cold water and then put on top of each of them a kernel.taken for the half of the 80 g left. Leave the other half plain. Put on a baking tray covered with parchment paper and cook in preheated oven at 180° for about 15 minutes. While the crackers are cooling, heat the double cream over low heat then take it away from the heat and add the Brie in small pieces and wait for it to melt. Season with fresh pepper and pass a bit in the fridge. When the cheese cream will be thickened stuff the crackers with it, press a bit to distribute the cheese and serve.
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Julie’s flat bread

by burroemalla
Vado da Piero, apro le imposte. Con un gesto brusco si tira il lenzuolo sulla testa. Resto accanto ad una mummia. Quest’anno ha fatto la muta, ha lasciato le sue ossa di bambino per diventare un grosso airone zoppicante che ancora non controlla bene i suoi movimenti. Ha cominciato a guardare fisso per terra come un cercatore d’oro, a uscire di casa senza salutare, a mangiare in piedi davanti al frigorifero. A scuola s’è fatto bocciare, è stato di una stupidità disarmante, non ha compiuto neanche il più piccolo sforzo, gli ultimi mesi invece di mettersi sotto s’è rinserrato in una strafottenza ridicola. Mi volto indispettita al suono del suo vocione scorbutico che mi cerca solo per pretendere, per rimproverarmi. Che fine ha fatto quella piccola voce querula che mi ha accompagnato per anni? Riuscivo a parlarci così bene, sembrava accordata sulla mia. Adesso mi fa pena. Quando dorme, quando il suo viso si distende, immagino che deve mancare anche a lui quel corpo gentile, divorato in pochi mesi dall’orco della pubertà, e che ancora lo cerca nel sonno.
Per questo non vuole svegliarsi.
Venuto al mondo – M. Mazzantini
Inutile cercare parole migliori di quelle scritte da lei. E’ così che vedo mio figlio ora ed è per questo che le parole della Mazzantini mi commuovono così profondamente. Non lo riconosco più! E’ come se me lo avessero sostituito in un attimo di disattenzione e quando mi sono girata, invece del mio bambino riccioluto e sorridente, c’era questo adolescente scontroso e quasi perennemente arrabbiato e per quanto sia meraviglioso vederlo diventare uomo, sento fortissima la nostalgia per quel che era.
Poi d’improvviso, si gira, mi guarda e mi dice che mi ama e allora ecco tornare per un attimo il suo sorriso di cucciolo. Io prendo una boccata d’aria… e vado avanti.
Da una ricetta di Martha Stewart, questa qui. Queste schiacciatine sono formidabili. La presenza della farina gialla dà loro quella correntezza aggiuntiva che fa la differenza e con il poco olio buono che sono riuscita a recuperare, sono una bomba.
Io le ho fatte anche solo con cipolle e poi con una bella passatina di scamorza affumicata sopra ma per esigenze di blog le foto le ho fatte alla versione più colorata. Da rifare. Assolutamente.
Ingredienti: (io ho fatto doppia dose)
750 g di farina da panificazione + 3 cucchiaini
un bel pizzicotto di zucchero
550 g circa di acqua (a me sono bastati 500)
100 g di farina gialla
una trentina di grammi di rosmarino fresco
10 g di sale marino più sale
2 cucchiaini di pepe
8 cucchiai d’olio
Due bustine e 1/2 di lievito disidratato (io mezza)
verdure a piacere: cipolle rosse, pomodorini di vari tipi, zucchine
Olio, sale e pepe per la finitura
Martha Stewart consiglia di mettere per prima cosa una quarantina di grammi di acqua tiepida presa dalla quantità di acqua totale nella vasca dell’impastatrice, dissolvervi il lievito con il pizzico di zucchero ed i tre cucchiaini di farina e lasciare un poco a riposare per controllare che il lievito si attivi. Nel frattempo in una ciotola mischiate le due farine, gli aghi di rosmarino lavati ed asciugati bene, il sale ed il pepe quindi aggiungeteli al lievito e versatevi l’acqua tiepida rimasta, poco per volta cominciando ad impastare fino a che l’impasto non si staccherà  dalle pareti. Ci vorranno circa 10 minuti. L’impasto dovrà risultare elastico. Trasferitelo sulla spianatoia leggermente infarinata e lavoratelo fino a formare una palla. Ungete bene d’olio una ciotola e mettete l’impasto a riposare unto leggermente d’olio e protetto da pellicola trasparente finché non sarà raddoppiato in volume. A me ci sono volute quasi tre ore ma ho usato molto meno lievito di quello indicato e poi in questi giorni è piuttosto freddo. Un po’ prima della fine della lievitazione preriscaldate il forno a 200°. Sulla spianatoia infarinata dividete l’impasto in circa 12 palline poi prendetene una per volta e stendetela col matterello molto molto sottile e con una forma ovale. Le altre lasciatele protette dalla pellicola altrimenti si seccheranno in superficie. Trasferite l’ovale di pasta su di una teglia da forno senza olio ne carta forno tanto si staccherà senza difficoltà. Oliate abbondantemente, distribuite sopra le verdure scelte tagliate molto sottili anche queste, spennellate d’olio, salate, pepate e cuocete per 12,14 minuti, finché non diventeranno dorate e croccanti. Far raffreddare su di una griglia e continuare con la stesura e cottura delle palline restanti. Si conservano in un contenitore a chiusura ermetica ma secondo me una ripassatina di qualche tipo gli va data altrimenti perdono un po’ la correntezza. Io faccio quello che mi insegnò una volta un pizzaiolo per riscaldare la pizza avanzata. Scaldo bene una padella antiaderente col tappo, ci metto dentro la pizza da riscaldare, tappo di nuovo e spengo subito il fuoco. Tornerà come (quasi) appena cotta!
English version
My once upon a time little boy is growing. I don’t seem to know him anyway. It is as if in a moment ok lack of attention someone replaced him and when I turned, instead of my curly haired and smiling child there was this teenager, grumpy and almost perpetually angry and even if it is beautiful to see him growing, I cannot help from suffering a very strong nostalgia for how he was. Then suddenly, out of the blue, he turns, look at me and say I love you and there it is again, his childish smile. I breath… and can go on.
The recipe is from Martha Stewart. Here the original.
This flat bread is terrific. The cornmeal flour gives that extra crunchiness who makes the difference and with good extra virgin olive oil it’s so good. I made them even only with onions and good cheese but for the blog I took the picture of the more colorful version, the one with veggies..
Ingredients:
3 teaspoons active dry yeast (for me only less than one)
6 cups all purpose flours plus 3 teaspoons
A pinch of sugar
2 1/2 cups of water (100 to 110°) + 1
1/2 cup yellow cornmeal
1/2 cup fresh rosemary needles
2 teaspoons coarse salt plus more for sprinkling
8 tablespoons olive oil
onions, tomatillos, cherry tomatoes, courgettes
In the bowl of the electric mixer combine yeast, the 3 teaspoons of flour, and sugar. Stir in 1/2 cup of the total water and let it rest for 10 minutes.

Whisk together the flour, cornmeal, rosemary, salt and pepper and add to the yeast mixture. Mix while adding the water, and till the dough will pull away from the sides of the bowl (about 5,6 minutes). Turn out to a clean, floured surface and knead into a ball. Place the ball in a oiled large bowl and coat the dough with oil, cover with plastic wrap and let it raise in a warm place until it will double in size. Turn to the the floured surface, divide into 6 balls and shape one of the balls into an oval and roll it out very very thinly. Keep the other balls covered with plastic wrap. Preheat the oven to 400°. Transfer the oval to an engrossed baking tray. Brush with oil then place the veggies sliced as thin as possible, brush again with oil, sprinkle with salt and pepper and cook for 12/14 minutes, until the flatbread will result golden brown. Transfer to a wire rack to cool and then roll, top and bake the remaining dough. Store up to a week in an airtight containerSpedisco il flat bread direttamente da Maria Teresa di De Gustibus Itinera che ospita la raccolta di febbraio di Panissimo, raccolta di lievitati ideata dalla Sandrina di Sono io Sandra e Barbara di Bread and companatico

 

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Questi dolcetti non sono i classici dolcetti molto lievitati. Hanno piuttosto una consistenza densa, pastosa, data proprio dal latte di cocco. La presenza dell’ananas li rende più bagnati in alcuni punti ed il pinolo di Pisa merita da solo una piccola parentesi. Io sono cresciuta raccogliendo pinoli e per me il pinolo è legato indissolubilmente alle mie estati da piccola. La nostra famiglia era solita affittare, nel mese di giugno, una casa a Tirrenia, sulla costa pisana. Mio padre lavorava e così io con mia madre e mia sorella caricavamo fino all’inverosimile la nostra mitica Bianchina, la macchina divenuta famosa perché era la macchina della famiglia Fantozzi e poi finalmente partivamo per quello che nei miei ricordi era un viaggio lunghissimo ma che ora so durare appena mezz’ora, andando piano. Ma non importava la distanza, l’atmosfera era quella delle grandi partenze, una vera avventura e durante tutto il viaggio cantavamo a squarciagola sulle note del nostro mangiadischi portatile canzoni come Azzurro e Luglio. Cantavamo felici perché davanti a noi si prospettava l’estate, lunghe nuotate, niente compiti, la possibilità di riabbracciare i nostri amici che non vedevamo da un anno. L’aria profumava di buono, il sole splendeva e noi celebravamo l’estate cantando come se ne andasse della nostra vita. Il trasloco era sempre una sorpresa perché ogni estate cambiavamo casa e quindi dovevamo abituarci ogni volta a nuovi scenari, dormivamo in nuovi letti e poi c’era sempre la speranza che nella nostra strada abitasse qualche bambino che avrebbe potuto diventare un amico col quale vivere nuove avventure. Durante quelle estati, di solito nel pomeriggio, quando il sole allentava la sua morsa noi, stanche della lunga giornata in spiaggia, prendevamo i nostri sacchetti di plastica ed andavamo in cerca di pine. Ho il preciso ricordo di come mi sembrassero alti quegli alberi, mi sovrastavano con il loro carico di pigne ed io avevo sempre la paura che me ne cadesse una in testa. Tutt’intorno agli alberi, pigne rotte dalla caduta, con i petali legnosi che svelavano i pinoli nel loro guscio ricoperto di polvere nera che macchiava mani e vestitini estivi come carbone. Si riempivano i sacchetti e poi, una volta a casa, cercavamo un angolino all’ombra e aiutandoci con una pietra rompevamo le pine ed estraevamo tutti i pinoli che poi sempre con la stessa pietra venivano aperti e mangiati subito. Il sapore di quei pinoli, dopo 40 anni, lo ricordo ancora. Era sapore di infanzia e a volte ancora oggi mi capita, se i pinoli sono di quelli buoni, di ritrovarmi per un istante sotto l’ombra di quegli alberi profumati di resina, ancora bambina.

















Ingredienti:

250 g di ananas fresco oppure conservato nel suo succo
280 g di farina 00 (io Petra 1)
2 uova
Mezza bustina di lievito chimico
150 g di zucchero
230 g di latte di cocco oppure 100 di yogurt e 130 di latte ci cocco
100 g di olio di semi di mais
Un cucchiaio di estratto di vaniglia oppure un cucchiaino di vanillina
70 g di pinoli pisani (se siete fortunati, altrimenti pinoli generici)
Scorza grattugiata di un limone
Un pizzico di sale
Zucchero a velo

Preriscaldate il forno a 180° ed imburrate gli stampini prescelti con burro oppure usate stampini di silicone. Io ho usato le formine del creme caramel infatti i miei dolcetti assomigliano a tanti monticelli. Setacciate la farina con il lievito ed il sale. Sgusciate le uova nella vasca del Kenwood e mescolatele con lo zucchero. Non le dovete montare, solo mescolare bene. Unite la scorza di limone, il latte di cocco, l’olio e l’estratto di vaniglia ed amalgamate velocemente. Aggiungete la farina setacciata con il lievito ed il sale e quando il tutto è ben mescolato e senza grumi, unite i pinoli (non importa che li infariniate perché l’impasto è molto denso e non scenderanno sul fondo) e l’ananas tagliato a pezzettini, tenendone tre fette per la decorazione. Riempite le formine per 2/3, decoratele con 4 o 5 pezzetti di ananas, mettetele su di una teglia ed infornata. Cuocete per circa 20 minuti ma dipende dagli stampi che usate. Con gli stampini di alluminio a me ci sono voluti quasi 30 minuti, comunque inserite uno stecchino e controllate che esca completamente asciutto. A fine cottura togliete i dolcetti dal forno ma lasciateli negli stampi per una decina di minuti, quindi estraeteli e lasciateli su di una griglia finché non saranno completamente freddati. Prima di servire spolverizzate bene con zucchero a velo. Sono dolcetti che si congelano molto bene quindi fatene pure dose doppia. Una ripassata nel microonde e sembrano appena sfornati.

















English version:

These little muffins are a sort of very dense and moist muffins thanks to the coconut milk. The presence of pineapple makes some parts wetter than others and the pine nuts themselves deserve few words. I grew up picking pine nuts so they are inextricably connected to my summers as a child. Our family used to rent a house in Tirrenia, on the cost close to Pisa. My father worked so me, my mother and my sister used to load our mythical car, the Bianchina and then left for what in my memory was a very long journey but that today I know takes only half an hour, if you drive slow. But the distance didn’t matter because the atmosphere was one of a great journey, a real adventure, and all through the trip we were singing popular hits of that time following the notes of our portable record player. We sang happily because the summer lay ahead of us, with long swims, no homework and the opportunity to meet again friends we had not seen for a year. The removal was always a surprise to us because we rented a different place every summer so we had a new house to discover, new beds to sleep in and the hope to find, living in our street, new kids with whom we could share new adventures. During those summers, in the afternoons, when the sun loosened its grip, the three of us, tired of a long day by the sea, took our plastic bags and went for pine nuts. I remember well how those trees overpowered me and how I was afraid a pine cone would fall on my head. All around the trees, pine cones broken by the fall, with their wooden petals that unveiled the pine nuts in their shell covered with black dust that stained hands and summer dresses as coal. We filled our bags and then, once at home, we would look for a nice spot in the shade where, using a stone, we would break the pine cones, extract the pine nuts and then, with the same stone, open them up and finally eat them. After 40 years I still remember the taste of those pine nuts because it was the taste of my childhood and sometimes, if the pine nuts are very good ones, just for a moment I find myself again under the shade of those scented resin trees, still a child. 

















Ingredients:

250 g of fresh pineapple fresh or preserved in its juice
280 g plain flour
6 g of baking powder
150 g of sugar
230 g coconut milk
100 g corn oil
A tablespoon of vanilla extract or a teaspoon of vanillin
70 g of pine nuts
Grated rind of a lemon
Icing sugar 

Preheat oven at 180°. Grease the moulds you have decided to use or use silicone moulds. I have used creme caramel aluminum molds so my muffins resemble little mountains. Sift flour, salt and baking powder. Put the eggs in the Kenwood bowl and beat them well with the sugar. Add lemon zest, coconut milk, oil, yogurt and vanilla extract and mix quickly. Now add the the flour sifted with salt and baking powder and beat until the batter will be smooth. Incorporate the pine nuts (no need to flour them because the batter it’s thick) and the pineapple cut in small pieces, keeping three slices to decorate the muffins. Fill the molds, put 4 or 5 pieces of pineapple to decorate, put them on a baking tray and cook for about 20 minutes but it all depends on what kind of moulds you are using. With my aluminum ones it took almost half an hour. Insert a toothpick to check if the muffins are cooked. It will have to come out completely dry. Take them out of the oven, leave in the molds for 10 minutes then remove and let cool on a grid. Before serving, sprinkle well with icing sugar. These muffins freeze well so make them double quantity then when you want to eat one,  just put it in the microwave and it will taste as if just baked.

 

 

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La nostra famiglia ha acquistato un figlio adottivo per una settimana. Il cucciolo non più cucciolo infatti ha aderito ad uno scambio culturale con la Francia e martedì i ragazzi francesi sono arrivati. Per stemperare l’imbarazzo iniziale, abbiamo preparato un buffet di benvenuto e così tra una pizzetta ed una fetta di torta, i francesini si sono pian piano sciolti e quando è arrivato il momento di portarseli a casa si era instaurata già un poco di confidenza. Noi eravamo facilitati perché durante le nostre vacanze di Natale in Costa Azzurra, abbiamo allungato un poco il viaggio e siamo andati in Camargue a conoscere la famiglia del nostro corrispondente, Valentin, e con loro abbiamo trascorso una bellissima giornata. Purtroppo questa settimana si sta rivelando forse la peggiore di tutto l’inverno ma del resto è stata una loro scelta precisa il venire in Italia a febbraio e tutto perché? Perché per qualche a me del tutto sconosciuta ragione, i ragazzi francesi avevano un grande desiderio: andare mascherati al Carnevale di Viareggio. Ora, al di là del fatto che se non sono mai andata ad un corso pomeridiano un motivo ci sarà pur stato, domenica, la giornata prescelta per il grande evento, c’è pure lo sciopero dei treni quindi siamo stati costretti ad affittare un pulman e con quello tutti insieme, corrispondenti francesi, corrispondenti italiani, genitori ed insegnanti, raggiungeremo Viareggio. L’unica cosa che mi rallegra del periodo carnevalesco è l’avere la scusa per friggere, cosa che io non faccio MAI durante l’anno. Lo scorso Carnevale preparai cenci per un reggimento, questa volta ho voluto sperimentare una cosa che non avevo mai provato: la pasta choux fritta e devo dire che per quel che mi riguarda è un’alternativa che non fa rimpiangere le classiche frittelle e per di più queste sono frittelle molto molto leggere ed una tira veramente l’altra. Quello che di solito è il ripieno delle frittelle, pinoli e uvetta, io l’ho aggiunto alla pasta choux e dopo aver assaggiato qualche bignolina vuota devo ammettere che anche vuote sono proprio buone. Con la ricotta e la panna però…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ingredienti:
Per la pasta choux
200 g di farina
50 g di burro
5 uova
50 g di zucchero
70 g di uvetta e un mezzo bicchiere di rum per ammollarla
70 g di pinoli
Un pizzico di sale
Per la farcia
500 g di ricotta mista
200 g di zucchero
50 g di panna fresca da montare
Acqua di fior d’arancio a gusto vostro
Zucchero a velo
Olio per friggere (io di arachidi)
In un tegame antiaderente fate bollire 300 g di acqua con un pizzico di sale ed il burro e poi rovesciatevi in un colpo solo la farina ed incominciate a mescolare sul fuoco con un mestolo di legno fino a quando l’impasto non si staccherà dalle superfici del tegame. Trasferite in un piatto a freddare e poi trasferite l’impasto in un mixer e usando le fruste incorporate le uova, una per volta e poi unite lo zucchero, le uvette precedentemente ammollate nel rum e poi strizzate (e il rum be lo bevete) e i pinoli e mescolate con un mestolo. Riempite una sac a poche alla quale farete un bel buco in cima per poter far passare l’impasto. In un tegamino di acciaio piccolo ma profondo mettete un bel po’ di olio. Io uso quello di arachidi perché ha il punto di fumo a 190°, molto più alto di quello di girasole che ha circa 130. Se avete un termometro da cucina portate la temperatura a 170/175° e poi con la sac a poche ed un coltello, spremete nell’olio delle porzioni di impasto grandi un poco meno di una noce ma del resto potete farle delle dimensioni che preferite. Se vedete che la temperatura va oltre i 180°, spegnete la fiamma per un pochino. Non mettete troppe bignoline insieme perché tendono ad attaccarsi ed aspettate che si gonfino bene (cambieranno forma diventando ovali) e poi scolatele ed asciugatele bene su carta assorbente. Quando le avrete fritte tutte aspettate che si intiepidiscano e nel frattempo sbattete bene con una frusta o nel mixer la ricotta con lo zucchero. Quando non ci saranno più grumi aggiungete la panna in quantità che permetta alla ricotta di diventare cremosa ma non troppo liquida e l’acqua di fior d’arancio che renderà la farcia di ricotta assolutamente irresistibile. Sempre con una sac a poche con una bocchetta liscia media riempite le bignoline fin quasi a farle scoppiare, cospargete di abbondante zucchero a velo e poi, dopo averne assaggiata una, provate a resistere alla tentazione della seconda e poi della terza. Garantito. Non ce la farete!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
English version:
This week our family have an adopted son. My son has joined a cultural exchange with France and on tuesday the boys has arrived. To spare them discomfort we had prepared a welcome buffet so between a pizza and a slice of cake, the French kids quickly warmed up and by the time we had to take them to our homes, they were ok. My family was lucky because during our Christmas vacations in Cote d’Azur, we have had met our correspondent’s family in Camargue and we have had a wonderful time together. Unfortunately this week is proving to be one of the worse of all winter but then they had decided to come in February and why? Because for some reason, absolutely unknown to me, they wanted to go to Viareggio’s Carnival. So, for Sunday we have rented a bus (there is a train strike) and all together, correspondents, Italian kids, parents and teacher, we will reach Viareggio. What cheers me up during the Carnival period is that I have an excuse to fry, thing that I NEVER do during the year. Last Carnival I prepared frappe per a regiment and this year I decided to cook something I’ve never did before, fried choux pastry and I have to say that frying the bignè instead of baking them has proved to be a tasty surprise and the fritters are very light. I added to that the choux pastry what is usually the filling of fritters, pine nuts and raising, and after having tasted some fritters still empty, I must admit that even empty they are really good. With ricotta and double cream though…
 
 
 
 
 
 
 
 
For the choux pastry
200 g flour
50 g unsalted butter
5 eggs
50 g sugar
70 g raisin, plus half glass of rum to soften them
70 g pine nuts
A pinch of salt
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
For the filling
500 g of ricotta cheese
200 g sugar
50 g double cream
Orange flower water or vanilla extract
Icing sugar
Oil for frying
In a non stick pan boil 300 g of water with a pinch of salt and the butter. Tip in the flour all at once and beat (still on the heat) until you will have a smooth paste that leaves the sides of the pan.
Tip into a dinner plate, spread out and leave to cool. Once the paste has cooled, transfer it in a mixer and using the beaters, incorporate the eggs one by one and then, with a wooden spoon, add the raising and the pine nuts and mix well. Fill a sac a poche with the batter and cut a hole at the extremity, wide enough to let the dough pass. Heat the oil (I use peanuts oil because it’s smoking point is quite high, 190) in a small but deep steel saucepan and when the temperature will be 170°, squeeze in little portions of batter, about a small walnut size. Don’t put too many together because they tend to stick together and if temperature raises too much, turn off the heat for a while. Wait for the small balls to swell (they will change shape becoming oval) and then drain them well and dry on absorbent paper. When you will have finished to fry, beat well with a whisk the ricotta with the sugar and then add the double cream in a quantity that will make the ricotta filling creamier but not too liquid and the orange flower water or vanilla that will make the filling irresistible. Fill a sac a poche with it and using a medium nozzle fill the fritters almost to burst them. Sprinkle with plenty of icing sugar and the, after having tried one, try to resist having one more and one more.. I guarantee. You won’t be able to!
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Tikka paste

by burroemalla

Il pollo Tikka Masala, che in India a seconda della zona, specie al Nord, viene proposto in un versione arricchita, con panna al posto del latte di cocco e burro al posto dell’olio, è forse il piatto indiano più conosciuto in Inghilterra. Ho già proposto il murg makhani qui perché adoro la cucina indiana. Questa volta invece ho preparato una pasta che serve appunto per cucinare il Tikka Masala in maniera veloce.

Questa pasta è straordinaria. Con questa in frigo potrete preparare un ottimo pollo tikka masala in mezz’ora, oppure la potete usare per cucinare verdure, uova, pesce o come marinata per cuocere carne e pollo al barbecue. In frigo si conserva a lungo, anche 6 mesi, chiusa in un barattolo precedentemente sterilizzato e coperta da un velo d’olio che provvederete a rimettere ogni volta che la userete. Altrimenti, variante della serie “no problem”, potete congelarla a cubetti nei contenitori del ghiaccio; una volta congelati i cubetti li toglierete dal contenitore e li trasferirete in un sacchetto e poi vi basterà tirarne fuori uno e buttarlo direttamente nella salsa. Gli ingredienti sono tutti facilmente reperibili nei negozi etnici e non solo perché ormai molti supermercati hanno un angolo etnico e per quel che riguarda il coriandolo, io per esempio lo sostituisco con il prezzemolo perché mio marito il coriandolo fresco lo odia. Dice che puzza di cimice 🙂
In quanto al grado di piccantezza, già così io la trovo piuttosto piccante ma la dose in realtà prevedeva ben 10 g di peperoncini..
Vista la quantità d’aglio non la consiglio certo prima di un appuntamento romantico oppure di una visita dal dentista ma se avete una serata da divano e tv, via libera!
















Ingredienti (per un vasetto da 1 lt)
40 g di semi di coriandolo (dhania)
40 g di semi di cumino (jeera)
5 g di peperoncini rossi secchi
50 g di coriandolo fresco (io uso prezzemolo) lavato ed asciugato in mezzo ad un canovaccio
100 g di aglio sbucciato
50 g di zenzero tagliato a rondelle
100 g di cipolla fresca tagliata sottile
200 g di olio extra vergine d’oliva
100 g di acqua
30 g di succo di limone
Un cucchiaino di curcuma (haldi)
30 g di sale
140 g di conserva di pomodoro

Pesate i semi del coriandolo, del cumino ed i peperoncini. Fateli saltare 5 minuti in una padella preriscaldata a fuoco vivace quindi tritate finemente usando un mixer. Aggiungete il coriandolo, l’aglio, lo zenzero, la cipolla, l’olio e l’acqua  Frullate bene fino a quando non otterrete una pasta di grana molto fine. Travasate in un tegame antiaderente, unite il succo di limone, la curcuma, il sale e la conserva e cuocere coperto per un’oretta, quindi travasate in un barattolo di vetro da 1 lt che avrete precedentemente sterilizzato. Tappate e quando sarà freddo trasferite in frigo.
Per un pollo tikka masala veloce, tagliate un 4 etti di petti di pollo a quadretti. Mettete una cipolla media in padella e fatela stufare in olio. Aggiungete un cucchiaio di pasta tikka e il pollo. Mescolate, salate e pepate ed aggiungete 500 g di passata di pomodoro ed 300 g di latte di cocco, un 3 etti d’acqua, mescolate ed appena arriva al bollore abbassate la fiamma e cuocete coperto per una ventina di minuti mescolando ogni tanto. Servite con basmati cotto così e poi me lo dite ok?

 

 

















Versione Bimby 

Pesate semi di coriandolo, di cumino e peperoncini nel boccale.
Riscaldate 5 min. Varoma Vel. 1.
Tritate 1 min. vel. 8.
Aggiungete il coriandolo/prezzemolo fresco, l’aglio, lo zenzero, la cipolla e l’olio e frullate
1 min. vel. 10. Ripulite le pareti del boccale con la spatola, aggiungete gli ingredienti rimasti e cuocete un’ora 80° vel. 2.

 

 













English version:

Chicken Tikka Masala, which according to the area comes with double cream instead of coconut milk and butter instead of oil, is perhaps the most famous indian dish in England. I have already proposed Murg Makhani qui because I do love Indian food and this time I have made a paste you can use to cook a quick Tikka Masala. This paste is quite extraordinary. With it in your fridge, you can cook a tasty chicken within half an hour or you can use it for cooking vegetables, eggs, fish and barbecues of meat and chicken. It lasts a long time, about 6 months, closed in a sterilized jar and covered with a film of olive oil that you’ll replace every time you use the paste. Otherwise you can freeze it inside ice cube container. Once the paste will be frozen you will transfer the cubes in a plastic bag and then just take one when you need it and throw it directly inside the sauce. I find this version spicy enough but the recipe called for 10 g of chillies.. Given the amount of garlic is not recommended for a romantic date or a visit to the dentist but for sofa and tv go ahead.

 

















Ingredients:
40 g coriander seeds (dhania)
40 g cumin seeds (jeera)
5 g dried red chillis
50 g fresh coriander/parsley washed and left to dry on a towel
100 g garlic cloves peeled
50 g ginger sliced in coins
100 g onions
200 g extra virgin olive oil
100 g water
30 g lemo juice
1 heaped teaspon of ground turmeric (haldi)
30 g salt
140 g tomato puree

Weigth coriander seed, cumin and chillies then transfer in a preheated saucepan already hot and cook on medium heat for 5 minutes. Blend with a mixer, add fresh coriander, garlic, ginger, onion, olive oil and water and blend it again until you get a very fine paste. Pour in a non sticking pan, add lemon juice, turmeric, salt, and tomato puree and cook with a lid for about an hour . Pour in a sterilized jar, cover and when it will be cold keep it in the fridge.
For a quick Tikka Masala chicken, cut 4 chicken breasts in cubes, put a medium onion in a pan and simmer it in oil. Add a tablespoon of Tikka paste, the chicken cube, stir, season with salt and pepper, add 500 g of tomato sauce , 300 g of coconut milk, 300 g of water, stir and when it comes to boil, lower the heat and cook covered for about 20 minutes stirring occasionally. Serve with this Basmati and then you will tell me ok?


















Thermomix version:

Weight coriander seeds, cumin and chillies into TM bowl. Heat 5 min. Varoma Speed 1
Grind 1 min speed 8
Add fresh coriander, garlic, ginger, onions and olive oil to the TM bowl and blend 1 min Speed 10. Scrape down the lid and sides with the spatula- Add remaining ingredients and cook 60 minutes 80° Speed 2.

 

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