Noa Mishaela

La mia passione per il cibo indiano risale al periodo in cui vivevo a Londra. Là, data la scarsità di piatti locali, l’equivalente del nostro “andiamoci a fare una pizza” corrisponde molto spesso all’andare in un ristorante indiano ‘che tanto gli Indiani bene o male sono inglesi. Un’altra ragione del successo dei ristoranti indiani è l’ottimo rapporto qualità prezzo e nella capitale britannica questo è un vantaggio non da poco. Segnata così dalla mia esperienza londinese, tornata a casa avevo invano cercato ristoranti indiani nella mia zona ma ai tempi (più di vent’anni fa), la provincia italiana non era ancora così sperimentale e così quando il caso mi avevo portato in Nepal e il viaggio di nozze in India/Buthan, ho fatto il classicissimo 7 kg. in 7 giorni, mangiando tutto quello che mi mettevano davanti e anzi chiedendo anche il bis. Di nuovo a casa mi ero dunque arrangiata come potevo, andando a cercare nei pochi negozi di cibo etnico gli ingredienti che erano riportati nella simil-enciclopedia di ricette che mi ero portata via dall’India
Ingredienti per 4 persone:
2 spicchi d’aglio
un pezzettino piccolo di ginger
2 peperoncini verdi (con i semi, se si desidera un murg piccante)
un ciuffetto di coriandolo (altrimenti prezzemolo)
3 cucchiai di ghee, burro chiarificato, oppure olio di semi (ma il ghee dona al piatto tutto un altro profumo)
200 g di cipolle tagliate a fettine sottili
4 petti di pollo tagliati a dadini di 2 cm.
12 semi di cardamomo
1 pezzettino di stecca di cannella
3 cucchiaini rispettivamente di curcuma, Garam masala e cumino in polvere
400 g di pomodori pelati
400 ml circa di acqua calda
100 g di panna da cucina
Sale
Procedimento:
Mettere l’aglio, il ginger, i peperoncini, il prezzemolo ed una buona presa di sale in un mixer e ricavarne una pasta fine. Mettere da parte.
Riscaldare 2 cucchiai di ghee/olio di semi in un tegame di ghisa, aggiungere le cipolle e stufarle a fuoco basso per una ventina di minuti o comunque finché non risulteranno dorate. Unire la pasta ginger/prezzemolo/aglio, alzare la fiamma e cuocere per altri 5 minuti. Ora unire le spezie in polvere, curcuma, Garam Masala e cumino e prolungare la cottura di altri 2 minuti, fino a quando le spezie non rilasceranno tutto il loro profumo.
Trasferire il tutto in una ciotola.
Mettere il cucchiaio di ghee rimanente nel tegame di ghisa e rosolare il pollo tagliato a dadini a fuoco medio/alto, quindi spostare anche questo in una ciotola e coprirlo.
Rimettete il composto di cipolla e aglio nel tegame insieme alle spezie intere (semi di cardamomo e stecca di cannella), i pomodori pelati passati al setaccio e la lattina dei pelati colma d’acqua calda. Far prendere il bollore, coprire e far cuocere a fuoco bassissimo per un’ora e mezzo.
Unire quindi il pollo e cuocere, scoperto, per altri 15/20 minuti, fino a che il sugo non si sarà ristretto ed il pollo non sarà cotto alla perfezione.
Aggiungere la panna, regolare di sale. Di solito lo servo con riso Basmati cotto per assorbimento.
In questo caso invece, per esigenze di contest (MTC) ho preparato delle semplici Pakoras (frittelle) di spinaci e del Roti (Chapati)

Pakoras di spinaci (per una trentina di Pakoras)
Per la pastella
60 g di farina di ceci
Un cucchiaio di maizena
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di semi di cumino
1/4 di cucchiaino di pepe nero
Circa 120 g di acqua 
Serviranno anche
30 foglie di spinaci freschi
Olio per friggere (ad ognuno il proprio. Io friggo con olio evo)
Procedimento:
Mescolare tutti gli ingredienti secchi insieme: farina di ceci, maizena, pepe nero, semi di cumino e sale. La maizena serve per donare extra croccantezza.
Aggiungere l’acqua poco per volta fino ad ottenere una pastella liscia e non eccessivamente coprente
Riscaldare l’olio in una padella che gli permetta uno “spessore” di almeno 4 cm. Per controllare che l’olio sia alla temperatura giusta colarci un poco di pastella. Questa dovrà risalire a galla ma non colorire immediatamente. 
Immergere le foglie degli spinaci nell’olio una per volta, assicurandosi che siano completamente rivestite dalla pastella. 
Friggere le foglie poche per volta. Ci vorranno dai 2 ai 3 minuti.
Girarle occasionalmente e friggerle finchè non saranno di un bel colore dorato.
Le pakoras sono pronte per essere servite. Possono essere conservate diversi giorni in un contenitore ben sigillato. 

Roti o Chapati (per 4 roti)

Ingredienti:

60 g di farina integrale e 60 di farina Petra 1 oppure 00. 

60 g di acqua ( o più, a seconda dell’assorbimento) 

Sale 

Vi serviranno anche:
2 cucchiaini di ghee
50 g di farina per stendere i roti

Mescolare la farina, l’acqua ed il sale e lavorare fino ad ottenere un impasto morbido. Mettere a riposare coperto da un panno bagnato. Fatelo riposare almeno per 10 minuti o più, se possibile.

Dividete l’impasto in 8 parti uguali. fatene delle palline e schiacciarle usando un mattarello.  riscaldare una padella a calore medio alto (per sapere se la temperatura raggiunta è quella giusta, spruzzarvi alcune gocce d’acqua. Se sfrigola, la padella è pronta)

Mettere il roti nella padella. Appena incomincia a gonfiarsi, girarlo e premere delicatamente sui punti che si gonfiano. Girarlo di nuovo ed imburrare il roti nella parte visibile. . Conservare in un contenitore senza tappo ma con sopra un panno. Il roti può essere conservato per due giorni avvolto in carta alluminio chiuso in un contenitore. Per utilizzi più lunghi, può essere tenuto in frigo fino a 5/6 giorni. Può comunque essere congelato.

English version

Murg Makhani (serves 4)

Ingredients:
2 garlic cloves
Thumb-sized piece ginger

2 green chillies (leave seeds if you like it hot)

small bunch of coriander or parsley

3 tbsp ghee or vegetable oil (but ghee smell it’s unique)
2 small onions, sliced very thin
4 chicken breasts cut into 2 cm cubes
12 cardamom pods
thumb-sized cinammon
3 tsp each turmeric, Garam masala, ground cumin
400 g can tomatoes
400 g hot water
100 g double cream
Salt
Method:
Place the garlic, ginger, chillies and coriander in a food processor with a good pinch of salt anc blend to a fine paste.
Heat 2 tbsp of the ghee in a cast iron pan, add the onions and cook slowly for 20 mins until golden.
Tip in the ginger/parsley/garlic paste, turn up the heat and cook for further 5 mins. Add the ground spices and cook for two mins more until fragrant. 
Put aside in a small bowl.
Add the remaining ghee to the pan and cook the chicken over a medium-high heat until browned all over, then tip into a bowl, cover and set aside.
Return the onion-garlic mixture to the pan along with the whole spices, sifted tomatoes and the tomatoes can full of hot water (400 ml).
Bring to boil , cover and simmer gently for 1 and half hour.
Return the chicken to the pan and cook, uncovered, for a further 10 mins until the sauce has thickened and the chicken is cooked through. 
Stir in the double cream, season well and serve with Basmati rice.
This time I’m going to serve it with Spinach pakoras and some plain chapati.

Crispy spinach pakoras (about 30 pieces)

Ingredients:
For Batter
½ cup gram flour 
1 tablespoon corn starch 
½ teaspoon salt adjust to taste
1/2 teaspoon cumin seeds (jeera)
1/4 teaspoon black pepper
About 3/4 cup water

Also need
About 30 fresh spinach leaves
Oil to fry
Mix all the dry ingredients together: besan, corn starch, black pepper, cumin seeds and salt. Corn starch adds to the crispness.
Add the water slowly to make a smooth batter (batter should be thin consistency).
Heat the oil in a frying pan on medium high heat.
The frying pan should have at least 1 ½ inch of oil. To check if the oil is ready, put one drop of batter in oil. The batter should come up but not change color right away.
Dip the spinach leaf into the batter one at a time, making sure it is covered by the batter completely; then, slowly drop in the slices into the frying pan.
Fry the pakoras in small batches. The pakoras will take about 2 to 3 minutes to cook.
Turn them occasionally. Fry the pakoras until both sides are golden-brown.
The crispy, delicious pakoras are now ready to serve.They can be stored for several days in air tight container.

Roti o Chapati (makes 4 roti)

Ingredients:
1/4 cup whole-wheat flour and 1/4 cup bread flour
1/4 cup lukewarm water (Use more as needed)
1/8 teaspoon salt 
Also needed
2 teaspoons ghee (clear butter)
1/4 cup whole-wheat flour for rolling
Mix flour, salt and water together to make a soft dough (add more water as needed).
Set the dough aside and cover with a damp cloth. Let the dough rest for at least ten minutes or more.
Divide the dough into 8 equal parts.
Make smooth balls and press flat then press them in dry flour from both sides.
Roll them to circles.  Heat the skillet on medium high heat. Note: To know if the skillet is hot enough, sprinkle few drops of water on the skillet. If the water sizzles right away, the skillet is ready.
Place the roti over skillet.
After roti starts changing puffing in different places, press lightly on the puffed parts of the roti and then flip it over. Wait few minutes then butter the roti.
Keep the rotis in a container with a paper towel covering the bottom.
Roti can be kept outside for up to 2 days wrapped in aluminum foil or in a closed container. For later use, roti can be refrigerated for 5-6 days.

Con questa ricetta partecipo alla sfida N° 35 dell’MTC   di Gennaio 

Ma anche a Panissimo che questo mese ha come tema proprio i pani etnici,
raccolta ideata da Barbara e Sandra 

13 comments
0 FacebookTwitterGoogle +Pinterest

 

 

Ovviamente verrebbe da chiedersi come possa una torta essere semplice quando tra i suoi ingredienti ci sono il cioccolato ed il mascarpone. Presto detto: il cioccolato ed il mascarpone sono la copertura ma l’interno è una semplice torta da colazione. In realtà quello che volevo fare era proprio quello, una semplicissima torta da colazione ed avevo giusto adocchiato la ricetta della torta di Lorella, un’amica del gruppo Sara Papa. Nella sua versione la cioccolata era stata fusa a bagnomaria e poi colata sul dolce. Poi però da una cosa nasce cosa o meglio, da necessità nasce virtù perché in frigo avevo da giorni una confezione di mascarpone avanzata e quando la torta è stata pronta ed è arrivato il momento di fondere il cioccolato mi è venuta l’idea di mescolarlo al mascarpone e da li l’idea successiva è stata di coprire la torta con scaglie di cioccolato fondente e poi di mettere anche la granella di nocciole. Ecco che alla fine la torta semplice tanto semplice non era più ma tant’è, ce la siamo mangiata anche più volentieri!
Ingredienti: Per una torta da 24 (cm., non persone)
250 g farina (io ho usato Petra 5)
100 g burro
250 dl latte intero
180 g zucchero a velo
2 uova
Una bustina di lievito vanigliato
un pizzico di sale
una tavoletta di cioccolato gianduia
100 g mascarpone
granella di nocciole
Per prima cosa ho preriscaldato il forno a 180°, poi ho fuso il burro nel microonde. Ho lavorato le uova e lo zucchero a velo usando un mixer ma va benissimo anche se le battete con la frusta.
Ho unito il burro, la farina, il pizzico di sale ed il lievito. Ho aggiunto un po’ di granella di nocciole all’impasto, l’ho versato in uno stampo da 24 imburrato ed infarinato ed
ho cotto per 35/40 minuti. Nel frattempo ho fuso il cioccolato nel microonde e poi l’ho mescolato al mascarpone usando una frusta e con questo ho rivestito la torta (freddata ovviamente) usando una spatola. L’ho cosparsa di cioccolato tagliato con un coltello a lama grande ed ho decorato il lato esterno con la granella di nocciole

 

 

 

2 comments
0 FacebookTwitterGoogle +Pinterest

Un’amica

by burroemalla

Molto spesso mi lamento di ciò che mi circonda. Vedo tanta ignoranza, tanta inciviltà, tanto menefreghismo. Si sono perse mille cose per strada oltre alle mezze stagioni… La gentilezza, l’interessarsi disinteressatamente degli altri, la volontà di migliorare le cose e di fare, nel nostro piccolo, la differenza. Beh, ogni tanto però ci si deve ricredere e quando succede mio Dio quanto è bello. La differenza per me l’ha fatta Sandra, questa Sandra, che mi ha presa per mano e mi ha guidata in questa nuova esperienza. Senza di lei tutto questo non sarebbe stato possibile, la mia fiducia era scarsa, l’esperienza troppo poca ma poi ho conosciuto lei ed il suo entusiasmo è stato contagioso, mi ha trasmesso voglia di provarci, di mettermi in gioco. E la cosa più bella è che io e questa stupenda persona, nemmeno ci siamo mai incontrate di persona. Io non conosco il suo volto ne lei il mio (a parte le poche foto) ma questo non le ha impedito di dedicarsi completamente a me e al mio progetto e di permettermi di realizzarlo. Queste sono le cose che fanno bene, che mi spingono a credere che, nonostante tutto, forse ce la possiamo ancora fare.

Grazie Sandra
2 comments
0 FacebookTwitterGoogle +Pinterest

Panisse gratinata

by burroemalla
La Panisse in versione savonese e quindi la Panissa, l’ho assaggiata per la prima volta a Pietra Ligure.  Ero ospite di una ragazza conosciuta in Indonesia e per precisione nell’isola di Lombok. Io ero sola, la Daniela invece era col marito. Ci eravamo incontrati perché eravamo ospiti dello stesso losmen (specie di pensioncina) ed avevamo deciso di dividere le spese di una macchina a noleggio per visitare i dintorni. Giravamo, osservavamo con occhi attenti quello che ci circondava, i templi, i cimiteri nei giardini delle case, le offerte di cibo ai vari dei davanti alle abitazioni ma intanto, e come potrebbe essere altrimenti, parlavamo in continuazione di cibo. Parlavamo di gnocchi fatti in casa, di cipolle ripiene, di tortellini preparati per il Natale e poi congelati, di sformati di spinaci, di trofie al pesto, di focaccia genovese… Parlavamo di cibo perché in realtà mangiavamo poco o nulla di quello che era il cibo locale e quindi avevamo sempre fame. Tornati a casa mi hanno invitato a Pietra Ligure e sono andata in giro con la Daniela per negozi. Ci siamo fermate in un negozio di generi alimentari e li ho notato delle scodelle bianche con dentro una specie di polenta solida. Mi sono incuriosita e così Daniela mi ha comprato una scodella di Panissa (ovviamente la scodella se la riprendono) che poi la sera ha cotto in padella con dei porri stufati. Una bontà!
Molto più tardi ho visto la stessa cosa, questa volta chiamata alla francese, Panisse, in un  Carrefour francese e l’ho comprata. Tornata a casa ho cercato in rete la ricetta ed ecco qua una variazione con gratinatura in forno.
La ricetta originale la trovate qui:
 Ingredienti per 4 persone che mangiano poco:
150 gr. di farina di ceci
600 ml brodo vegetale
2 cucchiaini d’olio (perché non sono riuscita a capire che cos’erano i 2 càc della ricetta originale)
Sale
Prima di tutto si mette a bollire l’acqua con il dado vegetale oppure il brodo. Quando bolle si aggiunge la farina di ceci tutta in una volta e si incomincia a mescolare velocemente con una frusta. Appena la farina di ceci sarà ben amalgamata e liscia si sostituisce la frusta con un mestolo di legno e  si aggiungono sale e olio. Si continua a mescolare per tutto il tempo della cottura, 18 minuti circa tenendo il fuoco basso. Si versa poi la panisse in un contenitore basso e largo e si fa freddare.
Una volta freddata si taglia a fette e poi si procede con il tipo di ricetta prescelta: saltata in padella con i porri, un filo d’olio e pepe macinato fresco, in teglia ricoperta di formaggio grattugiato e poi gratinata oppure come ho fatto io questa volta, tagliata a bastoncini che ho poi messo come dei gambi di fiori fino a riempire la cocotte con un po’ di sughetto di pomodoro al centro e tanto parmigiano sopra e poi una passata veloce in forno a gratinare.

 

3 comments
0 FacebookTwitterGoogle +Pinterest
A questa ricetta sono arrivata seguendo una foto su Pinterest che mi ha portata fino a questo link qui
Mi succede spesso di vedere foto di piatti, soprattutto di pane e di immaginarmi immediatamente teletrasportata in cucina a provare la mia versione. Beh, questo è stato uno di quei momenti.
Mi sono subito innamorata della forma di questi panini che staranno anche bene sulle tavole americane il giorno del Ringraziamento ma che sicuramente non sfigureranno sulla mia a Natale. Sono belli, colorati, profumano, con una bella cucchiaiata di gorgonzola cremoso sono irresistibili, così come con qualche fettina di salmone marinato all’aneto (e parlo per esperienza) quindi che aspettate? Su, svelte, ai fornelli. Se avete bisogno di foto passo passo cliccate sul link di Holly e seguite le sue istruzioni. Non ve ne pentirete!
 

 

Ingredienti:

Per 30 zucchette
Ingredienti:
180 gr. di latte caldo
240 gr. di puré di zucca ottenuto frullando la zucca da cruda privata di buccia e semi
70 gr. di zucchero di canna
70 gr. di zucchero semolato
80 gr. di burro fuso
1 uovo
2 cucchiaini di sale
10 gr. di lievito di birra più un cucchiaino di zucchero
160 gr. di acqua tiepida
650 gr. di farina 00
10 noci con il gheriglio diviso prima a metà e poi di nuovo in due (per i piccioli)
1 uovo sbattuto da spennellare sulle zucchette prima della cottura (optional)
60 gr. di burro fuso o miele diluito con acqua per lucidare dopo la cottura (optional)

Procedimento:

Versate il latte bollente in una ciotola. Unite il burro e mescolate finché non è sciolto. Aggiungete al latte tutti e due i tipi di zucchero, il puré di zucca e il sale e mescolate bene.
In una ciotolina sciogliete il lievito nell’acqua tiepida insieme ad un cucchiaino di zucchero. Quando si formerà sulla superficie una specie di schiumetta, aggiungete la mistura di zucca e l’uovo e mescolate bene.
Incorporate la farina a poco a poco mescolando con un cucchiaio di legno fino a che non sarà assorbita. Risulterà un composto piuttosto appiccicoso.
A questo punto rovesciate l’impasto su di una spianatoia infarinata e lavorate a mano per un minuto. Date alll’impasto una forma rotonda, sistematelo in una ciotola unta con poco olio, coprite con un panno e lasciate lievitare in un luogo caldo per almeno due ore, o comunque fino al raddoppio dell’impasto.
Una volta lievitato, sgonfiate l’impasto e poi lavoratelo brevemente e quindi dividetelo in due. Dividete poi ogni metà in circa 15 pezzetti di uguale peso (aiutatevi con una bilancia).
Arrotondate ogni pezzetto fino a formare piccole pallette, quindi schiacciatele un poco con le mani. A questo punto, usando un coltello affilato, praticate otto tagli lasciando però il centro intatto, a mo’ di petali. Con l’indice fate un buchetto al centro per creare come una fossetta.
Mettete le zucchette su di una teglia rivestita di carta forno, ad una certa distanza l’una dall’altra e fatele di nuovo lievitare fino al raddoppio, un’ora e mezzo circa.
Preriscaldate il forno a 170 gradi. Se dopo la lievitazione la fossetta centrale delle zucchette fosse meno evidente, ripassate nuovamente con il dito.

Spennellate con l’uovo sbattuto e cuocete per 9-12 minuti, fino a quando la colorazione delle zucchette non assomiglierà alla colorazione di una zucca vera. Appena fuori dal forno, spennellate con burro fuso o miele diluito con acqua per rendere le zucchette ben lucide e quindi terminate inserendo i gherigli delle noci divisi in due per simulare il picciolo della zucca.

Con questa ricetta partecipo a Panissimo, la raccolta mensile di lieviti dolci e salati di Sandra e Barbara che questo mese trovate qua 

4 comments
0 FacebookTwitterGoogle +Pinterest